Cultura & Gossip
SPETTACOLI - "La ragione degli altri", dal 14 al 16 febbraio al Teatro Sannazaro di Napoli
13.02.2025 13:50 di Napoli Magazine

A 110 anni dalla prima rappresentazione al teatro Manzoni di Milano (19 aprile 1915), va in scena, da venerdì 14 a domenica 16 febbraio (venerdì ore 21, sabato ore 19, domenica ore 18), al teatro Sannazaro di Napoli (via Chiaia 157), La ragione degli altri di Luigi Pirandello, interpretato da Anna Bocchino, Viola Forestiero, Ettore Nigro e Monica Palomby, con la regia di Alfonso Postiglione e la drammaturgia di Linda Dalisi.

La ragione degli altri, primo testo in tre atti scritto da Pirandello (1895), racconta la storia di Leonardo Arciani, scrittore e giornalista svogliato, sposato con la ricca Livia, in un matrimonio ormai privo di passione e senza figli. Leonardo riallaccia una breve relazione con Elena, sua vecchia fiamma in difficoltà economiche, e da questa relazione nasce una bambina. Quando Leonardo torna da Livia, lei accetta di riaccoglierlo a patto che lui porti con sé la figlia illegittima. «Dove sono i figli è la casa», dirà, infatti, Livia a suo padre in una battuta diventata celebre e già considerata reazionaria all’epoca.

Nelle trame si intrecciano più fili tematiciquello dell’ossessione, dell’essere e diventare madri, dell’imperfezione della coppia, dell’ambiguità e della contraddizione del femminile, al punto da tradurre, alla luce della contemporaneità, la vicenda della figlia contesa come una sorta di maternità surrogata ante litteram.

Il caso autobiografico

Pirandello mise in dramma una personale storia di famiglia, fatta di infedeltà paterna e di figli illegittimi. È poco noto, inoltre, che, in anticipo sul dramma, l’autore siciliano scrisse una novella, Il nido, su questa vicenda autobiografica.

Stefano Pirandello, padre di Luigi, prima di sposare Caterina Ricci-Gramitto, era stato fidanzato a una cugina, con la quale aveva rotto per un puntiglio di lei; la cugina, a sua volta sposatasi, restò vedova e in miseria; si rivolse quindi a Stefano per un aiuto, e Caterina stessa spinse il marito a soccorrerla. Il riavvicinamento degli antichi fidanzati cambiò presto natura e nacque una bambina. Per Luigi, allora tredicenne, la scoperta di questa illecita unione paterna fu una tragedia. Si fece paladino dei diritti e dei sentimenti offesi della madre, compromettendo il rapporto affettivo con il padre.

Autobiografia, narrazione, dramma e inscenazione, dunque. Una stessa vicenda che attraversa più quadri. O lo stesso quadro, come fosse una mise en abyme rappresentativa. Anche i linguaggi si attraversano l’uno l’altro e, all’interno della rappresentazione scenica, fanno irruzione monitor grandi, come schermi cinematografici, e piccoli, come quelli televisivi, che si intrecciano con il linguaggio puramente teatrale.

L’elemento di novità è rappresentato - coerentemente con l’attività ideativa di Pirandello che attraversa più forme - dalla presenza di un quarto personaggio (oltre al marito, la moglie, l’amante) che, non solo incarna la zia (tratto dalla novella) e il padre di Livia (presente nel dramma), ma, ibridando funzioni narrative e drammaturgiche, funge da agente provocatore nei confronti degli stessi attori in scena.

«Il lavoro e lo studio su La ragione degli altri partono da una serie di domande che gli attori della compagnia si sono posti – spiega Linda Dalisi – mettendo a confronto esperienze e idee personali con l’argomento del testo. Con Alfonso Postiglione abbiamo accolto quelle domande facendone il nucleo drammaturgico di partenza: una compagnia teatrale che, interrogandosi su maternità (come desiderio e responsabilità), paternità e bene dei figli, esplora il testo pirandelliano con tutti i mezzi a disposizione per indagarlo attraverso vari linguaggi, fino ad affidarsi a una figura particolare battezzata sparring actor/actress.

Cercando di mantenere l’impianto pirandelliano quanto più intatto possibile, la vicenda di Leonardo, Elena e Livia (e Lietta), viene scossa da due elementi. Il primo è proprio la presenza di questo “occhio esterno”, che è come il primo spettatore che viene risucchiato dalla storia, ma ha anche la funzione di nutrire il dramma con spunti presi dalla vita dell’autore e dalla novella di partenza. Il secondo strumento di indagine è stata la reiterazione della scena “cuore”, quella in cui le due donne si confrontano su quale sia il bene per la bambina. Come se solo ripetendola in modi diversi si potesse raggiungere una verità. Queste due invenzioni drammaturgiche sono state accompagnate anche da una cura del testo sotto il profilo linguistico».

L’attività artistica di Luigi Pirandello fu un perenne laboratorio creativo dove la vita si trasformava in racconti, testi teatrali, rappresentazioni sceniche. Il celebre autore contribuì anche alla nascita e alla definizione della figura del regista e adottò scelte linguistiche innovative e sperimentali, diventando un modernista di rilievo nella letteratura e nel teatro della prima metà del Novecento.

Credits

La ragione degli altri Dalla vita, da una novella e dal dramma omonimo di Luigi Pirandello

da Luigi Pirandello

dramaturg Linda Dalisi

regia Alfonso Postiglione

con Anna Bocchino, Viola Forestiero, Ettore Nigro e Monica Palomby

scene Sara Palmieri

ass. alla regia Giovanni Sbarra

costumi Giovanna Napolitano

realizzazione scene Paolo Iammarone e Vincenzo Fiorillo

produzione Piccola Città Teatro Tradizione e Turismo

Centro di produzione teatrale – Teatro Sannazaro

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SPETTACOLI - "La ragione degli altri", dal 14 al 16 febbraio al Teatro Sannazaro di Napoli

di Napoli Magazine

13/02/2025 - 13:50

A 110 anni dalla prima rappresentazione al teatro Manzoni di Milano (19 aprile 1915), va in scena, da venerdì 14 a domenica 16 febbraio (venerdì ore 21, sabato ore 19, domenica ore 18), al teatro Sannazaro di Napoli (via Chiaia 157), La ragione degli altri di Luigi Pirandello, interpretato da Anna Bocchino, Viola Forestiero, Ettore Nigro e Monica Palomby, con la regia di Alfonso Postiglione e la drammaturgia di Linda Dalisi.

La ragione degli altri, primo testo in tre atti scritto da Pirandello (1895), racconta la storia di Leonardo Arciani, scrittore e giornalista svogliato, sposato con la ricca Livia, in un matrimonio ormai privo di passione e senza figli. Leonardo riallaccia una breve relazione con Elena, sua vecchia fiamma in difficoltà economiche, e da questa relazione nasce una bambina. Quando Leonardo torna da Livia, lei accetta di riaccoglierlo a patto che lui porti con sé la figlia illegittima. «Dove sono i figli è la casa», dirà, infatti, Livia a suo padre in una battuta diventata celebre e già considerata reazionaria all’epoca.

Nelle trame si intrecciano più fili tematiciquello dell’ossessione, dell’essere e diventare madri, dell’imperfezione della coppia, dell’ambiguità e della contraddizione del femminile, al punto da tradurre, alla luce della contemporaneità, la vicenda della figlia contesa come una sorta di maternità surrogata ante litteram.

Il caso autobiografico

Pirandello mise in dramma una personale storia di famiglia, fatta di infedeltà paterna e di figli illegittimi. È poco noto, inoltre, che, in anticipo sul dramma, l’autore siciliano scrisse una novella, Il nido, su questa vicenda autobiografica.

Stefano Pirandello, padre di Luigi, prima di sposare Caterina Ricci-Gramitto, era stato fidanzato a una cugina, con la quale aveva rotto per un puntiglio di lei; la cugina, a sua volta sposatasi, restò vedova e in miseria; si rivolse quindi a Stefano per un aiuto, e Caterina stessa spinse il marito a soccorrerla. Il riavvicinamento degli antichi fidanzati cambiò presto natura e nacque una bambina. Per Luigi, allora tredicenne, la scoperta di questa illecita unione paterna fu una tragedia. Si fece paladino dei diritti e dei sentimenti offesi della madre, compromettendo il rapporto affettivo con il padre.

Autobiografia, narrazione, dramma e inscenazione, dunque. Una stessa vicenda che attraversa più quadri. O lo stesso quadro, come fosse una mise en abyme rappresentativa. Anche i linguaggi si attraversano l’uno l’altro e, all’interno della rappresentazione scenica, fanno irruzione monitor grandi, come schermi cinematografici, e piccoli, come quelli televisivi, che si intrecciano con il linguaggio puramente teatrale.

L’elemento di novità è rappresentato - coerentemente con l’attività ideativa di Pirandello che attraversa più forme - dalla presenza di un quarto personaggio (oltre al marito, la moglie, l’amante) che, non solo incarna la zia (tratto dalla novella) e il padre di Livia (presente nel dramma), ma, ibridando funzioni narrative e drammaturgiche, funge da agente provocatore nei confronti degli stessi attori in scena.

«Il lavoro e lo studio su La ragione degli altri partono da una serie di domande che gli attori della compagnia si sono posti – spiega Linda Dalisi – mettendo a confronto esperienze e idee personali con l’argomento del testo. Con Alfonso Postiglione abbiamo accolto quelle domande facendone il nucleo drammaturgico di partenza: una compagnia teatrale che, interrogandosi su maternità (come desiderio e responsabilità), paternità e bene dei figli, esplora il testo pirandelliano con tutti i mezzi a disposizione per indagarlo attraverso vari linguaggi, fino ad affidarsi a una figura particolare battezzata sparring actor/actress.

Cercando di mantenere l’impianto pirandelliano quanto più intatto possibile, la vicenda di Leonardo, Elena e Livia (e Lietta), viene scossa da due elementi. Il primo è proprio la presenza di questo “occhio esterno”, che è come il primo spettatore che viene risucchiato dalla storia, ma ha anche la funzione di nutrire il dramma con spunti presi dalla vita dell’autore e dalla novella di partenza. Il secondo strumento di indagine è stata la reiterazione della scena “cuore”, quella in cui le due donne si confrontano su quale sia il bene per la bambina. Come se solo ripetendola in modi diversi si potesse raggiungere una verità. Queste due invenzioni drammaturgiche sono state accompagnate anche da una cura del testo sotto il profilo linguistico».

L’attività artistica di Luigi Pirandello fu un perenne laboratorio creativo dove la vita si trasformava in racconti, testi teatrali, rappresentazioni sceniche. Il celebre autore contribuì anche alla nascita e alla definizione della figura del regista e adottò scelte linguistiche innovative e sperimentali, diventando un modernista di rilievo nella letteratura e nel teatro della prima metà del Novecento.

Credits

La ragione degli altri Dalla vita, da una novella e dal dramma omonimo di Luigi Pirandello

da Luigi Pirandello

dramaturg Linda Dalisi

regia Alfonso Postiglione

con Anna Bocchino, Viola Forestiero, Ettore Nigro e Monica Palomby

scene Sara Palmieri

ass. alla regia Giovanni Sbarra

costumi Giovanna Napolitano

realizzazione scene Paolo Iammarone e Vincenzo Fiorillo

produzione Piccola Città Teatro Tradizione e Turismo

Centro di produzione teatrale – Teatro Sannazaro