NAPOLI - Peccato, non si è arrivati a -1 dall'Inter ma, paradossalmente, con ancora 3 lunghezze di ritardo dagli uomini di Simone Inzaghi nulla è perduto. Certo, a Bologna, dopo essere passati in vantaggio con una vera e propria azione di forza firmata da Anguissa era lecito attendersi una vittoria. Resta il rammarico per le occasioni vanificate soprattutto nel primo tempo, ma il muro rossoblu ha retto bene. Bravissimi i due portieri, Ravaglia e Scuffet, che non hanno fatto rimpiangere Meret e Skorupski. Anzi va detto che il napoletano, nel finale, ha evitato con un bel guizzo quella che sarebbe stata una sconfitta immeritata. Ma riavvolgiamo il nastro. Un tempo per uno. Prima il Napoli, poi il Bologna. Neres e McTominay non in una grandissima serata. Lobotka con alcune amnesie evitabili. Lukaku bravo ad aprire il gioco per 40 minuti, prima di essere lasciato al suo destino in attacco. Politano sempre generoso. Ma non è bastato per rendere più rotondo il risultato. Anzi, quando l'energia è venuta meno dalla tribuna si attendeva qualche input dello squalificato Conte verso la panchina occupata da Stellini per accelerare qualche sostituzione, ma così non è stato. Infatti McTominay è uscito solo quando ha chiesto lui la sostituzione, mentre già da un pò era parso evidente che sia lui che il brasiliano non riuscissero a sfondare la diga costruita dai padroni di casa. Evitabile e rocambolesco il gol di Ndoye, un tacco che se lo ripete altre mille volte difficilmente trova la stessa beffarda traiettoria sfiorata di testa da Juan Jesus nella propria porta. Al di là di questo, però, va detto che una reazione più incisiva sarebbe potuta arrivare da Raspadori, mentre Simeone, Okafor e Billing sono rimasti a bordocampo a fare il tifo per i compagni. Giusto il tempo di una passerella per Ngonge, mentre Gilmour si è ritrovato a ricamare mentre era il momento di sfondare. Nonostante le improvvise defezioni di Buongiorno e Meret, la difesa ha retto bene. Nel complesso non ci sono stati grandissimi rischi. Anche nel Bologna le assenze non sono mancate, una su tutte quella di Ferguson in extremis. Ora il calendario degli azzurri presenta 7 sfide per continuare a sognare, contro avversari che si devono salvare (Empoli, Lecce, Parma e Cagliari) ed altri che apparantemente non hanno molto da chiedere allo loro stagione (Monza, Torino e Genoa). Di sicuro ora non si può più sbagliare, considerando che l'Inter dovrà affrontare le due romane e lo stesso Bologna, oltre a Cagliari, Hellas Verona, Torino e Como, nel suo percorso di fine stagione. Nulla è perduto, ma bisogna crederci, e, soprattutto, vincere, senza troppi giri di parole! Ventuno punti non sono pochi, ma vanno azzannati. Conte, pensaci tu!
di Napoli Magazine
08/04/2025 - 23:55
NAPOLI - Peccato, non si è arrivati a -1 dall'Inter ma, paradossalmente, con ancora 3 lunghezze di ritardo dagli uomini di Simone Inzaghi nulla è perduto. Certo, a Bologna, dopo essere passati in vantaggio con una vera e propria azione di forza firmata da Anguissa era lecito attendersi una vittoria. Resta il rammarico per le occasioni vanificate soprattutto nel primo tempo, ma il muro rossoblu ha retto bene. Bravissimi i due portieri, Ravaglia e Scuffet, che non hanno fatto rimpiangere Meret e Skorupski. Anzi va detto che il napoletano, nel finale, ha evitato con un bel guizzo quella che sarebbe stata una sconfitta immeritata. Ma riavvolgiamo il nastro. Un tempo per uno. Prima il Napoli, poi il Bologna. Neres e McTominay non in una grandissima serata. Lobotka con alcune amnesie evitabili. Lukaku bravo ad aprire il gioco per 40 minuti, prima di essere lasciato al suo destino in attacco. Politano sempre generoso. Ma non è bastato per rendere più rotondo il risultato. Anzi, quando l'energia è venuta meno dalla tribuna si attendeva qualche input dello squalificato Conte verso la panchina occupata da Stellini per accelerare qualche sostituzione, ma così non è stato. Infatti McTominay è uscito solo quando ha chiesto lui la sostituzione, mentre già da un pò era parso evidente che sia lui che il brasiliano non riuscissero a sfondare la diga costruita dai padroni di casa. Evitabile e rocambolesco il gol di Ndoye, un tacco che se lo ripete altre mille volte difficilmente trova la stessa beffarda traiettoria sfiorata di testa da Juan Jesus nella propria porta. Al di là di questo, però, va detto che una reazione più incisiva sarebbe potuta arrivare da Raspadori, mentre Simeone, Okafor e Billing sono rimasti a bordocampo a fare il tifo per i compagni. Giusto il tempo di una passerella per Ngonge, mentre Gilmour si è ritrovato a ricamare mentre era il momento di sfondare. Nonostante le improvvise defezioni di Buongiorno e Meret, la difesa ha retto bene. Nel complesso non ci sono stati grandissimi rischi. Anche nel Bologna le assenze non sono mancate, una su tutte quella di Ferguson in extremis. Ora il calendario degli azzurri presenta 7 sfide per continuare a sognare, contro avversari che si devono salvare (Empoli, Lecce, Parma e Cagliari) ed altri che apparantemente non hanno molto da chiedere allo loro stagione (Monza, Torino e Genoa). Di sicuro ora non si può più sbagliare, considerando che l'Inter dovrà affrontare le due romane e lo stesso Bologna, oltre a Cagliari, Hellas Verona, Torino e Como, nel suo percorso di fine stagione. Nulla è perduto, ma bisogna crederci, e, soprattutto, vincere, senza troppi giri di parole! Ventuno punti non sono pochi, ma vanno azzannati. Conte, pensaci tu!