Inizia la nuova era Sampdoria. Dopo le sedute di allenamento negli scorsi giorni a Bogliasco, è arrivato il momento della conferenza stampa di presentazione del nuovo staff. Come annunciato nel comunicato ufficiale del club, la panchina è affidata ad Alberico Evani mentre il direttore sportivo sarà Andrea Mancini. Entrambi si sono presentati alla stampa oggi, giovedì 10 aprile.
Il primo a prendere parola è il neo allenatore: “Per me è un onore poter tornare in una società dove sono stato tantissimi anni fa, nonostante venissi dal Milan ho trovato un ambiente straordinario, ho ricevuto tanto affetto dai tifosi, che me l’hanno sempre dato. Quando mi hanno proposto questa opportunità non ci ho pensato due volte, chiaro che la squadra abbia dei problemi, ma vorrei poterla aiutare per tirarsi fuori da questa situazione”.
Continua poi: “Chiaro che i ragazzi hanno delle difficoltà, perché non sarebbero in questa situazione: ho trovato un gruppo positivo, dal primo giorno ho visto disponibilità e impegno, mi hanno sorpreso positivamente. Nonostante la classifica non lo dimostri, è una squadra che sta bene, che è a posto e che è allenata. Ha una pesantezza mentale, quando sei preoccupato e hai paura le gambe sembrano più lente rispetto alla condizione fisica, ma mi sembra che lo spirito sia quello giusto, speriamo di aver visto bene. Abbiamo ancora qualche giorno per poterci lavorare, i ragazzi sono consapevoli di queste ultime 6 partite e del loro peso, gli ho detto di concentrarsi su quello che devono fare, cercheremo di apportare qualche modifica”.
Evani ha continuato parlando di: “Stiamo lavorando su di un sistema di gioco che garantisca equilibrio, serve che la squadra sia compatta e stretta per non concedere agli avversari: stiamo lavorando, nessuno chiaramente può fare miracoli in poco tempo, ma mi affido alla disponibilità e intelligenza dei ragazzi, ho visto un gruppo positivo, a volte manca quella ‘sana ignoranza’ che serve per fare risultati, anche sporchi a volte. È una squadra che non ha tanti leader e nei momenti di difficoltà si deprime, ha fatto cose belle ma alla prima difficoltà va in confusione. Stiamo lavorando anche su questo, essere una squadra ordinata, compatta, aggressiva e determinata nelle difficoltà. Ci sono ottime individualità, quelle si esaltano quando funziona il gruppo. Il tempo è limitato, non abbiamo tanti margini di errore. Dobbiamo sfruttare ogni partita, fare risultato sabato ci permetterebbe di lavorare con entusiasmo dopo”.
Prosegue poi: “So che c’era un ambiente ostile tra pubblico e squadra, i risultati non arrivavano, si è in una situazione complicata. Mi hanno detto che però sabato ci sarà un pubblico con un entusiasmo diverso, deve essere una forza in più, ci devono dare una spinta. Ma dobbiamo essere noi a trascinarli, facendogli capire che diamo tutto. Ho detto ai ragazzi ‘siete in B, ma il pubblico non è da serie A ma da Champions League’. Dobbiamo meritarlo quel pubblico, speriamo sia la molla. In questi due giorni abbiamo pensato ad un sistema di gioco per far rendere al meglio i giocatori e per avere uno sviluppo sulla carta importante. Se mi aspettavo di arrivare qui da primo allenatore? Non me l’aspettavo, mi sarebbe piaciuta un’opportunità ma questa credo sia un’opportunità che non ho mai pensato di avere. È quasi un regalo, l’ho detto al Presidente, voglio restituirlo. Si dice tutto è difficile prima di diventare facile, dovremo lavorare per farlo diventare facile. Mi fa piacere aver riportato entusiasmo, chiaro che non andiamo in campo noi: io assicuro massimo impegno, giocatori che daranno l’anima, da parte loro mi aspetto che li sostengano fino al 96’. Abbiamo bisogno di loro e loro devono sperare in noi, che noi si riesca a regalargli questo sogno”.
Sul modulo: “In questi due giorni abbiamo pensato ad un sistema di gioco per far rendere al meglio i giocatori e per avere uno sviluppo sulla carta importante. Si dice tutto è difficile prima di diventare facile, dovremo lavorare per farlo diventare facile. Staff? Speriamo di avere lo stesso peso avuto con la Nazionale, perché il rapporto di amicizia, questo feeling dello staff va trasmesso ai ragazzi. Anche in Nazionale non eravamo i più bravi, lo siamo diventati, diventando un tutt’uno. È quello che dobbiamo fare qui”.
La parola passa poi al nuovo ds, Andrea Mancini: “Una canzone di Venditti dice ‘certi amori non finiscono mai’, credo che la Sampdoria sia unica in questo. Giocatori che dopo trent’anni si ritrovano ancora assieme una volta al mese a cena, sono sicuro che Luca (Vialli) sia qui con noi e ci possa dare una forza a mano. Per me è un’ emozione immensa, voglio ringraziare il Barcellona e Deco, sono potuto crescere, ma mi sono sentito in dovere di rispondere alla chiamata della Samp. Da fuori soffrivo a vederla così, spero di poter dare il mio contributo. Sono convinto che la squadra abbia valori superiori a quelli visti. Il passato non ci riguarda, guardiamo avanti. Persone che incarnano i valori Samp possono aiutare a superare difficoltà mentali”.
Poi, ha continuato: “Io sono convinto che la squadra abbia dei valori importanti e migliori di quelli visti finora, quello che è successo fino a lunedì non ci deve riguardare, dobbiamo partire da qui fino a fine stagione, sono convinto che persone e staff che incarnano i valori della Sampdoria possano dare una mano ai ragazzi, credo sia una questione mentale, i valori tecnici non si discutono, ci sono calciatori che hanno vinto campionati di Serie B. Non facile col mio ruolo entrare in corsa, io ho detto ai ragazzi che sono a loro disposizione 24 ore su 24, dobbiamo ritrovare spensieratezza e sorrisi, anche perché fanno il mestiere più bello del mondo. Il futuro nostro è Cittadella, non c’è altro”.
Conclude poi: “Questo ritorno quasi, tra virgolette, mi è dispiaciuto, perché quando si cambia vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Non mi sarei aspettato di tornare così velocemente, sapevo che un giorno sarei tornato, ma non mi aspettavo così velocemente. Sono più carico anche dell’anno scorso. Non penso ci sia una spiegazione logica per la situazione della Sampdoria, è una squadra con dei valori. Non voglio pensare al passato, vogliamo lavorare per far uscire questi valori. Il Presidente ha fatto un gesto bellissimo, perché ha cercato di ricreare questa famiglia incarnando i valori della Sampdoria. Sembra una favola, in realtà è la realtà. Ora dobbiamo lavorare per far sì che sia una bella realtà. Favola a lieto fine? Solitamente le favole lo sono”.
Sui tifosi: “Sui tifosi avevo già detto in passato, sono la tifoseria più bella al mondo, l’unica cosa che chiedo, ma lo hanno sempre fatto, è di stare vicini alla squadra, supportarli. Senza di loro la Sampdoria non si chiama Sampdoria. Sono sicuro che lo faranno e sono sicuro che tutti insieme usciremo da questa situazione. Mio papà? Roberto è è il primo tifoso della Sampdoria. Ha a cuore questa società dove è arrivato ragazzino ed è andato via quasi a fine carriera. Ci starà vicino da amico del presidente e amico della Sampdoria, da genitore anche anno scorso mi dava consigli, qualcuno potrebbe arrivare anche adesso, il contatto è quotidiano e costante, maggior ragione oggi che c’è uno staff col quale ha lavorato tanto assieme e ha condiviso grandi vittorie”.
di Napoli Magazine
10/04/2025 - 13:22
Inizia la nuova era Sampdoria. Dopo le sedute di allenamento negli scorsi giorni a Bogliasco, è arrivato il momento della conferenza stampa di presentazione del nuovo staff. Come annunciato nel comunicato ufficiale del club, la panchina è affidata ad Alberico Evani mentre il direttore sportivo sarà Andrea Mancini. Entrambi si sono presentati alla stampa oggi, giovedì 10 aprile.
Il primo a prendere parola è il neo allenatore: “Per me è un onore poter tornare in una società dove sono stato tantissimi anni fa, nonostante venissi dal Milan ho trovato un ambiente straordinario, ho ricevuto tanto affetto dai tifosi, che me l’hanno sempre dato. Quando mi hanno proposto questa opportunità non ci ho pensato due volte, chiaro che la squadra abbia dei problemi, ma vorrei poterla aiutare per tirarsi fuori da questa situazione”.
Continua poi: “Chiaro che i ragazzi hanno delle difficoltà, perché non sarebbero in questa situazione: ho trovato un gruppo positivo, dal primo giorno ho visto disponibilità e impegno, mi hanno sorpreso positivamente. Nonostante la classifica non lo dimostri, è una squadra che sta bene, che è a posto e che è allenata. Ha una pesantezza mentale, quando sei preoccupato e hai paura le gambe sembrano più lente rispetto alla condizione fisica, ma mi sembra che lo spirito sia quello giusto, speriamo di aver visto bene. Abbiamo ancora qualche giorno per poterci lavorare, i ragazzi sono consapevoli di queste ultime 6 partite e del loro peso, gli ho detto di concentrarsi su quello che devono fare, cercheremo di apportare qualche modifica”.
Evani ha continuato parlando di: “Stiamo lavorando su di un sistema di gioco che garantisca equilibrio, serve che la squadra sia compatta e stretta per non concedere agli avversari: stiamo lavorando, nessuno chiaramente può fare miracoli in poco tempo, ma mi affido alla disponibilità e intelligenza dei ragazzi, ho visto un gruppo positivo, a volte manca quella ‘sana ignoranza’ che serve per fare risultati, anche sporchi a volte. È una squadra che non ha tanti leader e nei momenti di difficoltà si deprime, ha fatto cose belle ma alla prima difficoltà va in confusione. Stiamo lavorando anche su questo, essere una squadra ordinata, compatta, aggressiva e determinata nelle difficoltà. Ci sono ottime individualità, quelle si esaltano quando funziona il gruppo. Il tempo è limitato, non abbiamo tanti margini di errore. Dobbiamo sfruttare ogni partita, fare risultato sabato ci permetterebbe di lavorare con entusiasmo dopo”.
Prosegue poi: “So che c’era un ambiente ostile tra pubblico e squadra, i risultati non arrivavano, si è in una situazione complicata. Mi hanno detto che però sabato ci sarà un pubblico con un entusiasmo diverso, deve essere una forza in più, ci devono dare una spinta. Ma dobbiamo essere noi a trascinarli, facendogli capire che diamo tutto. Ho detto ai ragazzi ‘siete in B, ma il pubblico non è da serie A ma da Champions League’. Dobbiamo meritarlo quel pubblico, speriamo sia la molla. In questi due giorni abbiamo pensato ad un sistema di gioco per far rendere al meglio i giocatori e per avere uno sviluppo sulla carta importante. Se mi aspettavo di arrivare qui da primo allenatore? Non me l’aspettavo, mi sarebbe piaciuta un’opportunità ma questa credo sia un’opportunità che non ho mai pensato di avere. È quasi un regalo, l’ho detto al Presidente, voglio restituirlo. Si dice tutto è difficile prima di diventare facile, dovremo lavorare per farlo diventare facile. Mi fa piacere aver riportato entusiasmo, chiaro che non andiamo in campo noi: io assicuro massimo impegno, giocatori che daranno l’anima, da parte loro mi aspetto che li sostengano fino al 96’. Abbiamo bisogno di loro e loro devono sperare in noi, che noi si riesca a regalargli questo sogno”.
Sul modulo: “In questi due giorni abbiamo pensato ad un sistema di gioco per far rendere al meglio i giocatori e per avere uno sviluppo sulla carta importante. Si dice tutto è difficile prima di diventare facile, dovremo lavorare per farlo diventare facile. Staff? Speriamo di avere lo stesso peso avuto con la Nazionale, perché il rapporto di amicizia, questo feeling dello staff va trasmesso ai ragazzi. Anche in Nazionale non eravamo i più bravi, lo siamo diventati, diventando un tutt’uno. È quello che dobbiamo fare qui”.
La parola passa poi al nuovo ds, Andrea Mancini: “Una canzone di Venditti dice ‘certi amori non finiscono mai’, credo che la Sampdoria sia unica in questo. Giocatori che dopo trent’anni si ritrovano ancora assieme una volta al mese a cena, sono sicuro che Luca (Vialli) sia qui con noi e ci possa dare una forza a mano. Per me è un’ emozione immensa, voglio ringraziare il Barcellona e Deco, sono potuto crescere, ma mi sono sentito in dovere di rispondere alla chiamata della Samp. Da fuori soffrivo a vederla così, spero di poter dare il mio contributo. Sono convinto che la squadra abbia valori superiori a quelli visti. Il passato non ci riguarda, guardiamo avanti. Persone che incarnano i valori Samp possono aiutare a superare difficoltà mentali”.
Poi, ha continuato: “Io sono convinto che la squadra abbia dei valori importanti e migliori di quelli visti finora, quello che è successo fino a lunedì non ci deve riguardare, dobbiamo partire da qui fino a fine stagione, sono convinto che persone e staff che incarnano i valori della Sampdoria possano dare una mano ai ragazzi, credo sia una questione mentale, i valori tecnici non si discutono, ci sono calciatori che hanno vinto campionati di Serie B. Non facile col mio ruolo entrare in corsa, io ho detto ai ragazzi che sono a loro disposizione 24 ore su 24, dobbiamo ritrovare spensieratezza e sorrisi, anche perché fanno il mestiere più bello del mondo. Il futuro nostro è Cittadella, non c’è altro”.
Conclude poi: “Questo ritorno quasi, tra virgolette, mi è dispiaciuto, perché quando si cambia vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Non mi sarei aspettato di tornare così velocemente, sapevo che un giorno sarei tornato, ma non mi aspettavo così velocemente. Sono più carico anche dell’anno scorso. Non penso ci sia una spiegazione logica per la situazione della Sampdoria, è una squadra con dei valori. Non voglio pensare al passato, vogliamo lavorare per far uscire questi valori. Il Presidente ha fatto un gesto bellissimo, perché ha cercato di ricreare questa famiglia incarnando i valori della Sampdoria. Sembra una favola, in realtà è la realtà. Ora dobbiamo lavorare per far sì che sia una bella realtà. Favola a lieto fine? Solitamente le favole lo sono”.
Sui tifosi: “Sui tifosi avevo già detto in passato, sono la tifoseria più bella al mondo, l’unica cosa che chiedo, ma lo hanno sempre fatto, è di stare vicini alla squadra, supportarli. Senza di loro la Sampdoria non si chiama Sampdoria. Sono sicuro che lo faranno e sono sicuro che tutti insieme usciremo da questa situazione. Mio papà? Roberto è è il primo tifoso della Sampdoria. Ha a cuore questa società dove è arrivato ragazzino ed è andato via quasi a fine carriera. Ci starà vicino da amico del presidente e amico della Sampdoria, da genitore anche anno scorso mi dava consigli, qualcuno potrebbe arrivare anche adesso, il contatto è quotidiano e costante, maggior ragione oggi che c’è uno staff col quale ha lavorato tanto assieme e ha condiviso grandi vittorie”.