Quello riguardante il futuro di Antonio Conte è destinato a essere uno dei temi più caldi di questo finale di stagione. Il tecnico leccese ha fatto capire chiaramente che resterebbe volentieri a Napoli, dove per altro ha ancora due anni di contratto, ma solo a patto che vengano soddisfatte le sue richieste sul mercato. Il ds Manna si è già mosso per provare a venire incontro alle sue esigenze, con un budget tutt'altro che esiguo, ma di certezze al momento non ve ne sono e non ve ne possono essere. Decisivi, con tutta probabilità, saranno i summit di mercato a campionato concluso, molto più della classifica finale della Serie A: se Conte verrà rassicurato sulla competitività del progetto potrebbe rimanere ed essere lui a guidare il ritorno in Champions della squadra, altrimenti sarà addio.
Ma cosa attendersi in quest'ultimo caso? Per quanto riguarda il tecnico, al momento, le ipotesi più concrete sono due: il grande ritorno sulla panchina della Juventus, oppure una nuova avventura al Milan. Entrambe soluzioni ricche di fascino, ma attualmente anche di incognite.
Partiamo dai bianconeri: nonostante la traumatica separazione dell'estate 2014 il popolo juventino accoglierebbe volentieri il ritorno in panchina dell'ex capitano e la proprietà, rappresentata da John Elkann, sarebbe disposta a un sacrificio economico se si presentasse l'occasione di assicurarsi un allenatore con un pedigree come il suo. C'è però da considerare che la dirigenza, Cristiano Giuntoli in testa, preferirebbe un tecnico con cui dar vita a un progetto a lungo termine, aspetto su cui Conte non può certo dare garanzie. Va inoltre considerato che Igor Tudor ha ancora parecchie carte da giocarsi: il croato ha già portato 7 punti in 3 partite, ne ha altre 6 di campionato per arricchire il suo bottino e portare la squadra in Champions, per poi provare a ben figurare al Mondiale per Club. Al momento non è da escludere che l'allenatore del futuro, quello che ha in testa Giuntoli, possa essere proprio lui.
Capitolo rossoneri: non vi è dubbio che la società sia a caccia di un tecnico vincente, qualcuno in grado di riportarla subito al top dopo una stagione di troppi bassi e pochi alti. Va però considerato che senza i soldi della Champions League sarà difficile convincere un allenatore che pretende un ingaggio pesante e un mercato di alto profilo. Resta inoltre la grossa incognita legata agli aspetti decisionali del club. Non vi è ancora certezza sul nome del prossimo direttore sportivo, né sul ruolo che ricoprirà Zlatan Ibrahimovic, che un anno fa si oppose all'arrivo a Milano di Conte perché, parole sue, il Milan cercava un allenatore e non un manager. Insomma, anche in questo caso è difficile dare qualsiasi cosa per scontata.
E il Napoli? In tutto questo, naturalmente, De Laurentiis non sta a guardare. Il presidente dei partenopei sa che Conte potrebbe salutare a giugno e sta già provando a cautelarsi: attualmente il nome in cima alla sua lista è quello di Massimiliano Allegri, un allenatore abituato a palcoscenici importanti, ma anche a lavorare con ciò che la società gli mette a disposizione. Capace di gestire campioni, come ha fatto al Milan e nel primo ciclo juventino, ma anche di navigare in acque più burrascose come accaduto nel secondo triennio a Torino. Come accaduto proprio alla Juve 11 anni fa, potrebbe essere lui a raccogliere l'eredità di un Conte insoddisfatto. In seconda fila parte Vincenzo Italiano, un profilo già sondato dal Napoli in passato, che però dovrebbe prima di tutto liberarsi dal Bologna e AdL non ha alcuna intenzione di versare clausole per assicurarsi un allenatore. Tra i papabili quello più sullo sfondo sembra essere Gian Piero Gasperini, che fino a qualche settimana fa sembrava lontanissimo dall'Atalanta, ma che in caso di qualificazione in Champions potrebbe anche decidere di rimanere e tenere quanto meno fede al suo contratto, in scadenza nel 2026. Quel che è certo è che maggio e giugno saranno mesi bollenti per le panchine di A.
di Napoli Magazine
20/04/2025 - 15:06
Quello riguardante il futuro di Antonio Conte è destinato a essere uno dei temi più caldi di questo finale di stagione. Il tecnico leccese ha fatto capire chiaramente che resterebbe volentieri a Napoli, dove per altro ha ancora due anni di contratto, ma solo a patto che vengano soddisfatte le sue richieste sul mercato. Il ds Manna si è già mosso per provare a venire incontro alle sue esigenze, con un budget tutt'altro che esiguo, ma di certezze al momento non ve ne sono e non ve ne possono essere. Decisivi, con tutta probabilità, saranno i summit di mercato a campionato concluso, molto più della classifica finale della Serie A: se Conte verrà rassicurato sulla competitività del progetto potrebbe rimanere ed essere lui a guidare il ritorno in Champions della squadra, altrimenti sarà addio.
Ma cosa attendersi in quest'ultimo caso? Per quanto riguarda il tecnico, al momento, le ipotesi più concrete sono due: il grande ritorno sulla panchina della Juventus, oppure una nuova avventura al Milan. Entrambe soluzioni ricche di fascino, ma attualmente anche di incognite.
Partiamo dai bianconeri: nonostante la traumatica separazione dell'estate 2014 il popolo juventino accoglierebbe volentieri il ritorno in panchina dell'ex capitano e la proprietà, rappresentata da John Elkann, sarebbe disposta a un sacrificio economico se si presentasse l'occasione di assicurarsi un allenatore con un pedigree come il suo. C'è però da considerare che la dirigenza, Cristiano Giuntoli in testa, preferirebbe un tecnico con cui dar vita a un progetto a lungo termine, aspetto su cui Conte non può certo dare garanzie. Va inoltre considerato che Igor Tudor ha ancora parecchie carte da giocarsi: il croato ha già portato 7 punti in 3 partite, ne ha altre 6 di campionato per arricchire il suo bottino e portare la squadra in Champions, per poi provare a ben figurare al Mondiale per Club. Al momento non è da escludere che l'allenatore del futuro, quello che ha in testa Giuntoli, possa essere proprio lui.
Capitolo rossoneri: non vi è dubbio che la società sia a caccia di un tecnico vincente, qualcuno in grado di riportarla subito al top dopo una stagione di troppi bassi e pochi alti. Va però considerato che senza i soldi della Champions League sarà difficile convincere un allenatore che pretende un ingaggio pesante e un mercato di alto profilo. Resta inoltre la grossa incognita legata agli aspetti decisionali del club. Non vi è ancora certezza sul nome del prossimo direttore sportivo, né sul ruolo che ricoprirà Zlatan Ibrahimovic, che un anno fa si oppose all'arrivo a Milano di Conte perché, parole sue, il Milan cercava un allenatore e non un manager. Insomma, anche in questo caso è difficile dare qualsiasi cosa per scontata.
E il Napoli? In tutto questo, naturalmente, De Laurentiis non sta a guardare. Il presidente dei partenopei sa che Conte potrebbe salutare a giugno e sta già provando a cautelarsi: attualmente il nome in cima alla sua lista è quello di Massimiliano Allegri, un allenatore abituato a palcoscenici importanti, ma anche a lavorare con ciò che la società gli mette a disposizione. Capace di gestire campioni, come ha fatto al Milan e nel primo ciclo juventino, ma anche di navigare in acque più burrascose come accaduto nel secondo triennio a Torino. Come accaduto proprio alla Juve 11 anni fa, potrebbe essere lui a raccogliere l'eredità di un Conte insoddisfatto. In seconda fila parte Vincenzo Italiano, un profilo già sondato dal Napoli in passato, che però dovrebbe prima di tutto liberarsi dal Bologna e AdL non ha alcuna intenzione di versare clausole per assicurarsi un allenatore. Tra i papabili quello più sullo sfondo sembra essere Gian Piero Gasperini, che fino a qualche settimana fa sembrava lontanissimo dall'Atalanta, ma che in caso di qualificazione in Champions potrebbe anche decidere di rimanere e tenere quanto meno fede al suo contratto, in scadenza nel 2026. Quel che è certo è che maggio e giugno saranno mesi bollenti per le panchine di A.