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IL PARERE - Agostinelli: "Di Lorenzo, errori dovuti alla stanchezza, c'è bisogno di farlo rifiatare, Juanlu Sanchez andava preso"
23.09.2025 12:10 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto - in esclusiva - Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta.

Di seguito, un estratto dell’intervista. Mister, una partita che ieri è stata un po’ più complicata del previsto per il Napoli. Tanto merito al Pisa o demeriti dei ragazzi di Conte?

“Ma sai, a volte non è facile capire dove finisca il merito e dove inizi il demerito. Sicuramente credo che Antonio Conte negli spogliatoi, e poi alla ripresa degli allenamenti, farà sentire un po’ di arrabbiatura, perché quando vinci sempre bisogna anche arrabbiarsi per tenere alta la concentrazione. Secondo me il Napoli, inconsciamente, ha pensato che fosse una partita più semplice. Nel primo tempo ci sono stati pochi tiri in porta da parte degli ospiti, ma il Napoli non è stata la squadra travolgente che vediamo di solito. Però alla fine la qualità è venuta fuori: c’è stato un errore di Di Lorenzo, ma la partita era già chiusa. E quindi, primi in classifica e a punteggio pieno… non ci sono parole. Non gli si può rimproverare nulla. Ripeto: inconsciamente i ragazzi hanno sottovalutato l’avversario. Sono quelle partite particolari in cui, andando in vantaggio, pensi che sia già tutto chiuso e ti manca quella cattiveria per finirla, perché ti senti superiore. Non è che il Napoli abbia snobbato il Pisa, lo sanno bene che non si deve fare, ma inconsciamente è diverso andare in vantaggio contro il Liverpool piuttosto che contro il Pisa, con tutto il rispetto. Con il Liverpool, ad esempio, resti concentrato fino alla fine, mentre con altre squadre rischi di pensare che la partita sia già vinta. È questo che succede nella testa di un giocatore”.

Le chiedo un parere su Di Lorenzo: i suoi errori sono dettati solo dalla stanchezza?

“Sì, ed i parametri fisici li conoscono bene a Napoli, lo staff di Conte saprà già che è così. Poi c’è sempre il dialogo con l’allenatore, che spesso vale più della tecnologia. Su Di Lorenzo ci sono momenti di stanchezza, ci sarebbe bisogno di farlo rifiatare un po’, anche se far giocare qualcun altro al suo posto non è la stessa cosa in termini di quantità e qualità. Va detto che il mancato acquisto di Juanlu Sanchez sia stata l’unica macchia di un calciomercato quasi perfetto del Napoli. Era necessario prendere un terzino che facesse rifiatare il capitano".

Domenica sera ci sarà il big match con il Milan, una squadra che sta dimostrando grande forma e si candida per un posto tra le prime quattro. Che gara si aspetta per i partenopei?

“Oggi il Milan è una squadra particolare, difficile da affrontare, perché ha un allenatore molto bravo, che gioca per il risultato e ha dato equilibrio alla squadra. Il Milan forse ha un tallone d’Achille: manca ancora un vero attaccante, inoltre Leão non è ancora rientrato. Però io lo candido a essere la sorpresa: il Napoli lo vedo sempre primo, poi subito dietro ci sono tre squadre, e il Milan tra queste è quella che può dare più fastidio di tutte". 

Quali sono le altre che mette alla pari del Milan?

“Ripeto: il Napoli per primo, poi Milan, Juventus ed Inter subito dietro. Una domenica sembra meglio una, quella dopo un’altra. È ancora troppo presto per dire chi sarà davvero l’antinapoli, ma oggi direi il Milan, anche perché non ha impegni europei e questo è un grande vantaggio".

Tra Stefano Pioli e Maurizio Sarri, chi l’ha delusa di più in questo avvio di stagione?

“Guarda, ho grande rispetto e stima di entrambi, dunque direi che tutti e due stiano deludendo, ma pensavo che Pioli facesse qualcosa di più: due punti in quattro partite sono davvero pochi, nemmeno lui se lo aspettava. Sarri, invece, ha avuto più problemi: gestione complicata, rapporti tesi con la società, impossibilità di fare mercato… anche per lui tre punti in cinque gare sono pochi. Certamente il derby è stato perso male, anche con un pizzico di sfortuna, però c’è tempo per rimediare. Siamo ancora in fase embrionale". 

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IL PARERE - Agostinelli: "Di Lorenzo, errori dovuti alla stanchezza, c'è bisogno di farlo rifiatare, Juanlu Sanchez andava preso"

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23/09/2025 - 12:10

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto - in esclusiva - Andrea Agostinelli, allenatore ex Napoli ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta.

Di seguito, un estratto dell’intervista. Mister, una partita che ieri è stata un po’ più complicata del previsto per il Napoli. Tanto merito al Pisa o demeriti dei ragazzi di Conte?

“Ma sai, a volte non è facile capire dove finisca il merito e dove inizi il demerito. Sicuramente credo che Antonio Conte negli spogliatoi, e poi alla ripresa degli allenamenti, farà sentire un po’ di arrabbiatura, perché quando vinci sempre bisogna anche arrabbiarsi per tenere alta la concentrazione. Secondo me il Napoli, inconsciamente, ha pensato che fosse una partita più semplice. Nel primo tempo ci sono stati pochi tiri in porta da parte degli ospiti, ma il Napoli non è stata la squadra travolgente che vediamo di solito. Però alla fine la qualità è venuta fuori: c’è stato un errore di Di Lorenzo, ma la partita era già chiusa. E quindi, primi in classifica e a punteggio pieno… non ci sono parole. Non gli si può rimproverare nulla. Ripeto: inconsciamente i ragazzi hanno sottovalutato l’avversario. Sono quelle partite particolari in cui, andando in vantaggio, pensi che sia già tutto chiuso e ti manca quella cattiveria per finirla, perché ti senti superiore. Non è che il Napoli abbia snobbato il Pisa, lo sanno bene che non si deve fare, ma inconsciamente è diverso andare in vantaggio contro il Liverpool piuttosto che contro il Pisa, con tutto il rispetto. Con il Liverpool, ad esempio, resti concentrato fino alla fine, mentre con altre squadre rischi di pensare che la partita sia già vinta. È questo che succede nella testa di un giocatore”.

Le chiedo un parere su Di Lorenzo: i suoi errori sono dettati solo dalla stanchezza?

“Sì, ed i parametri fisici li conoscono bene a Napoli, lo staff di Conte saprà già che è così. Poi c’è sempre il dialogo con l’allenatore, che spesso vale più della tecnologia. Su Di Lorenzo ci sono momenti di stanchezza, ci sarebbe bisogno di farlo rifiatare un po’, anche se far giocare qualcun altro al suo posto non è la stessa cosa in termini di quantità e qualità. Va detto che il mancato acquisto di Juanlu Sanchez sia stata l’unica macchia di un calciomercato quasi perfetto del Napoli. Era necessario prendere un terzino che facesse rifiatare il capitano".

Domenica sera ci sarà il big match con il Milan, una squadra che sta dimostrando grande forma e si candida per un posto tra le prime quattro. Che gara si aspetta per i partenopei?

“Oggi il Milan è una squadra particolare, difficile da affrontare, perché ha un allenatore molto bravo, che gioca per il risultato e ha dato equilibrio alla squadra. Il Milan forse ha un tallone d’Achille: manca ancora un vero attaccante, inoltre Leão non è ancora rientrato. Però io lo candido a essere la sorpresa: il Napoli lo vedo sempre primo, poi subito dietro ci sono tre squadre, e il Milan tra queste è quella che può dare più fastidio di tutte". 

Quali sono le altre che mette alla pari del Milan?

“Ripeto: il Napoli per primo, poi Milan, Juventus ed Inter subito dietro. Una domenica sembra meglio una, quella dopo un’altra. È ancora troppo presto per dire chi sarà davvero l’antinapoli, ma oggi direi il Milan, anche perché non ha impegni europei e questo è un grande vantaggio".

Tra Stefano Pioli e Maurizio Sarri, chi l’ha delusa di più in questo avvio di stagione?

“Guarda, ho grande rispetto e stima di entrambi, dunque direi che tutti e due stiano deludendo, ma pensavo che Pioli facesse qualcosa di più: due punti in quattro partite sono davvero pochi, nemmeno lui se lo aspettava. Sarri, invece, ha avuto più problemi: gestione complicata, rapporti tesi con la società, impossibilità di fare mercato… anche per lui tre punti in cinque gare sono pochi. Certamente il derby è stato perso male, anche con un pizzico di sfortuna, però c’è tempo per rimediare. Siamo ancora in fase embrionale".