L'attaccante Ciro Immobile ha rilasciato una intervista a Repubblica, nel corso della quale ha parlato dell'acquisto del campo dove giocava da bambino, al confine tra la sua Torre Annunziata e Torre del Greco, dov'è nata la Immobile Academy, con un’altra area a Boscotrecase. Ecco alcuni passaggi dell'intervista: «È sempre stato il mio sogno, creare una scuola calcio dove sono cresciuto. Ho giocato tante partite proprio lì, dai 6 ai 14 anni, prima di andare a Sorrento e poi alla Juve. È una zona difficile, mancano le strutture. Non che a Roma, dove ho vissuto otto anni, sia molto diverso: ci sono scuole calcio con 10 squadre che si allenano sullo stesso campo. Ho deciso di puntare sul nostro territorio perché ci sono tanti ragazzini e ragazzine di talento, non voglio che si chiudano in casa ostaggi di telefonini e PlayStation. O, peggio, che imbocchino strade sbagliate. Mi emoziona percepire la loro gioia, che era la mia, quando hanno il pallone tra i piedi. Abbiamo oltre 300 tra bambini e bambine dai 4 ai 15 anni».
Il calcio turco sembra aver fatto un salto di qualità.
«I club più importanti non badano a spese per vincere in Europa, non solo in Turchia. Il fattore chiave per la crescita del movimento è la rivalità tra i tre grandi club di Istanbul, Besiktas, Galatasaray e Fenerbahçe, con la concorrenza del Trabzonspor: per crescere è stato ed è necessario investire. Hanno preso allenatori come Mourinho e i campioni che sapete, Icardi, Dzeko, Mertens, Osimhen e gli altri».
A proposito di pressioni: in Italia chi vincerà lo scudetto?
«L’Atalanta ne ha sicuramente meno, ma ha perso lo scontro diretto con l’Inter e il calendario non la favorisce. Napoli è una piazza complicata, Conte cerca di togliere ogni ansia ai giocatori dicendo che non sono obbligati a prendersi il titolo, in realtà non pensa ad altro (ride, ndr ). Il Napoli ha tutto per farcela, ma a volte sembra bloccato dalla paura di vincere, come a Como e a Venezia. L’Inter del mio amico Simone Inzaghi è talmente avanti in Champions – il Bayern è un avversario tremendo – che rischia di pagare il doppio impegno, anche se ha una rosa super: ma la fatica si sente, tante partite pesano».
E la sua Lazio?
«La scelgo sempre se devo vedere una squadra in tv, mi diverte. E il 5-0 di Bologna non mi fa cambiare idea. Baroni mi ha dato buone sensazioni nelle due settimane in cui ho lavorato con lui. Meriterebbe la Champions. Per la Lazio, il modello deve essere il Napoli, che è andato in Champions tanti anni di fila anche dopo cessioni importanti: con Tare lo dicevamo sempre».
di Napoli Magazine
18/03/2025 - 10:45
L'attaccante Ciro Immobile ha rilasciato una intervista a Repubblica, nel corso della quale ha parlato dell'acquisto del campo dove giocava da bambino, al confine tra la sua Torre Annunziata e Torre del Greco, dov'è nata la Immobile Academy, con un’altra area a Boscotrecase. Ecco alcuni passaggi dell'intervista: «È sempre stato il mio sogno, creare una scuola calcio dove sono cresciuto. Ho giocato tante partite proprio lì, dai 6 ai 14 anni, prima di andare a Sorrento e poi alla Juve. È una zona difficile, mancano le strutture. Non che a Roma, dove ho vissuto otto anni, sia molto diverso: ci sono scuole calcio con 10 squadre che si allenano sullo stesso campo. Ho deciso di puntare sul nostro territorio perché ci sono tanti ragazzini e ragazzine di talento, non voglio che si chiudano in casa ostaggi di telefonini e PlayStation. O, peggio, che imbocchino strade sbagliate. Mi emoziona percepire la loro gioia, che era la mia, quando hanno il pallone tra i piedi. Abbiamo oltre 300 tra bambini e bambine dai 4 ai 15 anni».
Il calcio turco sembra aver fatto un salto di qualità.
«I club più importanti non badano a spese per vincere in Europa, non solo in Turchia. Il fattore chiave per la crescita del movimento è la rivalità tra i tre grandi club di Istanbul, Besiktas, Galatasaray e Fenerbahçe, con la concorrenza del Trabzonspor: per crescere è stato ed è necessario investire. Hanno preso allenatori come Mourinho e i campioni che sapete, Icardi, Dzeko, Mertens, Osimhen e gli altri».
A proposito di pressioni: in Italia chi vincerà lo scudetto?
«L’Atalanta ne ha sicuramente meno, ma ha perso lo scontro diretto con l’Inter e il calendario non la favorisce. Napoli è una piazza complicata, Conte cerca di togliere ogni ansia ai giocatori dicendo che non sono obbligati a prendersi il titolo, in realtà non pensa ad altro (ride, ndr ). Il Napoli ha tutto per farcela, ma a volte sembra bloccato dalla paura di vincere, come a Como e a Venezia. L’Inter del mio amico Simone Inzaghi è talmente avanti in Champions – il Bayern è un avversario tremendo – che rischia di pagare il doppio impegno, anche se ha una rosa super: ma la fatica si sente, tante partite pesano».
E la sua Lazio?
«La scelgo sempre se devo vedere una squadra in tv, mi diverte. E il 5-0 di Bologna non mi fa cambiare idea. Baroni mi ha dato buone sensazioni nelle due settimane in cui ho lavorato con lui. Meriterebbe la Champions. Per la Lazio, il modello deve essere il Napoli, che è andato in Champions tanti anni di fila anche dopo cessioni importanti: con Tare lo dicevamo sempre».