A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Felice Evacuo, direttore sportivo ed ex calciatore, tra le altre, di Lazio e Fiorentina.
Ieri, dopo una gara dominata dal Napoli, la Viola è comunque riuscita negli ultimi minuti a impensierire gli azzurri. Cosa è mancato alla Fiorentina per raggiungere il pareggio al Maradona?
“Credo che la Fiorentina abbia giocato contro una squadra molto forte. Il Napoli ha indovinato la partita ed è andato sul doppio vantaggio. Con una squadra del genere non è facile rimettere a posto il risultato. La Fiorentina ci ha provato fino alla fine, ma nei novanta minuti il Napoli si è dimostrato nettamente superiore, ottenendo un successo meritato. Forse il risultato sarebbe stato anche più rotondo se nel primo tempo il Napoli fosse stato meno sprecone, anche se non è sempre facile capitalizzare tutte le occasioni che si creano. Penso che il pareggio contro l’Inter abbia motivato e caricato i ragazzi di Conte, portandoli a ottenere una prestazione molto positiva anche contro la Fiorentina. Tutti sapevano che la partita con l’Inter sarebbe stata decisiva per la corsa allo scudetto. Una sconfitta avrebbe potuto segnare il Napoli anche a livello psicologico. Quel pareggio, che per il modo in cui è arrivato sapeva di vittoria, ha dato ulteriore fiducia alla squadra. Contro l’Inter, il Napoli ha dominato il gioco, andando in svantaggio solo per un gran gol di Dimarco su punizione. Dopo ha macinato gioco per tutta la partita, trovando il pareggio nei minuti finali. È stato un risultato frutto del lavoro di Conte, che ha dato un’identità chiara alla squadra. Ora ci si aspetta continuità, perché dopo il calciomercato di riparazione il Napoli ha raccolto qualche pareggio di troppo e poi c’è stata la sconfitta di Como, che ha un po’ frenato il percorso.”
Ha detto che dopo il mercato il Napoli ha iniziato questo trend altalenante. Quanto ha inciso il mercato sugli ultimi risultati della squadra?
“Non credo che il mercato abbia inciso più di tanto. A parte qualche pareggio che nell’economia di un campionato ci può stare, l’unico vero passo falso è stata la sconfitta di Como, contro una squadra tecnicamente inferiore. Ma nel lungo percorso di una stagione ci possono essere delle battute d’arresto.”
Lotta a distanza tra Lukaku e Kean: chi le ha rubato l’occhio?
“Sono due giocatori totalmente diversi. Lukaku ha già un percorso importante alle spalle ed è stato scelto da Conte come terminale offensivo per questa squadra. Quando un allenatore fa di tutto per avere un giocatore significa che lo considera fondamentale. Lukaku sta dimostrando di essere il campione che tutti si aspettavano. Kean, invece, è un ragazzo che ha avuto alti e bassi nella sua carriera, ma ha grande prospettiva e un futuro importante. A Firenze ha trovato più continuità e sta facendo bene. Detto questo, al momento Lukaku è più avanti sia per esperienza che per capacità di lettura delle partite.”
Alla luce di questo, ritiene che Lukaku sia valso l’investimento dei 32 milioni di euro, oltre all’ingaggio da 6,5 milioni all’anno?
“Sì, perché quando una società affida la panchina a un allenatore vincente come Conte, deve anche seguirne le indicazioni. Se Conte ha insistito per avere Lukaku, significa che lo considerava determinante per il Napoli. E i numeri dicono che l’investimento sta dando i suoi frutti. Con le due partecipazioni al gol di ieri, Lukaku ha raggiunto Kean al secondo posto nella classifica di gol+assist, guidata da Retegui con 25.”
Quanto sono stati fondamentali i centrali azzurri nel limitare Kean, ieri?
“Rrahmani e Buongiorno sono stati bravissimi a limitare Kean durante la gara. Con un giocatore così esplosivo e veloce è normale dover ricorrere a qualche fallo, come è capitato a Buongiorno. Ma nell’economia della partita i due centrali hanno fatto molto bene. Al di là dei difensori, però, il Napoli ha disputato una grande gara dal punto di vista della prestazione, ottenendo una vittoria meritata.”
Possiamo dire che ieri Comuzzo non ha ancora dimostrato di valere i 40 milioni richiesti dalla Fiorentina a gennaio, cifra che il Napoli ha deciso di non investire?
“Evidentemente è così, e se De Laurentiis non l’ha valutato meritevole di questa cifra, io sono d’accordo. Comuzzo è un ottimo giocatore e ha dimostrato di valere per la Serie A, ma giocare nel Napoli non è come giocare nella Fiorentina. Il Napoli, a livello europeo, ha partecipato più volte alla Champions League e due anni fa ha vinto lo scudetto. Ha ancora margini di miglioramento, ma ha bisogno di tempo per crescere.”
La vittoria dell’Atalanta per 4-0 contro la Juve è stata schiacciante, forse addirittura un risultato stretto per gli uomini di Gasperini. Pensa che il Napoli sia in corsa per lo scudetto insieme all’Inter o all’Atalanta?
“La classifica dice che queste tre squadre sono molto vicine e si giocheranno il titolo fino alla fine. Il vantaggio del Napoli è non avere le coppe, quindi può preparare le partite con più attenzione senza disperdere energie in altre competizioni, ma ora anche i bergamaschi sono nella stessa situazione. Questo potrebbe fare la differenza. Per rispondere alla domanda, non siamo più di fronte ad una corsa a due, ma sicuramente la corsa è a tre: non si può escludere l’Atalanta.”
di Napoli Magazine
10/03/2025 - 12:17
A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Felice Evacuo, direttore sportivo ed ex calciatore, tra le altre, di Lazio e Fiorentina.
Ieri, dopo una gara dominata dal Napoli, la Viola è comunque riuscita negli ultimi minuti a impensierire gli azzurri. Cosa è mancato alla Fiorentina per raggiungere il pareggio al Maradona?
“Credo che la Fiorentina abbia giocato contro una squadra molto forte. Il Napoli ha indovinato la partita ed è andato sul doppio vantaggio. Con una squadra del genere non è facile rimettere a posto il risultato. La Fiorentina ci ha provato fino alla fine, ma nei novanta minuti il Napoli si è dimostrato nettamente superiore, ottenendo un successo meritato. Forse il risultato sarebbe stato anche più rotondo se nel primo tempo il Napoli fosse stato meno sprecone, anche se non è sempre facile capitalizzare tutte le occasioni che si creano. Penso che il pareggio contro l’Inter abbia motivato e caricato i ragazzi di Conte, portandoli a ottenere una prestazione molto positiva anche contro la Fiorentina. Tutti sapevano che la partita con l’Inter sarebbe stata decisiva per la corsa allo scudetto. Una sconfitta avrebbe potuto segnare il Napoli anche a livello psicologico. Quel pareggio, che per il modo in cui è arrivato sapeva di vittoria, ha dato ulteriore fiducia alla squadra. Contro l’Inter, il Napoli ha dominato il gioco, andando in svantaggio solo per un gran gol di Dimarco su punizione. Dopo ha macinato gioco per tutta la partita, trovando il pareggio nei minuti finali. È stato un risultato frutto del lavoro di Conte, che ha dato un’identità chiara alla squadra. Ora ci si aspetta continuità, perché dopo il calciomercato di riparazione il Napoli ha raccolto qualche pareggio di troppo e poi c’è stata la sconfitta di Como, che ha un po’ frenato il percorso.”
Ha detto che dopo il mercato il Napoli ha iniziato questo trend altalenante. Quanto ha inciso il mercato sugli ultimi risultati della squadra?
“Non credo che il mercato abbia inciso più di tanto. A parte qualche pareggio che nell’economia di un campionato ci può stare, l’unico vero passo falso è stata la sconfitta di Como, contro una squadra tecnicamente inferiore. Ma nel lungo percorso di una stagione ci possono essere delle battute d’arresto.”
Lotta a distanza tra Lukaku e Kean: chi le ha rubato l’occhio?
“Sono due giocatori totalmente diversi. Lukaku ha già un percorso importante alle spalle ed è stato scelto da Conte come terminale offensivo per questa squadra. Quando un allenatore fa di tutto per avere un giocatore significa che lo considera fondamentale. Lukaku sta dimostrando di essere il campione che tutti si aspettavano. Kean, invece, è un ragazzo che ha avuto alti e bassi nella sua carriera, ma ha grande prospettiva e un futuro importante. A Firenze ha trovato più continuità e sta facendo bene. Detto questo, al momento Lukaku è più avanti sia per esperienza che per capacità di lettura delle partite.”
Alla luce di questo, ritiene che Lukaku sia valso l’investimento dei 32 milioni di euro, oltre all’ingaggio da 6,5 milioni all’anno?
“Sì, perché quando una società affida la panchina a un allenatore vincente come Conte, deve anche seguirne le indicazioni. Se Conte ha insistito per avere Lukaku, significa che lo considerava determinante per il Napoli. E i numeri dicono che l’investimento sta dando i suoi frutti. Con le due partecipazioni al gol di ieri, Lukaku ha raggiunto Kean al secondo posto nella classifica di gol+assist, guidata da Retegui con 25.”
Quanto sono stati fondamentali i centrali azzurri nel limitare Kean, ieri?
“Rrahmani e Buongiorno sono stati bravissimi a limitare Kean durante la gara. Con un giocatore così esplosivo e veloce è normale dover ricorrere a qualche fallo, come è capitato a Buongiorno. Ma nell’economia della partita i due centrali hanno fatto molto bene. Al di là dei difensori, però, il Napoli ha disputato una grande gara dal punto di vista della prestazione, ottenendo una vittoria meritata.”
Possiamo dire che ieri Comuzzo non ha ancora dimostrato di valere i 40 milioni richiesti dalla Fiorentina a gennaio, cifra che il Napoli ha deciso di non investire?
“Evidentemente è così, e se De Laurentiis non l’ha valutato meritevole di questa cifra, io sono d’accordo. Comuzzo è un ottimo giocatore e ha dimostrato di valere per la Serie A, ma giocare nel Napoli non è come giocare nella Fiorentina. Il Napoli, a livello europeo, ha partecipato più volte alla Champions League e due anni fa ha vinto lo scudetto. Ha ancora margini di miglioramento, ma ha bisogno di tempo per crescere.”
La vittoria dell’Atalanta per 4-0 contro la Juve è stata schiacciante, forse addirittura un risultato stretto per gli uomini di Gasperini. Pensa che il Napoli sia in corsa per lo scudetto insieme all’Inter o all’Atalanta?
“La classifica dice che queste tre squadre sono molto vicine e si giocheranno il titolo fino alla fine. Il vantaggio del Napoli è non avere le coppe, quindi può preparare le partite con più attenzione senza disperdere energie in altre competizioni, ma ora anche i bergamaschi sono nella stessa situazione. Questo potrebbe fare la differenza. Per rispondere alla domanda, non siamo più di fronte ad una corsa a due, ma sicuramente la corsa è a tre: non si può escludere l’Atalanta.”