NAPOLI - Personalmente non sono troppo deluso da ciò che è accaduto a Bologna. Certo le cose sarebbero potute andar meglio e se la squadra non fosse crollata fisicamente e mentalmente nel secondo tempo ora staremmo qui a parlare di uno svantaggio di un solo punto dall’Inter. Ma io non sono pessimista e non sono avvilito perché la vedo in un altro modo. Ed è un modo di vedere le cose che induce all’ottimismo. Il discorso è semplice. Archiviata la partita di Bologna al Napoli restano sette impegni, nessuno dei quali complicato e men che meno nessuno dei quali proibitivo. La gara più difficile è quella che vedrà la squadra di Conte sfidare al Maradona il Torino, un avversario che sin da ora non ha più nulla da chiedere al campionato. Per il resto ci sarà da affrontare solo squadre posizionate nel lato destro della classifica. L’Inter, invece, dovrà confrontarsi ancora con il Bologna (al Dall’Ara) e poi con la Roma e con la Lazio, cioè due squadre impegnate a guadagnarsi la qualificazione in uno dei tornei europei, possibilmente in quello più importante e prestigioso, vale a dire la Champions League per la quale sono ancora in corsa. Certo per il Napoli rimane il problema di una condizione approssimativa di molti (troppi) giocatori il cui stato di forma lascia alquanto a desiderare. L’uso sistematico di un gruppo ridotto di uomini (ma Conte non aveva alternative, data l’esiguità della rosa) ha inevitabilmente portato a un’usura psicofisica della quale si stanno ora avvertendo tutti i sintomi. Nonostante ciò credo che negli ultimi sette impegni la squadra possa mettere in fila una serie di successi che accompagnati da un contemporaneo scivolone dell’Inter riusciranno a dar forma e vita all’aggancio che tutti ci aspettiamo. D’altro canto il pareggio dei nerazzurri a Parma dovrà pur significare qualcosa. E allora forza e coraggio perché non tutto è perduto. Fino alla fine gli azzurri saranno capaci di lottare per dare a tutti i tifosi la soddisfazione che meritano con il raggiungimento di un traguardo che per scaramanzia non voglio neppure nominare. Ma tanto tutti avete capito di che cosa si tratta.

Mario Zaccaria

Napoli Magazine

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