Antonio Bocchetti, responsabile scouting del Pescara, ha rilasciato un'intervista a Kisskissnapoli.it: "Napoli-Roma del 2001? Fu una partita bellissima soprattutto per me perchè sfidai uno tra i più forti al mondo che era Cafu. Per me fu un sogno, per noi era vitale vincere la partita perchè la situazione di classifica era brutta. Alla fine pareggiammo, ma quella era la Roma dello scudetto ed a noi servì ben poco quel pari. Poi giocare davanti a 80mila spettatori era un sogno per me che sono un figlio di Napoli. Cafu? Faceva sempre quel famoso verso, Edmundo mi disse 'occhio, perchè quando inizia a fare il verso è perchè sta partend. Il sombrero a Cafu resta tra le cose più belle fatte in carriera, mi diede una bella botta d'adrenalina e di autostima. Lo screzio tra Montella e Capello? Fui sostituito, ma lo ricordo. Ci fu uno scambio di 'vaffa' tra loro, fu una partita tesa perchè loro potevano festeggiare lo scudetto a Napoli e non ci riuscivano. Edmundo? Vi racconto che eravamo negli spogliatoi, lui era un nazionale brasiliano, un campione, ma un giocherellone. S'è sempre messo a disposizione della squadra, c'era Bellucci col rasoio in mano e scherzando gli disse' adesso ti taglio i capelli'. Partì il rasoio e gli taglio tutti i capelli, tutti ci aspettavamo una reazione da parte di Edmundo che però si mise solo a ridere. Fu un episodio che poteva finire diversamente, ma invece finì tutto al meglio. Totti e quella Roma? Totti era già tra i più forti d'Italia. M'impressionò molto Delvecchio quel pomeriggio, era quello che dava equilibrio alla squadra, era l'esterno d'attacco a sinistra, ma dava anche una mano al centrocampo e faceva anche goal. Era lui quello meno visto, ma era il più importante".
di Napoli Magazine
15/11/2024 - 15:36
Antonio Bocchetti, responsabile scouting del Pescara, ha rilasciato un'intervista a Kisskissnapoli.it: "Napoli-Roma del 2001? Fu una partita bellissima soprattutto per me perchè sfidai uno tra i più forti al mondo che era Cafu. Per me fu un sogno, per noi era vitale vincere la partita perchè la situazione di classifica era brutta. Alla fine pareggiammo, ma quella era la Roma dello scudetto ed a noi servì ben poco quel pari. Poi giocare davanti a 80mila spettatori era un sogno per me che sono un figlio di Napoli. Cafu? Faceva sempre quel famoso verso, Edmundo mi disse 'occhio, perchè quando inizia a fare il verso è perchè sta partend. Il sombrero a Cafu resta tra le cose più belle fatte in carriera, mi diede una bella botta d'adrenalina e di autostima. Lo screzio tra Montella e Capello? Fui sostituito, ma lo ricordo. Ci fu uno scambio di 'vaffa' tra loro, fu una partita tesa perchè loro potevano festeggiare lo scudetto a Napoli e non ci riuscivano. Edmundo? Vi racconto che eravamo negli spogliatoi, lui era un nazionale brasiliano, un campione, ma un giocherellone. S'è sempre messo a disposizione della squadra, c'era Bellucci col rasoio in mano e scherzando gli disse' adesso ti taglio i capelli'. Partì il rasoio e gli taglio tutti i capelli, tutti ci aspettavamo una reazione da parte di Edmundo che però si mise solo a ridere. Fu un episodio che poteva finire diversamente, ma invece finì tutto al meglio. Totti e quella Roma? Totti era già tra i più forti d'Italia. M'impressionò molto Delvecchio quel pomeriggio, era quello che dava equilibrio alla squadra, era l'esterno d'attacco a sinistra, ma dava anche una mano al centrocampo e faceva anche goal. Era lui quello meno visto, ma era il più importante".