Su CRC nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto Don Maurizio Patriciello: «Siamo contenti che sia arrivata questa sentenza della Corte Europea sui diritti dell’uomo per quanto riguarda la Terra dei Fuochi, anche se è arrivata dopo una dozzina di anni. Qualche volta avevo persino perso la speranza che fosse ancora in vita la nostra denuncia. La sentenza dice delle cose che abbiamo sempre saputo. Io sono un cittadino italiano e un sacerdote, mi dispiace che l'Italia venga bastonata così dalla Corte Europea, ma è giusto. Quello che dice la sentenza è tutto vero. Ho celebrato tanti funerali di bambini e giovani genitori. Ho persino perso due fratelli, mia cognata e mia nipote. Siamo stati umiliati, bistrattati e dimenticati dallo Stato e quello che abbiamo ottenuto è stato solo grazie alle proteste dei volontari e della Chiesa campana. Il Cardinale Sepe e i vescovi campani hanno firmato persino tre documenti per dire: “Fate presto!”. La camorra ha fatto la sua parte e gli industriali disonesti hanno approfittato della situazione facendo alleanze con quest’ultima, ma la politica si è dimostrata ignava, corrotta o distratta. Ci sono stati persino dei negazionisti: li abbiamo trovati dappertutto, tra i giornalisti e gli agronomi o tra i camorristi e i politici. Fino al 2015 l'Italia non aveva neanche una legge per punire gli ecoreati. La legge l’abbiamo chiesta noi quando abbiamo iniziato a mettere insieme i tavoli dei magistrati e di tanti professionisti. Non c’era neanche la possibilità di punire i delinquenti. C’era una legge che andava avanti da 21 anni tra Camera e Senato, ma nessuno aveva il desiderio e la volontà di procedere. Nel 2015 abbiamo avuto la legge 68 del 22 maggio. Nel 2021 c’è stato un altro passo avanti fatto con grande difficoltà e con grande sofferenza. Nel mese di febbraio del 2021 l’Istituto Superiore di Sanità ha ammesso per la prima volta che nella nostra Terra dei Fuochi ci si ammala più di cancro che altrove anche per la questione dell'inquinamento ambientale. Questa sentenza europea farà da spartiacque tra un prima e un dopo. Noi abbiamo reso allo Stato Italiano servizi immensi a costo 0. Io sono stato minacciato e vivo sotto scorta. Adesso lo Stato italiano ha fatto una brutta figura davanti all’Europa e sono davvero addolorato, ma è giusto così. Da oggi, 31 gennaio 2025, inizia un cammino nuovo. Ho chiesto aiuto a chiunque. Ho scritto una lettera aperta a Carmine Schiavone e quando lo incontrai mi disse: "Don Patriciello, non siamo stati noi a cercare loro, sono stati loro a cercare noi”. Lui intendeva gli industriali disonesti e criminali del centro e nord Italia. Poi Schiavone mi disse: “Neanche sapevamo che con i rifiuti si guadagna il doppio, ma non si rischia niente”. I veleni sono ancora lì e i reati non vanno in prescrizione. Questa sentenza è una soddisfazione e una gioia amara. Il mio primo pensiero va ai bambini. Io sono un cristiano e noi cristiani siamo condannati a sperare. La speranza è scritta nel mio DNA, in ogni battito del mio cuore e in ogni respiro dei miei polmoni. Il più bel servizio che abbiamo reso allo Stato italiano è stato quello di far capire che oltre alla protesta si può anche dialogare con le istituzioni. Gli sversamenti sono diminuiti in una percentuale enorme, così come lo spaccio al Parco Verde di Caivano. La mia parrocchia era diventata la più grande piazza di spaccio d’Europa e da quando è arrivata Giorgio Meloni nell’agosto del 2023 non c’è più neanche un pusher sulle nostre strade».
di Napoli Magazine
31/01/2025 - 15:17
Su CRC nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto Don Maurizio Patriciello: «Siamo contenti che sia arrivata questa sentenza della Corte Europea sui diritti dell’uomo per quanto riguarda la Terra dei Fuochi, anche se è arrivata dopo una dozzina di anni. Qualche volta avevo persino perso la speranza che fosse ancora in vita la nostra denuncia. La sentenza dice delle cose che abbiamo sempre saputo. Io sono un cittadino italiano e un sacerdote, mi dispiace che l'Italia venga bastonata così dalla Corte Europea, ma è giusto. Quello che dice la sentenza è tutto vero. Ho celebrato tanti funerali di bambini e giovani genitori. Ho persino perso due fratelli, mia cognata e mia nipote. Siamo stati umiliati, bistrattati e dimenticati dallo Stato e quello che abbiamo ottenuto è stato solo grazie alle proteste dei volontari e della Chiesa campana. Il Cardinale Sepe e i vescovi campani hanno firmato persino tre documenti per dire: “Fate presto!”. La camorra ha fatto la sua parte e gli industriali disonesti hanno approfittato della situazione facendo alleanze con quest’ultima, ma la politica si è dimostrata ignava, corrotta o distratta. Ci sono stati persino dei negazionisti: li abbiamo trovati dappertutto, tra i giornalisti e gli agronomi o tra i camorristi e i politici. Fino al 2015 l'Italia non aveva neanche una legge per punire gli ecoreati. La legge l’abbiamo chiesta noi quando abbiamo iniziato a mettere insieme i tavoli dei magistrati e di tanti professionisti. Non c’era neanche la possibilità di punire i delinquenti. C’era una legge che andava avanti da 21 anni tra Camera e Senato, ma nessuno aveva il desiderio e la volontà di procedere. Nel 2015 abbiamo avuto la legge 68 del 22 maggio. Nel 2021 c’è stato un altro passo avanti fatto con grande difficoltà e con grande sofferenza. Nel mese di febbraio del 2021 l’Istituto Superiore di Sanità ha ammesso per la prima volta che nella nostra Terra dei Fuochi ci si ammala più di cancro che altrove anche per la questione dell'inquinamento ambientale. Questa sentenza europea farà da spartiacque tra un prima e un dopo. Noi abbiamo reso allo Stato Italiano servizi immensi a costo 0. Io sono stato minacciato e vivo sotto scorta. Adesso lo Stato italiano ha fatto una brutta figura davanti all’Europa e sono davvero addolorato, ma è giusto così. Da oggi, 31 gennaio 2025, inizia un cammino nuovo. Ho chiesto aiuto a chiunque. Ho scritto una lettera aperta a Carmine Schiavone e quando lo incontrai mi disse: "Don Patriciello, non siamo stati noi a cercare loro, sono stati loro a cercare noi”. Lui intendeva gli industriali disonesti e criminali del centro e nord Italia. Poi Schiavone mi disse: “Neanche sapevamo che con i rifiuti si guadagna il doppio, ma non si rischia niente”. I veleni sono ancora lì e i reati non vanno in prescrizione. Questa sentenza è una soddisfazione e una gioia amara. Il mio primo pensiero va ai bambini. Io sono un cristiano e noi cristiani siamo condannati a sperare. La speranza è scritta nel mio DNA, in ogni battito del mio cuore e in ogni respiro dei miei polmoni. Il più bel servizio che abbiamo reso allo Stato italiano è stato quello di far capire che oltre alla protesta si può anche dialogare con le istituzioni. Gli sversamenti sono diminuiti in una percentuale enorme, così come lo spaccio al Parco Verde di Caivano. La mia parrocchia era diventata la più grande piazza di spaccio d’Europa e da quando è arrivata Giorgio Meloni nell’agosto del 2023 non c’è più neanche un pusher sulle nostre strade».