Calcio
IL CONSIGLIO - Paloschi: "Camarda? Gli direi di vivere tutto con leggerezza"
20.04.2025 21:13 di Napoli Magazine

Alberto Paloschi, attaccante, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: "Quanto mi hanno condizionato gli infortuni ? Non lo so, quelli sono ostacoli che capitano nel percorso di tutti. Li ho sempre affrontati di petto, con la voglia di tornare più forte. Devi anche trovare le persone che possano aiutarti. Come Giorgio Gasparini, il mio fisioterapista dai tempi del Milan: un fenomeno, me lo fece conoscere Inzaghi. Il gol è il gol. Lavori tutta la settimana per quella gioia. Qualcuno l’ho fatto, sono contento. Sono andato in doppia cifra in tutte le categorie, un orgoglio. Una presenza in Nazionale mi manca più di una presenza in Champions, ma erano troppo forti gli attaccanti italiani di quei tempi. Un consiglio per Camarda? Gli direi di vivere tutto con leggerezza e vedere il calcio come un gioco; lavorare sodo e ricordare sempre che i sogni si possono realizzare. Che uomo sono oggi? Un uomo fortunato. Ho fatto il mio percorso e magari in futuro potrò dare qualche buon consiglio per vivere il viaggio nel calcio nel modo giusto. Adesso alcuni miei compagni al mattino vanno a scuola o al lavoro. E non giocano per i soldi, ma perché il pallone ti riempie il cuore. Nella vita, a restarti dentro, sono le emozioni. E quando ripenso a quelle che ho vissuto io, mi vengono i brividi. È stato bellissimo".

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IL CONSIGLIO - Paloschi: "Camarda? Gli direi di vivere tutto con leggerezza"

di Napoli Magazine

20/04/2025 - 21:13

Alberto Paloschi, attaccante, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: "Quanto mi hanno condizionato gli infortuni ? Non lo so, quelli sono ostacoli che capitano nel percorso di tutti. Li ho sempre affrontati di petto, con la voglia di tornare più forte. Devi anche trovare le persone che possano aiutarti. Come Giorgio Gasparini, il mio fisioterapista dai tempi del Milan: un fenomeno, me lo fece conoscere Inzaghi. Il gol è il gol. Lavori tutta la settimana per quella gioia. Qualcuno l’ho fatto, sono contento. Sono andato in doppia cifra in tutte le categorie, un orgoglio. Una presenza in Nazionale mi manca più di una presenza in Champions, ma erano troppo forti gli attaccanti italiani di quei tempi. Un consiglio per Camarda? Gli direi di vivere tutto con leggerezza e vedere il calcio come un gioco; lavorare sodo e ricordare sempre che i sogni si possono realizzare. Che uomo sono oggi? Un uomo fortunato. Ho fatto il mio percorso e magari in futuro potrò dare qualche buon consiglio per vivere il viaggio nel calcio nel modo giusto. Adesso alcuni miei compagni al mattino vanno a scuola o al lavoro. E non giocano per i soldi, ma perché il pallone ti riempie il cuore. Nella vita, a restarti dentro, sono le emozioni. E quando ripenso a quelle che ho vissuto io, mi vengono i brividi. È stato bellissimo".