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IL PARERE - Trotta: "Conte e De Laurentiis hanno interpretato perfettamente i propri ruoli"
24.04.2025 11:38 di Napoli Magazine

A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex centrocampista di Napoli e Juve.  

Aveva già affermato che, secondo lei, Tudor fosse un traghettatore. Dopo la sconfitta contro il Parma, resta di questo parere? 

“Secondo me il problema della Juve è molto più profondo rispetto a quello che può rappresentare l’allenatore. La società ha fatto delle scelte importanti, dando carta bianca a Giuntoli, puntando su Thiago Motta, ma ad oggi tutto questo risulta sbagliato. Ora, con Tudor, le cose potrebbero anche cambiare, ma la sconfitta di Parma, pur non essendo da considerare normale, non mi meraviglia più di tanto. Questa sconfitta inciderà negativamente nella corsa per un posto in Champions, sono tre punti pesanti che mancheranno alla Juve. In più, Bologna, Lazio, Fiorentina e Roma hanno vinto, quindi non è uno stop che porterà benefici, nemmeno dal punto di vista morale. Non credo che pensassero di aver risolto tutti i problemi, ma sembrava si fosse intrapresa una strada giusta. Questa sconfitta mette tutto fortemente in discussione.” 

Simone Inzaghi ha perso due trofei quest’anno. Deve circoscrivere le proprie ambizioni o deve continuare a inseguirle? 

“Il bello, ma anche il brutto del calcio, è proprio questo. Fino a due settimane fa, quando l’Inter eliminava il Bayern, si parlava ancora di possibile triplete. Ora non più, visto che è uscita anche dalla Coppa Italia. La sconfitta di ieri cambia tutto: ora si parla al massimo di un doppio titolo. Paradossalmente, come diceva Mourinho, l’Inter rischia di finire la stagione con ‘zeru titoli’, e sarebbe una vera disfatta. Queste sono sconfitte a cui non sono abituati, quindi mentalmente sarà una prova da gestire. Anche perché la Roma, prossima avversaria in campionato, non è così scarsa come qualcuno pensava.” 

Se il Milan giocasse sempre contro l’Inter, lotterebbe per lo Scudetto. Non era tutto da buttare prima, ma nemmeno tutto a posto adesso. È d’accordo? 

“Sono d’accordo. In questa stagione, l’unica cosa da salvare per il Milan sono i derby. Per il resto, considerando anche il mercato di gennaio, la stagione è stata al di sotto delle aspettative, soprattutto per quello che realmente potevano fare. È forse troppo facile preparare un derby, che si carica da solo per motivazioni e ambizioni. La mano concreta di Conceicao non si è vista. E se guardiamo anche quello che Fonseca ha fatto dopo l’esonero, probabilmente il problema del Milan non era lui. Anzi: tendenzialmente il male delle squadre non è mai solo l’allenatore, anche se poi sono i primi a pagare.” 

Per il rush finale, Antonio Conte dovrà fare a meno anche di David Neres, infortunato, dopo aver rinunciato a Kvaratskhelia a gennaio. Scendono le percentuali Scudetto per il Napoli? 

“Sicuramente si complicano le scelte per affrontare le prossime partite, che sono decisive. Ma il Napoli è in una condizione in cui può guardare solo a se stesso: vincere le sue gare e, male che vada, giocarsi tutto nello spareggio con l’Inter. Fino a qualche settimana fa sembrava una possibilità più remota, ora è concreta. È vero, tra infortuni e mancate operazioni a gennaio, anche in difesa si è in piena emergenza. Non dimentichiamoci che Juan Jesus ha fatto più di 15 partite quest’anno: non era previsto. Conte è stato bravo, ma anche Juan Jesus va elogiato per il modo in cui è sceso in campo. Lo stesso vale per Mazzocchi, che ha sempre risposto bene quando chiamato in causa. Oggi bisogna pensare partita per partita: se con Spalletti è stata un’impresa, con Conte — dopo l’anno passato e con tutte queste difficoltà — vincere lo Scudetto sarebbe qualcosa di irripetibile.” 

Mister Conte è stato lasciato un po’ troppo solo dalla società? 

“Non direi abbandonato, ma ha un carattere forte che lo porta, spesso, a rimanere isolato. Quando ti scontri con temperamenti forti, è difficile andare d’accordo per un’intera stagione. Però non credo sia stato abbandonato, almeno non dai giocatori, che è la cosa più importante. La società, secondo me, ha raggiunto l’obiettivo prefissato: tornare in Champions. Il presidente, nella sua testa, considera il cerchio quasi chiuso. Se dovessero anche vincere lo Scudetto, sarebbero tutti contenti.” 

In questo momento qual è la comunicazione migliore: quella di De Laurentiis, che cerca di calmare i toni, o quella più accesa di mister Conte? 

“Domanda scomoda… ma bella. Secondo me, entrambi hanno fatto il loro dovere: Conte ha scosso spogliatoio ed ambiente con dichiarazioni forti, mentre De Laurentiis ha fatto bene a fare da pompiere. Anzi, ha rilanciato dicendo che da settembre sarà pronto anche il centro sportivo. Hanno interpretato perfettamente i propri ruoli.” 

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IL PARERE - Trotta: "Conte e De Laurentiis hanno interpretato perfettamente i propri ruoli"

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24/04/2025 - 11:38

A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex centrocampista di Napoli e Juve.  

Aveva già affermato che, secondo lei, Tudor fosse un traghettatore. Dopo la sconfitta contro il Parma, resta di questo parere? 

“Secondo me il problema della Juve è molto più profondo rispetto a quello che può rappresentare l’allenatore. La società ha fatto delle scelte importanti, dando carta bianca a Giuntoli, puntando su Thiago Motta, ma ad oggi tutto questo risulta sbagliato. Ora, con Tudor, le cose potrebbero anche cambiare, ma la sconfitta di Parma, pur non essendo da considerare normale, non mi meraviglia più di tanto. Questa sconfitta inciderà negativamente nella corsa per un posto in Champions, sono tre punti pesanti che mancheranno alla Juve. In più, Bologna, Lazio, Fiorentina e Roma hanno vinto, quindi non è uno stop che porterà benefici, nemmeno dal punto di vista morale. Non credo che pensassero di aver risolto tutti i problemi, ma sembrava si fosse intrapresa una strada giusta. Questa sconfitta mette tutto fortemente in discussione.” 

Simone Inzaghi ha perso due trofei quest’anno. Deve circoscrivere le proprie ambizioni o deve continuare a inseguirle? 

“Il bello, ma anche il brutto del calcio, è proprio questo. Fino a due settimane fa, quando l’Inter eliminava il Bayern, si parlava ancora di possibile triplete. Ora non più, visto che è uscita anche dalla Coppa Italia. La sconfitta di ieri cambia tutto: ora si parla al massimo di un doppio titolo. Paradossalmente, come diceva Mourinho, l’Inter rischia di finire la stagione con ‘zeru titoli’, e sarebbe una vera disfatta. Queste sono sconfitte a cui non sono abituati, quindi mentalmente sarà una prova da gestire. Anche perché la Roma, prossima avversaria in campionato, non è così scarsa come qualcuno pensava.” 

Se il Milan giocasse sempre contro l’Inter, lotterebbe per lo Scudetto. Non era tutto da buttare prima, ma nemmeno tutto a posto adesso. È d’accordo? 

“Sono d’accordo. In questa stagione, l’unica cosa da salvare per il Milan sono i derby. Per il resto, considerando anche il mercato di gennaio, la stagione è stata al di sotto delle aspettative, soprattutto per quello che realmente potevano fare. È forse troppo facile preparare un derby, che si carica da solo per motivazioni e ambizioni. La mano concreta di Conceicao non si è vista. E se guardiamo anche quello che Fonseca ha fatto dopo l’esonero, probabilmente il problema del Milan non era lui. Anzi: tendenzialmente il male delle squadre non è mai solo l’allenatore, anche se poi sono i primi a pagare.” 

Per il rush finale, Antonio Conte dovrà fare a meno anche di David Neres, infortunato, dopo aver rinunciato a Kvaratskhelia a gennaio. Scendono le percentuali Scudetto per il Napoli? 

“Sicuramente si complicano le scelte per affrontare le prossime partite, che sono decisive. Ma il Napoli è in una condizione in cui può guardare solo a se stesso: vincere le sue gare e, male che vada, giocarsi tutto nello spareggio con l’Inter. Fino a qualche settimana fa sembrava una possibilità più remota, ora è concreta. È vero, tra infortuni e mancate operazioni a gennaio, anche in difesa si è in piena emergenza. Non dimentichiamoci che Juan Jesus ha fatto più di 15 partite quest’anno: non era previsto. Conte è stato bravo, ma anche Juan Jesus va elogiato per il modo in cui è sceso in campo. Lo stesso vale per Mazzocchi, che ha sempre risposto bene quando chiamato in causa. Oggi bisogna pensare partita per partita: se con Spalletti è stata un’impresa, con Conte — dopo l’anno passato e con tutte queste difficoltà — vincere lo Scudetto sarebbe qualcosa di irripetibile.” 

Mister Conte è stato lasciato un po’ troppo solo dalla società? 

“Non direi abbandonato, ma ha un carattere forte che lo porta, spesso, a rimanere isolato. Quando ti scontri con temperamenti forti, è difficile andare d’accordo per un’intera stagione. Però non credo sia stato abbandonato, almeno non dai giocatori, che è la cosa più importante. La società, secondo me, ha raggiunto l’obiettivo prefissato: tornare in Champions. Il presidente, nella sua testa, considera il cerchio quasi chiuso. Se dovessero anche vincere lo Scudetto, sarebbero tutti contenti.” 

In questo momento qual è la comunicazione migliore: quella di De Laurentiis, che cerca di calmare i toni, o quella più accesa di mister Conte? 

“Domanda scomoda… ma bella. Secondo me, entrambi hanno fatto il loro dovere: Conte ha scosso spogliatoio ed ambiente con dichiarazioni forti, mentre De Laurentiis ha fatto bene a fare da pompiere. Anzi, ha rilanciato dicendo che da settembre sarà pronto anche il centro sportivo. Hanno interpretato perfettamente i propri ruoli.”