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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli più forte dell'arbitro, tenetevi il "bel gioco", preferisco il primato!"
27.10.2024 09:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli consolida il primo posto in classifica, con la settima vittoria in campionato e il sesto clean sheet in appena nove turni disputati. Eppure c'è chi storce il naso, ignorando dati che esaltano la consistenza del team allenato da Antonio Conte. Contro il Lecce, gli azzurri hanno raggiunto infatti il 65% di possesso palla, totalizzando 24 tiri e 16 angoli. Numeri inequivocabili. La gara di fatto è stata dominata e grossi rischi in difesa non se ne sono corsi, eccezion fatta per un colpo di reni di Meret su incornata di Baschirotto nel primo tempo ed una deviazione di testa di Buongiorno, verso la propria porta, alta sopra la traversa. In sala stampa, dopo il match, si è parlato erroneamente di "partita sporca", ed in effetti tanto "sporca" non lo è stata considerando i numeri appena elencati e le occasioni gol create. Piuttosto, a mio avviso, va sottolineato un altro aspetto. Questa squadra, ancora una volta, ha dimostrato di essere più forte dell'arbitro. Purtroppo nuovamente scadente la direzione del signor Paride Tremolada, che già contro il Parma si era messo in mostra per la sua incapacità nel mantenere i nervi saldi e ratificare decisioni talmente evidenti che perfino alla scuola calcio dell'infanzia non ci sarebbe stato molto da discutere. Eppure, anzichè andare a rivedere l'azione al VAR, il "treno" Banda che ha letteralmente travolto Politano è stato candidamente ignorato. Sugli spalti molti dei 51.103 spettatori hanno pensato ad una sorta di timore dopo le polemiche scaturite per il rigore (anche quello netto e giusto) concesso ai partenopei ad Empoli, con Matteo sempre protagonista. Sta di fatto che nonostante quest'imbarazzante neo arbitrale, unitamente ai falli non concessi, si è giunti (dopo il primo gol annullato a Di Lorenzo per fuorigioco) alla rete che ha risolto la contesa. Merito anche del Lecce (occhio a Dorgu per il futuro), parente lontano di quello che aveva subìto 6 gol dalla Fiorentina, e molto abbottonato in difesa. In questo campionato di serie A partite facili non ce ne sono e il gol può davvero arrivare anche in extremis, se si considera che ormai gli avversari considerano il Napoli come una squadra scudettata e non come la formazione classificatasi al decimo posto nella scorsa stagione. Bisogna restare umili, ed avere pazienza per colpire al momento opportuno. Solo così si può arrivare lontano. D'altronde lo stesso Manchester City contro il Southampton (fanalino di coda con un solo punto in classifica) ha vinto appena 1-0 generando statistiche molto simili a quelle del Napoli. Piuttosto va dato atto a Conte di aver dato spazio a Ngonge e Neres dal primo minuto, che tanto male non hanno fatto, anche se a parer mio a gara in corso entrambi possono pungere molto di più. Positivo in tal senso l'impatto di Politano e Kvara, mentre a centrocampo Gilmour appare ancora in fase di rodaggio, con McTominay non brillante come nelle ultime prestazioni (pur essendo stato tra i protagonisti del finale in crescendo). Stavolta Scott nei pressi di Lukaku, boa poco pungente in attacco (tranne una progressione sulla fascia che lo ha mandato disteso sul suolo), non ha sortito grandissimi effetti, mentre Anguissa ha retto il reparto con la caparbietà che lo contraddistingue quando è in giornata. Migliore in campo Di Lorenzo, al di là del gol, per tenacia e concentrazione, la stessa che per certi versi hanno mostrato anche Rrahmani, il super Buongiorno ed Olivera. Bravo il rientrante Meret, che mi è piaciuto nel post gara quando non ha mostrato titubanza d'alta classifica in seguito al tentativo di pressione instillato a distanza da Thiago Motta. Mi sarei aspettato invece maggiore attenzione da Raspadori: certi palloni persi possono diventare pericolosi, soprattutto se il vantaggio non è rotondo. Bene invece per il contenimento i pochi minuti concessi a Folorunsho. In estrema sintesi ed in tutta sincerità, tra "bel gioco" (di sarriana memoria che però non condusse a trionfi) a tutti i costi e primato in solitaria preferisco di gran lunga il primo posto a 22 punti. Poi che le insidie possono essere sempre dietro l'angolo, questo concetto fa parte della vita, piuttosto se si vince con merito c'è solo da applaudire la squadra ed il suo allenatore. I gol e le azioni arriveranno, perchè la qualità dei singoli non scompare. Il clclo di gare, contro Milan, Atalanta, Inter e Roma, non si annuncia facile, ma il calcio è bello anche per questo! Sotto a chi tocca, un passo alla volta! Ma che la si smettesse di dire che il Napoli è favorito per le squalifiche di Theo Hernandez e Reijnders dopo il rinvio del match della gara col Bologna, semmai sono i rossoneri ad essere avvantaggiati dal fattore campo e per il riposo accumulato! Diciamo la verità, mi sembrano chiacchiere proferite da chi teme Conte e la solidità raggiunta rapidamente dal Napoli, e se questa cultura del calcio concreto "contiano" porterà ad un traguardo considerevole ci sarà solo da dirgli "grazie". 

Antonio Petrazzuolo

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27/10/2024 - 09:00

NAPOLI - Il Napoli consolida il primo posto in classifica, con la settima vittoria in campionato e il sesto clean sheet in appena nove turni disputati. Eppure c'è chi storce il naso, ignorando dati che esaltano la consistenza del team allenato da Antonio Conte. Contro il Lecce, gli azzurri hanno raggiunto infatti il 65% di possesso palla, totalizzando 24 tiri e 16 angoli. Numeri inequivocabili. La gara di fatto è stata dominata e grossi rischi in difesa non se ne sono corsi, eccezion fatta per un colpo di reni di Meret su incornata di Baschirotto nel primo tempo ed una deviazione di testa di Buongiorno, verso la propria porta, alta sopra la traversa. In sala stampa, dopo il match, si è parlato erroneamente di "partita sporca", ed in effetti tanto "sporca" non lo è stata considerando i numeri appena elencati e le occasioni gol create. Piuttosto, a mio avviso, va sottolineato un altro aspetto. Questa squadra, ancora una volta, ha dimostrato di essere più forte dell'arbitro. Purtroppo nuovamente scadente la direzione del signor Paride Tremolada, che già contro il Parma si era messo in mostra per la sua incapacità nel mantenere i nervi saldi e ratificare decisioni talmente evidenti che perfino alla scuola calcio dell'infanzia non ci sarebbe stato molto da discutere. Eppure, anzichè andare a rivedere l'azione al VAR, il "treno" Banda che ha letteralmente travolto Politano è stato candidamente ignorato. Sugli spalti molti dei 51.103 spettatori hanno pensato ad una sorta di timore dopo le polemiche scaturite per il rigore (anche quello netto e giusto) concesso ai partenopei ad Empoli, con Matteo sempre protagonista. Sta di fatto che nonostante quest'imbarazzante neo arbitrale, unitamente ai falli non concessi, si è giunti (dopo il primo gol annullato a Di Lorenzo per fuorigioco) alla rete che ha risolto la contesa. Merito anche del Lecce (occhio a Dorgu per il futuro), parente lontano di quello che aveva subìto 6 gol dalla Fiorentina, e molto abbottonato in difesa. In questo campionato di serie A partite facili non ce ne sono e il gol può davvero arrivare anche in extremis, se si considera che ormai gli avversari considerano il Napoli come una squadra scudettata e non come la formazione classificatasi al decimo posto nella scorsa stagione. Bisogna restare umili, ed avere pazienza per colpire al momento opportuno. Solo così si può arrivare lontano. D'altronde lo stesso Manchester City contro il Southampton (fanalino di coda con un solo punto in classifica) ha vinto appena 1-0 generando statistiche molto simili a quelle del Napoli. Piuttosto va dato atto a Conte di aver dato spazio a Ngonge e Neres dal primo minuto, che tanto male non hanno fatto, anche se a parer mio a gara in corso entrambi possono pungere molto di più. Positivo in tal senso l'impatto di Politano e Kvara, mentre a centrocampo Gilmour appare ancora in fase di rodaggio, con McTominay non brillante come nelle ultime prestazioni (pur essendo stato tra i protagonisti del finale in crescendo). Stavolta Scott nei pressi di Lukaku, boa poco pungente in attacco (tranne una progressione sulla fascia che lo ha mandato disteso sul suolo), non ha sortito grandissimi effetti, mentre Anguissa ha retto il reparto con la caparbietà che lo contraddistingue quando è in giornata. Migliore in campo Di Lorenzo, al di là del gol, per tenacia e concentrazione, la stessa che per certi versi hanno mostrato anche Rrahmani, il super Buongiorno ed Olivera. Bravo il rientrante Meret, che mi è piaciuto nel post gara quando non ha mostrato titubanza d'alta classifica in seguito al tentativo di pressione instillato a distanza da Thiago Motta. Mi sarei aspettato invece maggiore attenzione da Raspadori: certi palloni persi possono diventare pericolosi, soprattutto se il vantaggio non è rotondo. Bene invece per il contenimento i pochi minuti concessi a Folorunsho. In estrema sintesi ed in tutta sincerità, tra "bel gioco" (di sarriana memoria che però non condusse a trionfi) a tutti i costi e primato in solitaria preferisco di gran lunga il primo posto a 22 punti. Poi che le insidie possono essere sempre dietro l'angolo, questo concetto fa parte della vita, piuttosto se si vince con merito c'è solo da applaudire la squadra ed il suo allenatore. I gol e le azioni arriveranno, perchè la qualità dei singoli non scompare. Il clclo di gare, contro Milan, Atalanta, Inter e Roma, non si annuncia facile, ma il calcio è bello anche per questo! Sotto a chi tocca, un passo alla volta! Ma che la si smettesse di dire che il Napoli è favorito per le squalifiche di Theo Hernandez e Reijnders dopo il rinvio del match della gara col Bologna, semmai sono i rossoneri ad essere avvantaggiati dal fattore campo e per il riposo accumulato! Diciamo la verità, mi sembrano chiacchiere proferite da chi teme Conte e la solidità raggiunta rapidamente dal Napoli, e se questa cultura del calcio concreto "contiano" porterà ad un traguardo considerevole ci sarà solo da dirgli "grazie". 

Antonio Petrazzuolo

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