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IL PARERE - Castellacci: "Italia, dobbiamo vincere tutte le partite, sono fiducioso, infortunio Politano? Ipotizzo una lesione più lieve rispetto a quella di Lobotka"
09.10.2025 11:30 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale Italiana e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Medici del Calcio. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Dottore, la Nazionale, probabilmente, dovrà passare per i play-off, ma c’è ancora qualche chance di sorpassare la Norvegia di Haaland?

“Io non mi porrei questo problema, nel senso che conosciamo la realtà dei fatti. Siamo partiti con uno svantaggio notevole, sia per la sconfitta subita in Norvegia, sia per la differenza reti che ci ha penalizzato notevolmente. Dobbiamo prendere la cosa con molta obiettività e cercare di vincere tutte le partite: questo è quello che deve fare l’Italia, poi vedremo cosa succederà. Un inciampo lo potrebbe avere anche la Norvegia, anche se onestamente è difficile, ma nel calcio ci sta tutto. Noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada, che è obbligata: non abbiamo alternative. Dobbiamo vincere tutte le partite e sperare in un piccolo inciampo della Norvegia. Poi toccheranno i play-off e, benedetto Dio, non è che possono andarci sempre così male. Io sono fiducioso, credo che abbiamo una buona Nazionale e un allenatore fermamente convinto di poter far bene. Credo molto in lui: con la sua tenacia può dare l’input giusto ai ragazzi. Vediamo cosa succederà".

 In parte la risposta è già intuibile, conoscendo la stima che la lega a Gattuso. Tuttavia, sembra che in questo momento il calcio italiano abbia finito un po’ le idee: gli allenatori di élite su cui puntare sembrano terminati. Non a caso, si assiste ai ritorni di Allegri, Pioli, Sarri…

“Non so se questa voglia essere una critica alla scelta di Rino o meno. Io penso che la Federazione abbia fatto una scelta di cuore e anche d’umore. La piazza oggi ha bisogno di senso di appartenenza: questo è ovvio. Si è visto che, a un certo punto, sono arrivati persino i fischi nei confronti della Nazionale, cosa che per noi è quasi un’eresia, vista la storia che abbiamo. Ci voleva una bandiera, un uomo di appartenenza. E io penso che Rino Gattuso sia proprio questo: un uomo che è difficile fischiare, per quello che ha fatto e per quello che desidera fare. È anche un uomo molto preparato, fiscale sul lavoro, un professionista serio, e quindi può far bene. Certo, se pensiamo a nomi altisonanti come Guardiola o Ancelotti, è chiaro che il confronto è difficile. Ma Gattuso è giovane, motivato e può crescere ancora. Bisogna essere razionali, credere in lui e dargli fiducia. Io gliela do, e spero che anche i tifosi italiani lo facciano. Mi auguro che possa ottenere quei risultati che ci portino finalmente al Mondiale che agogniamo da tempo".

Spostando il focus sulla Serie A, e segnatamente sul Napoli: due anni fa Garcia e il preparatore Rongoni, per molto meno, furono accusati di utilizzare metodi di allenamento superati o inadeguati. Oggi, con tutti questi infortuni muscolari - la maggior parte dei quali in allenamento - ci si può interrogare sui metodi di Conte?

“Interrogarsi è legittimo, ed è giusto che lo facciamo. Tuttavia, parliamo di Conte, un grande allenatore, una persona che non lascia nulla al caso, nemmeno nel tipo di preparazione. Quando decide una metodologia, va dritto per la sua strada, assumendosi anche dei rischi. Durante un percorso possono esserci delle difficoltà e degli infortuni, ma i risultati si valutano alla fine. Se questi infortuni siano dovuti a un certo tipo di programma, a un logorio fisico o a delle specificità metodologiche, lo si potrebbe discutere a lungo, anche scientificamente. Ma ricordiamoci che Antonio e il suo staff rappresentano la massima serietà professionale. Quindi, penso che siano perfettamente consapevoli anche dei rischi connessi al loro approccio. È un rischio ponderato, come avviene in tutti i lavori e per tutti gli allenatori e, nel suo caso, i risultati sportivi gli danno ragione".

Quali possono essere, più o meno, i tempi di recupero di Lobotka e Politano, che - secondo il comunicato stampa del Napoli - hanno entrambi subito una lesione distrattiva? Non si parla però di gradi: coscia destra per Lobotka, adduttore per completo, e gluteo per Politano.

“Senza conoscere il grado della lesione è difficile fare una valutazione precisa. Posso però ipotizzare che quella di Politano sia più lieve. A intuito, il problema all’adduttore, come quello di Lobotka, tende ad essere più rognoso rispetto a una lesione al gluteo, quindi credo che Politano possa recuperare prima. Ma, non avendo visto né le ecografie né le risonanze, si tratta solo di una valutazione indicativa". 

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IL PARERE - Castellacci: "Italia, dobbiamo vincere tutte le partite, sono fiducioso, infortunio Politano? Ipotizzo una lesione più lieve rispetto a quella di Lobotka"

di Napoli Magazine

09/10/2025 - 11:30

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale Italiana e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Medici del Calcio. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Dottore, la Nazionale, probabilmente, dovrà passare per i play-off, ma c’è ancora qualche chance di sorpassare la Norvegia di Haaland?

“Io non mi porrei questo problema, nel senso che conosciamo la realtà dei fatti. Siamo partiti con uno svantaggio notevole, sia per la sconfitta subita in Norvegia, sia per la differenza reti che ci ha penalizzato notevolmente. Dobbiamo prendere la cosa con molta obiettività e cercare di vincere tutte le partite: questo è quello che deve fare l’Italia, poi vedremo cosa succederà. Un inciampo lo potrebbe avere anche la Norvegia, anche se onestamente è difficile, ma nel calcio ci sta tutto. Noi dobbiamo andare avanti per la nostra strada, che è obbligata: non abbiamo alternative. Dobbiamo vincere tutte le partite e sperare in un piccolo inciampo della Norvegia. Poi toccheranno i play-off e, benedetto Dio, non è che possono andarci sempre così male. Io sono fiducioso, credo che abbiamo una buona Nazionale e un allenatore fermamente convinto di poter far bene. Credo molto in lui: con la sua tenacia può dare l’input giusto ai ragazzi. Vediamo cosa succederà".

 In parte la risposta è già intuibile, conoscendo la stima che la lega a Gattuso. Tuttavia, sembra che in questo momento il calcio italiano abbia finito un po’ le idee: gli allenatori di élite su cui puntare sembrano terminati. Non a caso, si assiste ai ritorni di Allegri, Pioli, Sarri…

“Non so se questa voglia essere una critica alla scelta di Rino o meno. Io penso che la Federazione abbia fatto una scelta di cuore e anche d’umore. La piazza oggi ha bisogno di senso di appartenenza: questo è ovvio. Si è visto che, a un certo punto, sono arrivati persino i fischi nei confronti della Nazionale, cosa che per noi è quasi un’eresia, vista la storia che abbiamo. Ci voleva una bandiera, un uomo di appartenenza. E io penso che Rino Gattuso sia proprio questo: un uomo che è difficile fischiare, per quello che ha fatto e per quello che desidera fare. È anche un uomo molto preparato, fiscale sul lavoro, un professionista serio, e quindi può far bene. Certo, se pensiamo a nomi altisonanti come Guardiola o Ancelotti, è chiaro che il confronto è difficile. Ma Gattuso è giovane, motivato e può crescere ancora. Bisogna essere razionali, credere in lui e dargli fiducia. Io gliela do, e spero che anche i tifosi italiani lo facciano. Mi auguro che possa ottenere quei risultati che ci portino finalmente al Mondiale che agogniamo da tempo".

Spostando il focus sulla Serie A, e segnatamente sul Napoli: due anni fa Garcia e il preparatore Rongoni, per molto meno, furono accusati di utilizzare metodi di allenamento superati o inadeguati. Oggi, con tutti questi infortuni muscolari - la maggior parte dei quali in allenamento - ci si può interrogare sui metodi di Conte?

“Interrogarsi è legittimo, ed è giusto che lo facciamo. Tuttavia, parliamo di Conte, un grande allenatore, una persona che non lascia nulla al caso, nemmeno nel tipo di preparazione. Quando decide una metodologia, va dritto per la sua strada, assumendosi anche dei rischi. Durante un percorso possono esserci delle difficoltà e degli infortuni, ma i risultati si valutano alla fine. Se questi infortuni siano dovuti a un certo tipo di programma, a un logorio fisico o a delle specificità metodologiche, lo si potrebbe discutere a lungo, anche scientificamente. Ma ricordiamoci che Antonio e il suo staff rappresentano la massima serietà professionale. Quindi, penso che siano perfettamente consapevoli anche dei rischi connessi al loro approccio. È un rischio ponderato, come avviene in tutti i lavori e per tutti gli allenatori e, nel suo caso, i risultati sportivi gli danno ragione".

Quali possono essere, più o meno, i tempi di recupero di Lobotka e Politano, che - secondo il comunicato stampa del Napoli - hanno entrambi subito una lesione distrattiva? Non si parla però di gradi: coscia destra per Lobotka, adduttore per completo, e gluteo per Politano.

“Senza conoscere il grado della lesione è difficile fare una valutazione precisa. Posso però ipotizzare che quella di Politano sia più lieve. A intuito, il problema all’adduttore, come quello di Lobotka, tende ad essere più rognoso rispetto a una lesione al gluteo, quindi credo che Politano possa recuperare prima. Ma, non avendo visto né le ecografie né le risonanze, si tratta solo di una valutazione indicativa".