NAPOLI - Quindici punti dopo sei giornate, una sola sconfitta, e primato in condivisione con la Roma, mentre Milan (-2), Juventus e Inter (-3) rincorrono alle spalle. La sosta per le Nazionali, che vede il ritorno meritatissimo di Spinazzola con l'Italia di Gattuso, complice l'infortunio occorso a Politano, consegna un sorriso ad Antonio Conte, che ora potrà studiare nel migliore dei modi la chiusura del mese di ottobre tra Torino e PSV (entrambe fuori casa), prima di ospitare l'Inter al Maradona e di far visita al Lecce al Via del Mare. Come nella scorsa stagione, anche in questa occasione il Genoa non è venuto a fare una passeggiata a Fuorigrotta. Primo tempo come un pugno nello stomaco per gli uomini di Conte, che però - va detto - si sono ritrovati a "combattere" contro un muro rossoblu che ha tatticamente rinunciato a giocare. Dalla manovra lenta dei primi 47 minuti, con conseguente gol di tacco di Ekhator, bravo a depositare in rete un perfetto assist di Norton-Cuffy (in orbita Napoli), lasciando sul posto Olivera e Beukema, si è passati alla tanto attesa reazione. Sostituzioni del tecnico provvidenziali, è vero, anche se va detto che qualche segnale di ripresa si è avuto già prima degli ingressi decisivi di De Bruyne e Spinazzola. In ombra Lobotka, fuori per infortunio, meglio Gilmour. La sterzata vincente orchestrata da Anguissa e Hojlund ha fatto emergere la grinta del tecnico da una parte, ma anche l'effetto che un campionissimo come De Bruyne può avere su un match ancora in bilico. Mentre McTominay continua a non brillare, e Politano si ferma per pochi spazi e problemi muscolari, devo dire che mi sarei aspettato molto di più da Neres. Il brasiliano sa incidere quando è in giornata, ma stavolta non è riuscito proprio a farsi sentire. Finanche meglio Lucca nel finale, se ci fosse stata la possibilità forse Conte avrebbe optato in uno slot per Lang. Ma comunque va bene così. Seppur la difesa ha avuto qualche amnesia, si è potuto contare sugli attenti Milinkovic-Savic, Juan Jesus e Di Lorenzo. Che dire di Hojlund? Questo ragazzo continua a mostrare la sua freddezza sotto porta e trasforma in oro i pochi palloni che gli capitano tra i piedi. Lunga vita a Rasmus, a De Bruyne (che incanta col pallone tra i piedi), Anguissa, Conte e a tutto il gruppo, proprio come richiesto dal trainer azzurro in sala stampa: non esaltiamo (e non distruggiamo) il singolo in base alla partita, ma guardiamo avanti in prospettiva. La critica (costruttiva) fa sempre bene. L'affondo cattivello no. Intanto ci godiamo l'orizzonte che è sempre più azzurro! Se si va avanti così, e non ci sono motivi per pensarla diversamente, ci sarà da divertirsi su tutti i fronti.
di Napoli Magazine
06/10/2025 - 09:01
NAPOLI - Quindici punti dopo sei giornate, una sola sconfitta, e primato in condivisione con la Roma, mentre Milan (-2), Juventus e Inter (-3) rincorrono alle spalle. La sosta per le Nazionali, che vede il ritorno meritatissimo di Spinazzola con l'Italia di Gattuso, complice l'infortunio occorso a Politano, consegna un sorriso ad Antonio Conte, che ora potrà studiare nel migliore dei modi la chiusura del mese di ottobre tra Torino e PSV (entrambe fuori casa), prima di ospitare l'Inter al Maradona e di far visita al Lecce al Via del Mare. Come nella scorsa stagione, anche in questa occasione il Genoa non è venuto a fare una passeggiata a Fuorigrotta. Primo tempo come un pugno nello stomaco per gli uomini di Conte, che però - va detto - si sono ritrovati a "combattere" contro un muro rossoblu che ha tatticamente rinunciato a giocare. Dalla manovra lenta dei primi 47 minuti, con conseguente gol di tacco di Ekhator, bravo a depositare in rete un perfetto assist di Norton-Cuffy (in orbita Napoli), lasciando sul posto Olivera e Beukema, si è passati alla tanto attesa reazione. Sostituzioni del tecnico provvidenziali, è vero, anche se va detto che qualche segnale di ripresa si è avuto già prima degli ingressi decisivi di De Bruyne e Spinazzola. In ombra Lobotka, fuori per infortunio, meglio Gilmour. La sterzata vincente orchestrata da Anguissa e Hojlund ha fatto emergere la grinta del tecnico da una parte, ma anche l'effetto che un campionissimo come De Bruyne può avere su un match ancora in bilico. Mentre McTominay continua a non brillare, e Politano si ferma per pochi spazi e problemi muscolari, devo dire che mi sarei aspettato molto di più da Neres. Il brasiliano sa incidere quando è in giornata, ma stavolta non è riuscito proprio a farsi sentire. Finanche meglio Lucca nel finale, se ci fosse stata la possibilità forse Conte avrebbe optato in uno slot per Lang. Ma comunque va bene così. Seppur la difesa ha avuto qualche amnesia, si è potuto contare sugli attenti Milinkovic-Savic, Juan Jesus e Di Lorenzo. Che dire di Hojlund? Questo ragazzo continua a mostrare la sua freddezza sotto porta e trasforma in oro i pochi palloni che gli capitano tra i piedi. Lunga vita a Rasmus, a De Bruyne (che incanta col pallone tra i piedi), Anguissa, Conte e a tutto il gruppo, proprio come richiesto dal trainer azzurro in sala stampa: non esaltiamo (e non distruggiamo) il singolo in base alla partita, ma guardiamo avanti in prospettiva. La critica (costruttiva) fa sempre bene. L'affondo cattivello no. Intanto ci godiamo l'orizzonte che è sempre più azzurro! Se si va avanti così, e non ci sono motivi per pensarla diversamente, ci sarà da divertirsi su tutti i fronti.