A "1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano Fontana, allenatore ed ex centrocampista di Napoli e Fiorentina.
Nel prossimo weekend il Napoli ospiterà la Fiorentina, mentre l'Inter, sulla carta, sembra avere la partita più semplice, visto che affronterà il Monza in casa.
“Sì, sulla carta sembra così, ma le partite vanno giocate e vinte. Un mio allenatore mi diceva sempre: ‘Ricorda che il pericolo è sempre nascosto dietro l'angolo’. Se una partita non viene affrontata con la giusta mentalità, si rischia di inciampare. Certo, parliamo di giocatori di altissimo livello, quindi questo succede meno spesso, ma se si dà per scontato che una gara sia semplice, si rischia di avere sorprese inaspettate. Detto ciò, questo campionato è bellissimo, molto combattuto e incerto, e questo lo rende particolarmente interessante. “
Quanto peserà la Champions League in questa corsa? L'Inter, ad esempio, domani affronterà una trasferta complicata contro il Feyenoord alle 18:45.
“Questo è un tema che si ripropone ogni anno. Credo che squadre di questo livello, abituate alle competizioni europee, abbiano la capacità di gestire questi impegni, perché sono strutturate e organizzate proprio per questo. Certamente la Champions comporta un dispendio energetico importante, ma non credo che possa influenzare in modo determinante il campionato. Il Napoli, non avendo le coppe, può programmare meglio il lavoro settimanale, riducendo il rischio di infortuni. Però l’Inter, come tutte le squadre che disputano le coppe, ha un'organizzazione e una completezza nella rosa che le permette di assorbire eventuali assenze e mantenere continuità nelle prestazioni. È bello vedere queste squadre competere ad altissimo livello.”
Ha parlato di completezza della rosa. Nel pareggio contro l'Inter, si sono messi in mostra diversi Gilmour e Billing. Partiamo da Gilmour, che è stato fortemente voluto da Conte e inseguito per tutta la scorsa estate. Come mai ha trovato così poco spazio finora?
“All'inizio il Napoli aveva un'idea di gioco differente e pensava di poter utilizzare centrocampisti con caratteristiche diverse, magari Gilmour accanto a Lobotka. Poi, con il tempo, sono state apportate variazioni tattiche per trovare un equilibrio e si è passati a un centrocampo a tre. Quando arriva un giocatore come Gilmour, che ha talento ed è stato voluto da un allenatore come Conte, significa che ha qualità. Però, inserirsi in un nuovo contesto non è sempre immediato. Il Napoli, negli anni, ha dimostrato che anche chi parte in sordina può diventare un elemento fondamentale con il tempo e il lavoro. Basti pensare a Lobotka. Il club ha una rete di scouting molto attenta e spesso riesce a individuare giocatori che, anche se non brillano subito, si rivelano preziosi.”
Pensando proprio a Lobotka, crede che Gilmour potrebbe raccogliere la sua eredità in futuro?
“Per caratteristiche, Gilmour ha qualità importanti: ha letture di gioco eccellenti, è bravo nella fase di interdizione, gestisce bene il possesso e pulisce il gioco con grande semplicità. Queste sono caratteristiche tipiche dei centrocampisti intelligenti, ‘pensanti’ come mi piace chiamarli. È chiaro che quando devi sostituire un giocatore come Lobotka, il paragone è inevitabile e il confronto può essere pesante. Però credo che Gilmour abbia la struttura mentale ed emotiva per sostenere questa sfida. Del resto, anche quando Koulibaly è andato via, sembrava impossibile trovare un degno sostituto, e invece Kim ha fatto un campionato straordinario, vincendo lo scudetto. Il calcio è fatto di evoluzioni e il Napoli ha dimostrato di saper gestire queste transizioni. Spesso si commette l'errore di fare paragoni diretti tra giocatori, ma ognuno ha le proprie caratteristiche. Ad esempio, Kim non era Koulibaly, ma ha portato qualcosa di diverso e altrettanto utile al Napoli, ogni giocatore ha il suo bagaglio di esperienze e qualità. Se perdi un elemento chiave, devi trovare un sostituto con caratteristiche diverse ma altrettanto funzionali alla squadra, perché i cloni non esistono. Lobotka, per esempio, è un giocatore universale, a mio avviso al livello dei grandi centrocampisti del Barcellona come Iniesta e Xavi. Se lo metti in quel contesto, non sfigurerebbe affatto. È cresciuto tantissimo a Napoli e ha dimostrato di essere un giocatore incredibile sotto tutti i punti di vista.”
Parliamo ora di Billing. Cosa può dare questo giocatore al Napoli da qui a fine stagione?
“Ha già mostrato sprazzi delle sue qualità, ma ha bisogno di lavorare per adattarsi meglio ai principi di Conte. Quando arrivi in un contesto come quello del Napoli, sotto la guida di un allenatore così esigente, devi essere pronto a sostenere carichi di lavoro intensi. Conte cura ogni dettaglio per ridurre al minimo i rischi fisici e migliorare il rendimento dei suoi giocatori. Con il tempo, Billing potrà integrarsi sempre meglio e offrire nuove soluzioni tattiche. Il calcio è imprevedibile: oggi sembra avere poco spazio, ma potrebbe rivelarsi una risorsa fondamentale nel finale di stagione, anche in virtù delle assenze che, attualmente, ci sono al Napoli.”
Domenica il Napoli affronterà la Fiorentina al Maradona. La squadra viola ha avuto un percorso altalenante: partita male, poi in lotta per la Champions, poi nuovamente in calo. Che insidie può nascondere questa sfida?
“La Fiorentina è una squadra imprevedibile, con momenti di alti e bassi. Ha un allenatore, Palladino, giovane ma molto preparato e Kean in attacco che sta trovando continuità e può fare la differenza. Se la lasci giocare e le concedi spazio, può metterti in difficoltà. Di contro, se il Napoli approccia la partita con aggressività e intensità, come è abituato a fare con Conte, alla lunga i valori della squadra azzurra potrebbero emergere.”
di Napoli Magazine
04/03/2025 - 11:51
A "1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano Fontana, allenatore ed ex centrocampista di Napoli e Fiorentina.
Nel prossimo weekend il Napoli ospiterà la Fiorentina, mentre l'Inter, sulla carta, sembra avere la partita più semplice, visto che affronterà il Monza in casa.
“Sì, sulla carta sembra così, ma le partite vanno giocate e vinte. Un mio allenatore mi diceva sempre: ‘Ricorda che il pericolo è sempre nascosto dietro l'angolo’. Se una partita non viene affrontata con la giusta mentalità, si rischia di inciampare. Certo, parliamo di giocatori di altissimo livello, quindi questo succede meno spesso, ma se si dà per scontato che una gara sia semplice, si rischia di avere sorprese inaspettate. Detto ciò, questo campionato è bellissimo, molto combattuto e incerto, e questo lo rende particolarmente interessante. “
Quanto peserà la Champions League in questa corsa? L'Inter, ad esempio, domani affronterà una trasferta complicata contro il Feyenoord alle 18:45.
“Questo è un tema che si ripropone ogni anno. Credo che squadre di questo livello, abituate alle competizioni europee, abbiano la capacità di gestire questi impegni, perché sono strutturate e organizzate proprio per questo. Certamente la Champions comporta un dispendio energetico importante, ma non credo che possa influenzare in modo determinante il campionato. Il Napoli, non avendo le coppe, può programmare meglio il lavoro settimanale, riducendo il rischio di infortuni. Però l’Inter, come tutte le squadre che disputano le coppe, ha un'organizzazione e una completezza nella rosa che le permette di assorbire eventuali assenze e mantenere continuità nelle prestazioni. È bello vedere queste squadre competere ad altissimo livello.”
Ha parlato di completezza della rosa. Nel pareggio contro l'Inter, si sono messi in mostra diversi Gilmour e Billing. Partiamo da Gilmour, che è stato fortemente voluto da Conte e inseguito per tutta la scorsa estate. Come mai ha trovato così poco spazio finora?
“All'inizio il Napoli aveva un'idea di gioco differente e pensava di poter utilizzare centrocampisti con caratteristiche diverse, magari Gilmour accanto a Lobotka. Poi, con il tempo, sono state apportate variazioni tattiche per trovare un equilibrio e si è passati a un centrocampo a tre. Quando arriva un giocatore come Gilmour, che ha talento ed è stato voluto da un allenatore come Conte, significa che ha qualità. Però, inserirsi in un nuovo contesto non è sempre immediato. Il Napoli, negli anni, ha dimostrato che anche chi parte in sordina può diventare un elemento fondamentale con il tempo e il lavoro. Basti pensare a Lobotka. Il club ha una rete di scouting molto attenta e spesso riesce a individuare giocatori che, anche se non brillano subito, si rivelano preziosi.”
Pensando proprio a Lobotka, crede che Gilmour potrebbe raccogliere la sua eredità in futuro?
“Per caratteristiche, Gilmour ha qualità importanti: ha letture di gioco eccellenti, è bravo nella fase di interdizione, gestisce bene il possesso e pulisce il gioco con grande semplicità. Queste sono caratteristiche tipiche dei centrocampisti intelligenti, ‘pensanti’ come mi piace chiamarli. È chiaro che quando devi sostituire un giocatore come Lobotka, il paragone è inevitabile e il confronto può essere pesante. Però credo che Gilmour abbia la struttura mentale ed emotiva per sostenere questa sfida. Del resto, anche quando Koulibaly è andato via, sembrava impossibile trovare un degno sostituto, e invece Kim ha fatto un campionato straordinario, vincendo lo scudetto. Il calcio è fatto di evoluzioni e il Napoli ha dimostrato di saper gestire queste transizioni. Spesso si commette l'errore di fare paragoni diretti tra giocatori, ma ognuno ha le proprie caratteristiche. Ad esempio, Kim non era Koulibaly, ma ha portato qualcosa di diverso e altrettanto utile al Napoli, ogni giocatore ha il suo bagaglio di esperienze e qualità. Se perdi un elemento chiave, devi trovare un sostituto con caratteristiche diverse ma altrettanto funzionali alla squadra, perché i cloni non esistono. Lobotka, per esempio, è un giocatore universale, a mio avviso al livello dei grandi centrocampisti del Barcellona come Iniesta e Xavi. Se lo metti in quel contesto, non sfigurerebbe affatto. È cresciuto tantissimo a Napoli e ha dimostrato di essere un giocatore incredibile sotto tutti i punti di vista.”
Parliamo ora di Billing. Cosa può dare questo giocatore al Napoli da qui a fine stagione?
“Ha già mostrato sprazzi delle sue qualità, ma ha bisogno di lavorare per adattarsi meglio ai principi di Conte. Quando arrivi in un contesto come quello del Napoli, sotto la guida di un allenatore così esigente, devi essere pronto a sostenere carichi di lavoro intensi. Conte cura ogni dettaglio per ridurre al minimo i rischi fisici e migliorare il rendimento dei suoi giocatori. Con il tempo, Billing potrà integrarsi sempre meglio e offrire nuove soluzioni tattiche. Il calcio è imprevedibile: oggi sembra avere poco spazio, ma potrebbe rivelarsi una risorsa fondamentale nel finale di stagione, anche in virtù delle assenze che, attualmente, ci sono al Napoli.”
Domenica il Napoli affronterà la Fiorentina al Maradona. La squadra viola ha avuto un percorso altalenante: partita male, poi in lotta per la Champions, poi nuovamente in calo. Che insidie può nascondere questa sfida?
“La Fiorentina è una squadra imprevedibile, con momenti di alti e bassi. Ha un allenatore, Palladino, giovane ma molto preparato e Kean in attacco che sta trovando continuità e può fare la differenza. Se la lasci giocare e le concedi spazio, può metterti in difficoltà. Di contro, se il Napoli approccia la partita con aggressività e intensità, come è abituato a fare con Conte, alla lunga i valori della squadra azzurra potrebbero emergere.”