Il progetto Napoli 2050 coordinato dalla scuola capofila l’ITI Galileo Ferraris è partito da laboratori di alfabetizzazione ed educazione allo sguardo sulla città attraverso la proiezione di corti e lungometraggi su Napoli presso la Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, grazie al partenariato con l’Assessorato alle Politiche giovanili.
Tutti i film sono stati affiancati da una bibliografia di riferimento sulle singole tematiche accompagnando così il testo scritto al testo visuale filmico oltre a schede didattiche e materiale di approfondimento per i docenti e schede di avviamento alla critica cinematografica per gli studenti in modo da far elaborare loro sia analisi tematico/contenutistiche sia analisi estetico/linguistiche.
I ragazzi e le ragazze hanno sviluppato cosi una consapevolezza critica e una conoscenza sul valore identitario della città. Sulla base dei protocolli Miur è stata pensata anche una formazione per i docenti sulla didattica del cinema in classe e su come applicare gli strumenti dell’analisi del film a prodotti audiovisivi di tipo diverso vista la necessità di integrare la didattica curricolare con lo strumento cinematografico.
Tra gli esperti Sabrina Innocenti, Macchi Monica e Massimiliano Gaudiosi, ricercatore dell’Università Federico II, operatore di educazione visiva. Grande interesse ha poi suscitato l’intervento dell’architetto Francesca Capano che, dal confronto tra le fotografie di Federico Patellani e l’episodio di Napoli nel film “Paisà” di Roberto Rossellini, mostra come le due diverse rese del neorealismo offrano spunti di riflessione sulle distruzioni belliche, la voglia di ripresa e i loro influssi sul tessuto urbano. Tra le attività laboratoriali per gli studenti si segnalano quelle tenute da Alessio Romaniello e dal regista Giovanni Mazzitelli.
In questa fase, attraverso l’approccio CBL (Challenge Based Learning), vengono analizzati i canoni dello storytelling cinematografico applicati alla Galleria Principe di Napoli per raccontarne storia, trasformazioni (perfino set del capolavoro di Vittorio De Sica “Il giudizio universale”) e immaginata degli studenti dell’Iti “Galileo Ferraris” come hub culturale e tecnologico, aperto e inclusivo nella Napoli del 2050 proiettata verso il futuro ma che non dimenticare il passato. Partendo dalle ricerche d’archivio effettuate nell’archivio Storico Municipale dal professor Adrian Almogueira, ricercatore presso il dipartimento di storia dell’arte UNED, la trasposizione visiva che mixa immagini storiche e Intelligenza Artificiale attraverso la Graphic Motion crea uno spazio di memoria visuale e cinematografica sospeso tra passato e futuro che si estende anche ai diversi materiali promozionali (press book, cataloghi, brochure, supporti off line).
I laboratori hanno avuto il merito di sviluppare un approccio di indagine e ricerca della “memoria identitaria” e della importanza delle fonti come punto di partenza per uno script futuro che porterà alla realizzazione del cortometraggio “Napoli 2050” a cura del gruppo classe coinvolto con la guida del regista Giuseppe Carrieri che ha già collaborato con la scuola nelle precedenti progettualità.
Con la nuova dirigente scolastica, Daniela Conte, l’Iti Galileo Ferraris, sembra aver ormai decollato verso il futuro e l’innovazione didattica e metodologica, insieme alla Presidente della Associazione Ecole Cinema ha presentato infatti questa bellissima esperienza presso la Fiera Didacta, appuntamento dell’Agenzia Nazionale Indire, allo scopo di diffondere la prassi della didattica del cinema in classe.
Da Scampia al futuro, il nuovo cortometraggio racconterà di Napoli “Orientando lo sguardo al futuro”, mentre altri prodotti video racconteranno il passato, in luoghi della città come la Galleria Principe di Napoli, la cui storia sarà visibile presto negli eventi collaterali di progetto, come nel gala di chiusura e la presentazione dei cortometraggi che sarà a settembre nel Cinema Plaza di Napoli.
di Napoli Magazine
27/03/2025 - 09:57
Il progetto Napoli 2050 coordinato dalla scuola capofila l’ITI Galileo Ferraris è partito da laboratori di alfabetizzazione ed educazione allo sguardo sulla città attraverso la proiezione di corti e lungometraggi su Napoli presso la Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, grazie al partenariato con l’Assessorato alle Politiche giovanili.
Tutti i film sono stati affiancati da una bibliografia di riferimento sulle singole tematiche accompagnando così il testo scritto al testo visuale filmico oltre a schede didattiche e materiale di approfondimento per i docenti e schede di avviamento alla critica cinematografica per gli studenti in modo da far elaborare loro sia analisi tematico/contenutistiche sia analisi estetico/linguistiche.
I ragazzi e le ragazze hanno sviluppato cosi una consapevolezza critica e una conoscenza sul valore identitario della città. Sulla base dei protocolli Miur è stata pensata anche una formazione per i docenti sulla didattica del cinema in classe e su come applicare gli strumenti dell’analisi del film a prodotti audiovisivi di tipo diverso vista la necessità di integrare la didattica curricolare con lo strumento cinematografico.
Tra gli esperti Sabrina Innocenti, Macchi Monica e Massimiliano Gaudiosi, ricercatore dell’Università Federico II, operatore di educazione visiva. Grande interesse ha poi suscitato l’intervento dell’architetto Francesca Capano che, dal confronto tra le fotografie di Federico Patellani e l’episodio di Napoli nel film “Paisà” di Roberto Rossellini, mostra come le due diverse rese del neorealismo offrano spunti di riflessione sulle distruzioni belliche, la voglia di ripresa e i loro influssi sul tessuto urbano. Tra le attività laboratoriali per gli studenti si segnalano quelle tenute da Alessio Romaniello e dal regista Giovanni Mazzitelli.
In questa fase, attraverso l’approccio CBL (Challenge Based Learning), vengono analizzati i canoni dello storytelling cinematografico applicati alla Galleria Principe di Napoli per raccontarne storia, trasformazioni (perfino set del capolavoro di Vittorio De Sica “Il giudizio universale”) e immaginata degli studenti dell’Iti “Galileo Ferraris” come hub culturale e tecnologico, aperto e inclusivo nella Napoli del 2050 proiettata verso il futuro ma che non dimenticare il passato. Partendo dalle ricerche d’archivio effettuate nell’archivio Storico Municipale dal professor Adrian Almogueira, ricercatore presso il dipartimento di storia dell’arte UNED, la trasposizione visiva che mixa immagini storiche e Intelligenza Artificiale attraverso la Graphic Motion crea uno spazio di memoria visuale e cinematografica sospeso tra passato e futuro che si estende anche ai diversi materiali promozionali (press book, cataloghi, brochure, supporti off line).
I laboratori hanno avuto il merito di sviluppare un approccio di indagine e ricerca della “memoria identitaria” e della importanza delle fonti come punto di partenza per uno script futuro che porterà alla realizzazione del cortometraggio “Napoli 2050” a cura del gruppo classe coinvolto con la guida del regista Giuseppe Carrieri che ha già collaborato con la scuola nelle precedenti progettualità.
Con la nuova dirigente scolastica, Daniela Conte, l’Iti Galileo Ferraris, sembra aver ormai decollato verso il futuro e l’innovazione didattica e metodologica, insieme alla Presidente della Associazione Ecole Cinema ha presentato infatti questa bellissima esperienza presso la Fiera Didacta, appuntamento dell’Agenzia Nazionale Indire, allo scopo di diffondere la prassi della didattica del cinema in classe.
Da Scampia al futuro, il nuovo cortometraggio racconterà di Napoli “Orientando lo sguardo al futuro”, mentre altri prodotti video racconteranno il passato, in luoghi della città come la Galleria Principe di Napoli, la cui storia sarà visibile presto negli eventi collaterali di progetto, come nel gala di chiusura e la presentazione dei cortometraggi che sarà a settembre nel Cinema Plaza di Napoli.