Calcio
L'EX GENOA - Preziosi: "L'Inter è stanca, attenzione alla squadra di Vieira"
22.02.2025 11:16 di Napoli Magazine

Enrico Preziosi, ex presidente del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: "Vent’anni di gioie e sofferenze non si cancellano. A Genova ho speso una parte importante della mia vita. Sfida all’Inter proibitiva? Chiaro che la squadra di Inzaghi sia candidata al titolo, ma nell’ultimo periodo l’ho vista un po’ stanca. Col Napoli sarà una lotta fino alla fine. Ma occhio al Grifone, mi piaceva già con Giardino e con Vieira è una squadra più ‘cazzuta’. Ma per i nerazzurri non sarà una passeggiata. Gli affari con l’Inter? L’ultimo Pinamonti, oggi rossoblù. Gli interisti erano ancora in debito con me per Milito e Motta: senza quei due non avrebbero vinto il triplete. Nella mia gestione c’è sempre stata simpatia. Spesso incontro tifosi dell’Inter che tirano fuori quell’affare. Moratti investì parecchio, pranzai con lui e Mourinho e gli dissi che quei due fenomeni gli avrebbero portato lo scudetto. Non parlai di triplete ma feci una scommessa con Moratti, Milito e Motta, almeno quota 20 gol. Solo Diego ne segnò 30. Cosa vinsi? Una stretta di mano. Nella trattativa ci trovammo subito, feci inserire il cartellino di Bonucci che avevo visto una volta ad Ascoli. Un rimpianto? Lewandowski. Già firmato, faccio saltare tutto per una commissione con l’agente. Mi sono arrabbiato e l’ho mandato via, ma Lewa era in tribuna con me a vedere il derby. Una delle tante sciocchezze fatte. La più grossa? Forse aver preso Malesani. Mi parlava sempre del suo vino e forse l’aveva un po’ condizionato: in campo lo capii subito con le scelte che faceva".

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L'EX GENOA - Preziosi: "L'Inter è stanca, attenzione alla squadra di Vieira"

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22/02/2025 - 11:16

Enrico Preziosi, ex presidente del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: "Vent’anni di gioie e sofferenze non si cancellano. A Genova ho speso una parte importante della mia vita. Sfida all’Inter proibitiva? Chiaro che la squadra di Inzaghi sia candidata al titolo, ma nell’ultimo periodo l’ho vista un po’ stanca. Col Napoli sarà una lotta fino alla fine. Ma occhio al Grifone, mi piaceva già con Giardino e con Vieira è una squadra più ‘cazzuta’. Ma per i nerazzurri non sarà una passeggiata. Gli affari con l’Inter? L’ultimo Pinamonti, oggi rossoblù. Gli interisti erano ancora in debito con me per Milito e Motta: senza quei due non avrebbero vinto il triplete. Nella mia gestione c’è sempre stata simpatia. Spesso incontro tifosi dell’Inter che tirano fuori quell’affare. Moratti investì parecchio, pranzai con lui e Mourinho e gli dissi che quei due fenomeni gli avrebbero portato lo scudetto. Non parlai di triplete ma feci una scommessa con Moratti, Milito e Motta, almeno quota 20 gol. Solo Diego ne segnò 30. Cosa vinsi? Una stretta di mano. Nella trattativa ci trovammo subito, feci inserire il cartellino di Bonucci che avevo visto una volta ad Ascoli. Un rimpianto? Lewandowski. Già firmato, faccio saltare tutto per una commissione con l’agente. Mi sono arrabbiato e l’ho mandato via, ma Lewa era in tribuna con me a vedere il derby. Una delle tante sciocchezze fatte. La più grossa? Forse aver preso Malesani. Mi parlava sempre del suo vino e forse l’aveva un po’ condizionato: in campo lo capii subito con le scelte che faceva".