Calcio
MILAN - Fonseca: "Non penso al mio destino, contano squadra e partita, c'è frustrazione"
21.09.2024 14:30 di Napoli Magazine

"Non penso se il mio futuro dipenda dal risultato di domani. La cosa più importante è la squadra e la partita. Quello che ho fatto è concentrarmi su ciò che posso controllare cioè il mio lavoro. La squadra e la partita sono le cose più importanti" : lo dice il tecnico del Milan Paulo Fonseca alla vigilia del derby di Milano che può essere l'ultima spiaggia per il tecnico. "C'è una frustrazione grande da parte di tutti - aggiunge - ma consapevolezza che siamo uniti per uscire da questa situazione. La squadra capisce il momento, lavoriamo insieme per imparare e crescere. Ibra? Ho sempre la fiducia da parte della società ma io non parlo di cosa ci diciamo. E' sempre vicino e positivo. E' stato qui nella normalità come le altre volte. Al derby arrivo con fiducia. Un conto è se sentiamo che i giocatori sono tristi, non a loro agio. La verità è che questi tre giorni di lavoro sono stati fantastici. E quindi vado verso la partita con fiducia e ho fiducia nel futuro - ribadisce l'allenatore -. A me non sono arrivate le voci da fuori. Io ho 51 anni. Se sento quello che dite o scrivete, non riesco a lavorare. A me non importa, non è importante per me quello che si dice. Se lo dicono tutti non vuol dire sia vero. Quello che conta e ciò che sento qui a Milanello. Se c'è qualcosa che non rifarei? No. Io faccio quello in cui credo. Continuo a credere in quello che io penso debba essere una squadra e continuo a lavorare in quello in cui credo": lo dice il tecnico del Milan Paulo Fonseca alla vigilia di un derby che potrebbe essere decisivo per il suo futuro dopo un deludente avvio di stagione. "Una cosa non so fare: dare la palla alle altre squadre. Vogliamo giocare - spiega l'allenatore portoghese - vogliamo avere l'iniziativa, vogliamo dominare quando possiamo farlo, vogliamo difendere bene perché la squadra ha fatto bene collettivamente. So che in Italia non si valorizza tanto il gioco, si valorizza il risultato. Sono stato portato qui per fare un cambiamento".

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MILAN - Fonseca: "Non penso al mio destino, contano squadra e partita, c'è frustrazione"

di Napoli Magazine

21/09/2024 - 14:30

"Non penso se il mio futuro dipenda dal risultato di domani. La cosa più importante è la squadra e la partita. Quello che ho fatto è concentrarmi su ciò che posso controllare cioè il mio lavoro. La squadra e la partita sono le cose più importanti" : lo dice il tecnico del Milan Paulo Fonseca alla vigilia del derby di Milano che può essere l'ultima spiaggia per il tecnico. "C'è una frustrazione grande da parte di tutti - aggiunge - ma consapevolezza che siamo uniti per uscire da questa situazione. La squadra capisce il momento, lavoriamo insieme per imparare e crescere. Ibra? Ho sempre la fiducia da parte della società ma io non parlo di cosa ci diciamo. E' sempre vicino e positivo. E' stato qui nella normalità come le altre volte. Al derby arrivo con fiducia. Un conto è se sentiamo che i giocatori sono tristi, non a loro agio. La verità è che questi tre giorni di lavoro sono stati fantastici. E quindi vado verso la partita con fiducia e ho fiducia nel futuro - ribadisce l'allenatore -. A me non sono arrivate le voci da fuori. Io ho 51 anni. Se sento quello che dite o scrivete, non riesco a lavorare. A me non importa, non è importante per me quello che si dice. Se lo dicono tutti non vuol dire sia vero. Quello che conta e ciò che sento qui a Milanello. Se c'è qualcosa che non rifarei? No. Io faccio quello in cui credo. Continuo a credere in quello che io penso debba essere una squadra e continuo a lavorare in quello in cui credo": lo dice il tecnico del Milan Paulo Fonseca alla vigilia di un derby che potrebbe essere decisivo per il suo futuro dopo un deludente avvio di stagione. "Una cosa non so fare: dare la palla alle altre squadre. Vogliamo giocare - spiega l'allenatore portoghese - vogliamo avere l'iniziativa, vogliamo dominare quando possiamo farlo, vogliamo difendere bene perché la squadra ha fatto bene collettivamente. So che in Italia non si valorizza tanto il gioco, si valorizza il risultato. Sono stato portato qui per fare un cambiamento".