Attualità
LO STORICO - Guerri: "Sono dell’idea che si debba creare un esercito comune europeo"
21.03.2025 16:39 di Napoli Magazine

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto lo storico Giordano Bruno Guerri: "Manifesto di Ventotene come Bibbia? Il paragone l’ho fatto anche io ma la proporzione tra la Bibbia e il manifesto non è eguagliabile poiché per quanto il Manifesto sia da rispettare poiché è il primo che ha teorizzato l’idea di un'Europa unita ma che è stata realizzata in un altro modo ed è stato scritto da persone confinate a Ventotene per antifascismo, ci sono dei motivi per rispettarlo ma anche per criticarlo. Uno di questi è che il Manifesto parla di Europa per un ventesimo del suo testo mentre tutto il resto è criticabile. Il Manifesto può essere sottoposto alla critica. Giorgia Meloni poteva dire ben altro sul manifesto, cioè che le nazioni unite sono dannose e che la nazione non ha diritto di darsi un governo sgradito alla visione degli stati europei. Io capisco che ci sia un concetto di lesa maestà come se ci fosse stato fatto nei confronti della Bibbia ma è assolutamente lecito dire che il testo può essere sottoposto alla critica. La cosa importante che deve essere sottolineata è che Giorgia Meloni ha adottato una strategia ben precisa nella critica al manifesto: gettare confusione nell’opposizione in modo che si fossero scatenate le solite polemiche sul fascismo e sull’antifascismo in modo da porre la l’attenzione su questioni legate al passato e non su quelle legate al presente e al futuro del nostro paese come i temi dei dazi e del riarmo. Io sono dell’idea che si debba creare un esercito comune europeo ma non sono né un generale e né uno stratega. So, però, che l’esercito funziona meglio se ha un unico comando e un’unica organizzazione. Qui torna il discorso che viene citato nel manifesto di Ventotene, di un'Europa federale veramente unita che non si è mai realizzata se non solo con l'economia. Adesso si sta pensando di unirla con le armi e questo è preoccupante. Durante il primo periodo di entusiasmo dopo l’entrata in vigore dell’Euro, parlare male dell’Europa era impossibile, era come parlare male della propria mamma. Secondo me è un bene ma dobbiamo analizzare cosa fare e come fare fronte ai problemi attuali. La Russia di Putin non si fermerà all'Ucraina, molto probabilmente tra 10 e 15 anni la Russia potrà decidere di attaccare altri territori. Il progetto del leader russo è di recuperare tutti i territori persi dopo la caduta dell’Unione Sovietica".

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LO STORICO - Guerri: "Sono dell’idea che si debba creare un esercito comune europeo"

di Napoli Magazine

21/03/2025 - 16:39

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto lo storico Giordano Bruno Guerri: "Manifesto di Ventotene come Bibbia? Il paragone l’ho fatto anche io ma la proporzione tra la Bibbia e il manifesto non è eguagliabile poiché per quanto il Manifesto sia da rispettare poiché è il primo che ha teorizzato l’idea di un'Europa unita ma che è stata realizzata in un altro modo ed è stato scritto da persone confinate a Ventotene per antifascismo, ci sono dei motivi per rispettarlo ma anche per criticarlo. Uno di questi è che il Manifesto parla di Europa per un ventesimo del suo testo mentre tutto il resto è criticabile. Il Manifesto può essere sottoposto alla critica. Giorgia Meloni poteva dire ben altro sul manifesto, cioè che le nazioni unite sono dannose e che la nazione non ha diritto di darsi un governo sgradito alla visione degli stati europei. Io capisco che ci sia un concetto di lesa maestà come se ci fosse stato fatto nei confronti della Bibbia ma è assolutamente lecito dire che il testo può essere sottoposto alla critica. La cosa importante che deve essere sottolineata è che Giorgia Meloni ha adottato una strategia ben precisa nella critica al manifesto: gettare confusione nell’opposizione in modo che si fossero scatenate le solite polemiche sul fascismo e sull’antifascismo in modo da porre la l’attenzione su questioni legate al passato e non su quelle legate al presente e al futuro del nostro paese come i temi dei dazi e del riarmo. Io sono dell’idea che si debba creare un esercito comune europeo ma non sono né un generale e né uno stratega. So, però, che l’esercito funziona meglio se ha un unico comando e un’unica organizzazione. Qui torna il discorso che viene citato nel manifesto di Ventotene, di un'Europa federale veramente unita che non si è mai realizzata se non solo con l'economia. Adesso si sta pensando di unirla con le armi e questo è preoccupante. Durante il primo periodo di entusiasmo dopo l’entrata in vigore dell’Euro, parlare male dell’Europa era impossibile, era come parlare male della propria mamma. Secondo me è un bene ma dobbiamo analizzare cosa fare e come fare fronte ai problemi attuali. La Russia di Putin non si fermerà all'Ucraina, molto probabilmente tra 10 e 15 anni la Russia potrà decidere di attaccare altri territori. Il progetto del leader russo è di recuperare tutti i territori persi dopo la caduta dell’Unione Sovietica".