Da venerdì 19 dicembre in scena la classica sacra rappresentazione partenopea Il Natale a Napoli non è Natale senza il presepio e i pastori a San Gregorio Armeno e, a teatro, senza la Cantata dei Pastori. Il Trianon Viviani - teatro della Canzone napoletana è fedele a questa tradizione e, con Peppe Barra, riporta in scena questa antica sacra rappresentazione, ogni anno sempre molto attesa dal pubblico non solo partenopeo. Il classico appuntamento di Natale andrà in scena da venerdì 19 dicembre, ogni venerdì e sabato, alle 21, e la domenica, alle 18, fino al 4 gennaio prossimo. «Il vero Lume tra le ombre» era il titolo della sacra rappresentazione data alle stampe, nel 1698, dal gesuita Andrea Perrucci con lo pseudonimo di Casimiro Ruggero Ugone, scritta con intenti moraleggianti, per contrastare i rituali con i quali il popolino onorava le feste come il Carnevale e il Natale. Dalla metà dell'Ottocento il titolo si cambiò nella Cantata dei Pastori, come lo conosciamo tuttora. La trama vede protagonista Razzullo, scrivano napoletano pauroso, inviato dall'imperatore a Betlemme per il censimento. Intanto Giuseppe e la Vergine Maria vagano in cerca di alloggio, mentre i Diavoli cercano di ostacolarli, fino all'intervento dell'Angelo che permetterà la nascita del Redentore. La tradizione popolare stravolse a poco a poco il testo della Controriforma, volgarizzandolo, rovesciandone gli intenti educativi ed edificanti, aggiungendo anno dopo anno canzonette e scene da farsa e commedia dell'arte. E già verso la fine del Settecento, per dar modo di inventare lazzi e contrasti, al pulcinellesco Razzullo venne affiancato il personaggio deforme di Sarchiapone, un assassino, ladro, gobbo, maligno e bugiardo, che pratica l'arte dell'arrangiarsi e non ha paura di nulla, nemmeno dei draghi dell'Inferno. Peppe Barra e il regista Lamberto Lambertini hanno riadattato il testo di Perrucci. «Con Peppe Barra, che incarna da cinquant'anni il personaggio di Razzullo e Lalla Esposito in quello di Sarchiapone - spiega Lambertini - , la nostra Cantata vuole mettere al centro la lingua, la musica, la storia della città di Napoli, l'unico luogo al mondo dove sia stato possibile creare, e conservare così a lungo, uno spettacolo dal genere indefinibile, un unicum teatrale, frutto di secoli di devozione: uno spettacolo che è, allo stesso tempo, colto e popolare, comico e sacro, profondo e leggero, commovente e divertente per un pubblico di grandi e di piccini; uno spettacolo all'antica, dove, sulle tavole scalcagnate, i guitti impersonavano più ruoli, in una girandola di travestimenti che diverte il pubblico e spaventa i due affamati protagonisti». Prodotta da Ag Spettacoli e Tradizione e Turismo - Teatro Sannazaro, la Cantata dei Pastori vede in scena, con Peppe Barra e Lalla Esposito, Luca De Lorenzo (Armenzio e Demonio), Massimo Masiello (Ruscellio e Diavolo oste), Antonio Romano (Cidonio e San Giuseppe), Rosalba Santoro (Angelo) e Federica Totaro (Benino e Madonna). Le musiche di Giorgio Mellone sono eseguite dal vivo da Pasquale Benincasa (percussioni), Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino) e Antonio Ottaviano (pianoforte). L'allestimento è firmato da Carlo De Marino, per le scene, e Annalisa Giacci, per i costumi, con le luci di Luigi Della Monica. Aiuto regia di Francesco Esposito e organizzazione di Chiara Guercia. Continua, intanto, fino a domenica 11 gennaio, Scarpetta dopo Scarpetta. Un secolo di ritorni e avventure sulle scene, la mostra iconografica allestita dal Trianon Viviani in occasione del Centenario della morte del grande commediografo e attore, che inaugurò il teatro con la sua compagnia nel 1911. L'esposizione, a ingresso libero, è curata da Francesco Cotticelli, Pino Miraglia, Gianni Pinto e si avvale del patrocinio dell'università Federico II. biglietti, ABBONAMENTI e informazioni I biglietti sono acquistabili presso i consueti canali di vendita: botteghino del teatro, prevendite convenzionate e online su
Gli appuntamenti
Peppe Barra
Cantata dei Pastori
Per la nascita del Verbo umanato
di Peppe Barra e Lamberto Lambertini
da Andrea Perrucci
con Lalla Esposito
e con Luca De Lorenzo, Massimo Masiello, Antonio Romano, Rosalba Santoro,
Federica Totaro
musicisti: Pasquale Benincasa, Giuseppe Di Colandrea, Agostino Oliviero,
Antonio Ottaviano
musiche Giorgio Mellone
scene Carlo De Marino
costumi Annalisa Giacci
regia Lamberto Lambertini
produzione Ag Spettacoli, Tradizione e Turismo - teatro Sannazaro
teatro
venerdì 19 e sabato 20 dicembre, ore 21
domenica 21 dicembre, ore 18
Non c'è Natale senza Peppe Barra con la sua classicissima Cantata dei Pastori. L'Artista incarna il pulcinellesco Razzullo, con Lalla Esposito nel ruolo di Sarchiapone.
«Il vero lume tra le ombre» - questo il titolo originale della sacra rappresentazione data alle stampe nel 1698 dal gesuita Andrea Perrucci con lo pseudonimo di Casimiro Ruggero Ugone - fu scritto con intenti moraleggianti per contrastare i rituali popolari del Natale. Dalla metà dell'Ottocento assume il titolo attuale, arricchendosi nel tempo di elementi della Commedia dell'Arte.
La trama vede protagonista Razzullo, scrivano napoletano inviato dall'imperatore a Betlemme per il censimento, affiancato da Sarchiapone, un bizzarro personaggio fisicamente deforme che pratica l'arte dell'arrangiarsi. Mentre Giuseppe e la Vergine Maria vagano in cerca di alloggio, i due compagni si confrontano con Pastori e Diavoli, fino all'intervento dell'arcangelo Gabriele che permetterà la nascita del Redentore.

di Napoli Magazine
17/12/2025 - 19:45
Da venerdì 19 dicembre in scena la classica sacra rappresentazione partenopea Il Natale a Napoli non è Natale senza il presepio e i pastori a San Gregorio Armeno e, a teatro, senza la Cantata dei Pastori. Il Trianon Viviani - teatro della Canzone napoletana è fedele a questa tradizione e, con Peppe Barra, riporta in scena questa antica sacra rappresentazione, ogni anno sempre molto attesa dal pubblico non solo partenopeo. Il classico appuntamento di Natale andrà in scena da venerdì 19 dicembre, ogni venerdì e sabato, alle 21, e la domenica, alle 18, fino al 4 gennaio prossimo. «Il vero Lume tra le ombre» era il titolo della sacra rappresentazione data alle stampe, nel 1698, dal gesuita Andrea Perrucci con lo pseudonimo di Casimiro Ruggero Ugone, scritta con intenti moraleggianti, per contrastare i rituali con i quali il popolino onorava le feste come il Carnevale e il Natale. Dalla metà dell'Ottocento il titolo si cambiò nella Cantata dei Pastori, come lo conosciamo tuttora. La trama vede protagonista Razzullo, scrivano napoletano pauroso, inviato dall'imperatore a Betlemme per il censimento. Intanto Giuseppe e la Vergine Maria vagano in cerca di alloggio, mentre i Diavoli cercano di ostacolarli, fino all'intervento dell'Angelo che permetterà la nascita del Redentore. La tradizione popolare stravolse a poco a poco il testo della Controriforma, volgarizzandolo, rovesciandone gli intenti educativi ed edificanti, aggiungendo anno dopo anno canzonette e scene da farsa e commedia dell'arte. E già verso la fine del Settecento, per dar modo di inventare lazzi e contrasti, al pulcinellesco Razzullo venne affiancato il personaggio deforme di Sarchiapone, un assassino, ladro, gobbo, maligno e bugiardo, che pratica l'arte dell'arrangiarsi e non ha paura di nulla, nemmeno dei draghi dell'Inferno. Peppe Barra e il regista Lamberto Lambertini hanno riadattato il testo di Perrucci. «Con Peppe Barra, che incarna da cinquant'anni il personaggio di Razzullo e Lalla Esposito in quello di Sarchiapone - spiega Lambertini - , la nostra Cantata vuole mettere al centro la lingua, la musica, la storia della città di Napoli, l'unico luogo al mondo dove sia stato possibile creare, e conservare così a lungo, uno spettacolo dal genere indefinibile, un unicum teatrale, frutto di secoli di devozione: uno spettacolo che è, allo stesso tempo, colto e popolare, comico e sacro, profondo e leggero, commovente e divertente per un pubblico di grandi e di piccini; uno spettacolo all'antica, dove, sulle tavole scalcagnate, i guitti impersonavano più ruoli, in una girandola di travestimenti che diverte il pubblico e spaventa i due affamati protagonisti». Prodotta da Ag Spettacoli e Tradizione e Turismo - Teatro Sannazaro, la Cantata dei Pastori vede in scena, con Peppe Barra e Lalla Esposito, Luca De Lorenzo (Armenzio e Demonio), Massimo Masiello (Ruscellio e Diavolo oste), Antonio Romano (Cidonio e San Giuseppe), Rosalba Santoro (Angelo) e Federica Totaro (Benino e Madonna). Le musiche di Giorgio Mellone sono eseguite dal vivo da Pasquale Benincasa (percussioni), Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino) e Antonio Ottaviano (pianoforte). L'allestimento è firmato da Carlo De Marino, per le scene, e Annalisa Giacci, per i costumi, con le luci di Luigi Della Monica. Aiuto regia di Francesco Esposito e organizzazione di Chiara Guercia. Continua, intanto, fino a domenica 11 gennaio, Scarpetta dopo Scarpetta. Un secolo di ritorni e avventure sulle scene, la mostra iconografica allestita dal Trianon Viviani in occasione del Centenario della morte del grande commediografo e attore, che inaugurò il teatro con la sua compagnia nel 1911. L'esposizione, a ingresso libero, è curata da Francesco Cotticelli, Pino Miraglia, Gianni Pinto e si avvale del patrocinio dell'università Federico II. biglietti, ABBONAMENTI e informazioni I biglietti sono acquistabili presso i consueti canali di vendita: botteghino del teatro, prevendite convenzionate e online su
Gli appuntamenti
Peppe Barra
Cantata dei Pastori
Per la nascita del Verbo umanato
di Peppe Barra e Lamberto Lambertini
da Andrea Perrucci
con Lalla Esposito
e con Luca De Lorenzo, Massimo Masiello, Antonio Romano, Rosalba Santoro,
Federica Totaro
musicisti: Pasquale Benincasa, Giuseppe Di Colandrea, Agostino Oliviero,
Antonio Ottaviano
musiche Giorgio Mellone
scene Carlo De Marino
costumi Annalisa Giacci
regia Lamberto Lambertini
produzione Ag Spettacoli, Tradizione e Turismo - teatro Sannazaro
teatro
venerdì 19 e sabato 20 dicembre, ore 21
domenica 21 dicembre, ore 18
Non c'è Natale senza Peppe Barra con la sua classicissima Cantata dei Pastori. L'Artista incarna il pulcinellesco Razzullo, con Lalla Esposito nel ruolo di Sarchiapone.
«Il vero lume tra le ombre» - questo il titolo originale della sacra rappresentazione data alle stampe nel 1698 dal gesuita Andrea Perrucci con lo pseudonimo di Casimiro Ruggero Ugone - fu scritto con intenti moraleggianti per contrastare i rituali popolari del Natale. Dalla metà dell'Ottocento assume il titolo attuale, arricchendosi nel tempo di elementi della Commedia dell'Arte.
La trama vede protagonista Razzullo, scrivano napoletano inviato dall'imperatore a Betlemme per il censimento, affiancato da Sarchiapone, un bizzarro personaggio fisicamente deforme che pratica l'arte dell'arrangiarsi. Mentre Giuseppe e la Vergine Maria vagano in cerca di alloggio, i due compagni si confrontano con Pastori e Diavoli, fino all'intervento dell'arcangelo Gabriele che permetterà la nascita del Redentore.
