NAPOLI - Il campionato del Napoli si fa seguire dalla tifoseria con interesse e desideri. Gli azzurri continuano a impegnarsi per tener fermo il profilo della squadra, oggetto di giudizi e commenti che sottolineano un campionato positivo. E che riescono a far nutrire speranze buone per il prossimo futuro. Occhi e cuori dei tifosi ''vedono'' l'impegno dell'oggi e ricordano situazioni positive del passato, osservate in prima persona o apprese da appassionati ''racconti''. Nell'album dei tornei spiccano i ricordi di un Napoli che ebbe un indimenticabile profilo in momenti importanti, come quello che chiamò all'ombra del Vesuvio un calciatore forte come era Luis Vinicio, "Il leone di Rio". Luis era nato a Belo Horizonte, venne a Napoli dal Brasile nel 1955, per vestire la maglia azzurra fino al 1960. Chi era nello stadio del Vomero nel giorno del debutto non ha dimenticato mai più i minuti ''magici'' della prima ''palla al centro'' di Vinicio per un incontro col Torino. Il passaggio, uno scatto ''di fuoco'' col pallone, una fuga irresistibile, il rapidissimo arrivo nell'area torinista e il tiro ''esplosivo'', che fece ondeggiare la rete avversaria. Nello stadio vomerese ci fu un urlo corale che fece smuovere i vetri delle case intorno al campo. Sugli spalti, una specie di vortice vulcanico, bracce rotanti, gole bollenti. E verso la curva, poi rivolto a tutto lo stadio, Vinicio corse agitando le braccia. Era nato ''un grande amore'' sportivo che ancora oggi rispunta in ricordi e racconti sulla presenza in maglia azzurra del ''Leone di Rio'', sul suo talento e i suoi gol. Il ricordo di quelle stagioni calcistiche non si oscurerà nel ricordo di chi vide giocare Vinicio o ne apprese il profilo calcistico dai racconti di quanti lo avevano visto o applaudito con entusiasmo. Gol e grinta, entusiasmo e speranze, impegno e ''classe'': Vinicio in campo, col suo gioco e i suoi gol, è un ricordo straordinario.
di Napoli Magazine
31/12/2017 - 11:13
NAPOLI - Il campionato del Napoli si fa seguire dalla tifoseria con interesse e desideri. Gli azzurri continuano a impegnarsi per tener fermo il profilo della squadra, oggetto di giudizi e commenti che sottolineano un campionato positivo. E che riescono a far nutrire speranze buone per il prossimo futuro. Occhi e cuori dei tifosi ''vedono'' l'impegno dell'oggi e ricordano situazioni positive del passato, osservate in prima persona o apprese da appassionati ''racconti''. Nell'album dei tornei spiccano i ricordi di un Napoli che ebbe un indimenticabile profilo in momenti importanti, come quello che chiamò all'ombra del Vesuvio un calciatore forte come era Luis Vinicio, "Il leone di Rio". Luis era nato a Belo Horizonte, venne a Napoli dal Brasile nel 1955, per vestire la maglia azzurra fino al 1960. Chi era nello stadio del Vomero nel giorno del debutto non ha dimenticato mai più i minuti ''magici'' della prima ''palla al centro'' di Vinicio per un incontro col Torino. Il passaggio, uno scatto ''di fuoco'' col pallone, una fuga irresistibile, il rapidissimo arrivo nell'area torinista e il tiro ''esplosivo'', che fece ondeggiare la rete avversaria. Nello stadio vomerese ci fu un urlo corale che fece smuovere i vetri delle case intorno al campo. Sugli spalti, una specie di vortice vulcanico, bracce rotanti, gole bollenti. E verso la curva, poi rivolto a tutto lo stadio, Vinicio corse agitando le braccia. Era nato ''un grande amore'' sportivo che ancora oggi rispunta in ricordi e racconti sulla presenza in maglia azzurra del ''Leone di Rio'', sul suo talento e i suoi gol. Il ricordo di quelle stagioni calcistiche non si oscurerà nel ricordo di chi vide giocare Vinicio o ne apprese il profilo calcistico dai racconti di quanti lo avevano visto o applaudito con entusiasmo. Gol e grinta, entusiasmo e speranze, impegno e ''classe'': Vinicio in campo, col suo gioco e i suoi gol, è un ricordo straordinario.