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ARTE - "L’Apoteosi della dinastia borbonica" di Fedele Fischetti torna alla Reggia di Caserta
13.10.2025 13:04 di Napoli Magazine
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L’Apoteosi della dinastia borbonica di Fedele Fischetti torna alla Reggia di Caserta. Si tratta di una delle più complete testimonianze del programma figurativo e artistico di decorazione immaginato da Luigi Vanvitelli per l’attuale Sala del Trono della Reggia. L’acquisizione è stata resa possibile dal lavoro congiunto della casa d’aste Lempertz, da sempre impegnata in un dialogo costruttivo con le Istituzioni museali italiane, con gli uffici della Reggia di Caserta e della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura. L’opera è stata acquistata in trattativa privata a Colonia grazie al finanziamento della DGMU, e dopo un’attenta opera di restauro, è oggi tra le protagoniste della mostra “Tutto torna!” che inaugura al pubblico il prossimo 22 ottobre con l’obiettivo di presentare le nuove acquisizioni e restituzioni alle collezioni della Reggia di Caserta.
 
La tela è riemersa recentemente in una collezione spagnola ed è considerata l’apogeo della produzione di Fedele Fischetti, l’artista che più di ogni altro è stato interprete delle tendenze classiciste diventando come afferma lo storico dell’arte Nicola Spinosa “il più appropriato e organico completamento pittorico e decorativo dell’architettura vanvitelliana”.
Una grande abbondanza di fonti storiche testimonia come nel 1772 Luigi Vanvitelli commissionò a Fedele Fischetti un affresco per il Salone Baciamano della Reggia di Caserta. L’opera però non fu mai realizzata, ma la tela che oggi torna presso la Reggia ne costituisce la macchia, il bozzetto immediatamente precedente alla realizzazione e che costituisce una testimonianza di eccezionale interesse artistico e valore storico.
In modo consono a un Salone delle Udienze, Fischetti immagina la Virtù della Verità che tiene a guinzaglio un leone e sconfigge i Vizi dell’Invidia e della Maldicenza. Atena, emblema del Merito, porge uno scettro al re, che è accompagnato dalla Giustizia alle sue spalle, e dalla Fede a cui rivolge lo sguardo su indicazione della Sapienza Divina. Gli angeli portano in gloria lo stemma della casata e cingono di alloro i sovrani antecedenti. La figura del re, seppur poco definita fisiognomicamente, reca analogie con l’iconografia di San Ferdinando, il che lascia supporre che Fischetti avesse in mente di raffigurare il re nelle vesti dell’omonimo Santo. Una tipologia di trionfo religioso che rimanda ai cicli di affreschi della Casa d’Austria già eseguiti precedentemente dall’artista, una direzione classica che rielabora consapevolmente la più alta tradizione napoletana.
 
Durante un viaggio di lavoro ho visto appeso a una parete il modelletto del Fischetti che ho trovato straordinario” - sottolinea Carlotta Mascherpa, Old Master Specialist e Direttrice di Lempertz Italia. “Il proprietario aveva già le informazioni e ho capito subito che era un quadro che doveva assolutamente tornare in Italia. A volte capita che sul mercato riaffiorino opere sconosciute o disperse da secoli, e che solo tramite la loro immissione nel circuito di mercato possono trovare la collocazione più adeguata. Non è la prima volta che Lempertz collabora con le istituzioni e in Italia (la famiglia Einstein, proprietaria della casa d’aste, ha donato una croce trafugata dalla chiesa di San Pantalone a Venezia permettendone la ricollocazione nella posizione originaria. Inoltre, tramite una prelazione d’asta e successiva vendita privata il Museo Nazionale d’Abruzzo de L’Aquila ha potuto ha potuto riappropriarsi di quattro tavolette del Maestro di Campo di Giove, che lasciarono l’Italia in circostanze misteriose durante i primi del Novecento. Come cittadina italiana, sento la necessità deontologica di favorire il ritorno di opere eccezionali in collezioni pubbliche italiane, nonostante le difficoltà che la burocrazia comporta” – conclude Mascherpa.
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ARTE - "L’Apoteosi della dinastia borbonica" di Fedele Fischetti torna alla Reggia di Caserta

di Napoli Magazine

13/10/2025 - 13:04

L’Apoteosi della dinastia borbonica di Fedele Fischetti torna alla Reggia di Caserta. Si tratta di una delle più complete testimonianze del programma figurativo e artistico di decorazione immaginato da Luigi Vanvitelli per l’attuale Sala del Trono della Reggia. L’acquisizione è stata resa possibile dal lavoro congiunto della casa d’aste Lempertz, da sempre impegnata in un dialogo costruttivo con le Istituzioni museali italiane, con gli uffici della Reggia di Caserta e della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura. L’opera è stata acquistata in trattativa privata a Colonia grazie al finanziamento della DGMU, e dopo un’attenta opera di restauro, è oggi tra le protagoniste della mostra “Tutto torna!” che inaugura al pubblico il prossimo 22 ottobre con l’obiettivo di presentare le nuove acquisizioni e restituzioni alle collezioni della Reggia di Caserta.
 
La tela è riemersa recentemente in una collezione spagnola ed è considerata l’apogeo della produzione di Fedele Fischetti, l’artista che più di ogni altro è stato interprete delle tendenze classiciste diventando come afferma lo storico dell’arte Nicola Spinosa “il più appropriato e organico completamento pittorico e decorativo dell’architettura vanvitelliana”.
Una grande abbondanza di fonti storiche testimonia come nel 1772 Luigi Vanvitelli commissionò a Fedele Fischetti un affresco per il Salone Baciamano della Reggia di Caserta. L’opera però non fu mai realizzata, ma la tela che oggi torna presso la Reggia ne costituisce la macchia, il bozzetto immediatamente precedente alla realizzazione e che costituisce una testimonianza di eccezionale interesse artistico e valore storico.
In modo consono a un Salone delle Udienze, Fischetti immagina la Virtù della Verità che tiene a guinzaglio un leone e sconfigge i Vizi dell’Invidia e della Maldicenza. Atena, emblema del Merito, porge uno scettro al re, che è accompagnato dalla Giustizia alle sue spalle, e dalla Fede a cui rivolge lo sguardo su indicazione della Sapienza Divina. Gli angeli portano in gloria lo stemma della casata e cingono di alloro i sovrani antecedenti. La figura del re, seppur poco definita fisiognomicamente, reca analogie con l’iconografia di San Ferdinando, il che lascia supporre che Fischetti avesse in mente di raffigurare il re nelle vesti dell’omonimo Santo. Una tipologia di trionfo religioso che rimanda ai cicli di affreschi della Casa d’Austria già eseguiti precedentemente dall’artista, una direzione classica che rielabora consapevolmente la più alta tradizione napoletana.
 
Durante un viaggio di lavoro ho visto appeso a una parete il modelletto del Fischetti che ho trovato straordinario” - sottolinea Carlotta Mascherpa, Old Master Specialist e Direttrice di Lempertz Italia. “Il proprietario aveva già le informazioni e ho capito subito che era un quadro che doveva assolutamente tornare in Italia. A volte capita che sul mercato riaffiorino opere sconosciute o disperse da secoli, e che solo tramite la loro immissione nel circuito di mercato possono trovare la collocazione più adeguata. Non è la prima volta che Lempertz collabora con le istituzioni e in Italia (la famiglia Einstein, proprietaria della casa d’aste, ha donato una croce trafugata dalla chiesa di San Pantalone a Venezia permettendone la ricollocazione nella posizione originaria. Inoltre, tramite una prelazione d’asta e successiva vendita privata il Museo Nazionale d’Abruzzo de L’Aquila ha potuto ha potuto riappropriarsi di quattro tavolette del Maestro di Campo di Giove, che lasciarono l’Italia in circostanze misteriose durante i primi del Novecento. Come cittadina italiana, sento la necessità deontologica di favorire il ritorno di opere eccezionali in collezioni pubbliche italiane, nonostante le difficoltà che la burocrazia comporta” – conclude Mascherpa.