Sabato 15 febbraio (ore 11) La Santissima Community Hub - Ex Ospedale Militare a Napoli (Vico Trinità delle Monache, 1) riapre le porte all’arte contemporanea con l’inaugurazione della mostra promossa da Attiva Cultural Project “L’istinto ha preservato la mia specie” di Luca Petti in dialogo con la Collezione Fabio Frasca, che espone le opere degli artisti internazionali Aria Dean, Bri Williams, Gaëlle Choisne, Grant Mooney, Irene Fenara, e Isadora Neves Marques.
La mostra, a cura di Martina Campese, Letizia Mari e Alberto Navilli, è realizzata in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Verona e la Fonderia Artistica Guastini di Vicenza.
Un lavoro a più voci dove il corpus di opere inedite di Luca Petti, sculture che indagano la relazione simbiotica fra esseri viventi, incontra la Collezione Fabio Frasca, per la prima volta in mostra, arricchita di recenti acquisizioni proprio in vista della mostra.
In occasione dell’inaugurazione si svolgerà una visita guidata speciale con l’artista Luca Petti
(sabato 15 febbraio ore 11) e a seguire un brunch.
L’esposizione resterà aperta al pubblico dal 16 febbraio al 13 marzo 2025, allestita al secondo piano de La Santissima – Community Hub, importante progetto di rigenerazione urbana temporanea che ha inaugurato a dicembre 2024 ideato da Urban Value by Ninetynine, in collaborazione con il consorzio di cooperative sociali Coop4Art insieme ad Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Campania, il Comune di Napoli, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.
Tredici le opere in mostra, che fanno parte di un progetto che si è sviluppato nel tempo tessendo una relazione tra artista e collezionista. Le sculture di Luca Petti, sette lavori intitolati “Endosimbionti” che riconducono a esseri atemporali, incroci di più specie che convivono e si difendono a vicenda: roccia, alluminio, bronzo, ferro, ceramica e ottone, incontrano elementi organici come corni di bue, denti di squalo, licheni, coralli, teschi. Ciò che caratterizza la pratica di Petti è l’impiego della tecnica scultorea come promotrice di riflessioni sull’elemento vivente e sull’immaginazione di organismi che incrociano differenti ceppi animali e vegetali. Una condizione di ibridismo tra specie - scientificamente considerabile come endosimbiosi - che si elabora mediante una precisa strategia ostensiva e che registra corpi mutanti, residui di un tempo passato o viventi in un futuro distopico e post umano.
“Con endosimbionti mi riferisco a specie vegetali immaginarie che sfociano nel regno animale, dove si uniscono caratteristiche e forme impiegate per la difesa e la sopravvivenza - spiega Petti - Quindi animali che vivono in altri animali, specie che vivono all’interno di altre specie, dove ciascuna protegge la specie ospitata e viceversa”.
In dialogo con le opere di Petti i sei lavori degli artisti internazionali provenienti dalla Collezione Fabio Frasca, che esplorano il fil rouge della mostra tra mutamenti e ibridazioni: l’artista americana Aria Dean (Los Angeles), presente con la scultura in ferro dal titolo LUPO (2023); Untitled (2021) dell’artista di Long Beach Bri Williams che “cristallizza” un uccello; il video Struggle for life della bolognese Irene Fenara che scorrerà in loop (2016, durata 19' 52''); e, ancora, l’opera di Gaëlle Choisne, artista di Cherbourg, che propone un lavoro fra scultura e fotografia, Grant Mooney (Seattle) con un’opera tra scultura astratta e site-specific fondata sulle tecniche di lavorazione dei metalli, e Isadora Neves Marques (Lisbona), che espone l’installazione ambientale realizzata in fogli di lattice bianco e stampa digitale.
“Quello con Petti è prima di tutto un rapporto di grande stima professionale ed artistica, che vede coincidere tanto nella sua pratica quanto nella mia collezione un principio di relazione e trasformazione delle specie. Ma credo sia soprattutto importante che, dopo queste premesse teoriche, emerga fattualmente la bontà del rapporto tra artista e collezionista” - commenta il collezionista Fabio Frasca.
La mostra, aperta al pubblico dal 16 febbraio al 13 marzo 2025, è visitabile dal lunedì al venerdì (ore 14 – 19) sabato e domenica (ore 11 – 19). Ultimo ingresso alle ore 18.
Domenica 16 febbraio e domenica 9 marzo alle ore 11 sono, inoltre, programmate delle visite guidate gratuite, prenotabili su Eventbrite: www.eventbrite.com
di Napoli Magazine
06/02/2025 - 19:56
Sabato 15 febbraio (ore 11) La Santissima Community Hub - Ex Ospedale Militare a Napoli (Vico Trinità delle Monache, 1) riapre le porte all’arte contemporanea con l’inaugurazione della mostra promossa da Attiva Cultural Project “L’istinto ha preservato la mia specie” di Luca Petti in dialogo con la Collezione Fabio Frasca, che espone le opere degli artisti internazionali Aria Dean, Bri Williams, Gaëlle Choisne, Grant Mooney, Irene Fenara, e Isadora Neves Marques.
La mostra, a cura di Martina Campese, Letizia Mari e Alberto Navilli, è realizzata in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Verona e la Fonderia Artistica Guastini di Vicenza.
Un lavoro a più voci dove il corpus di opere inedite di Luca Petti, sculture che indagano la relazione simbiotica fra esseri viventi, incontra la Collezione Fabio Frasca, per la prima volta in mostra, arricchita di recenti acquisizioni proprio in vista della mostra.
In occasione dell’inaugurazione si svolgerà una visita guidata speciale con l’artista Luca Petti
(sabato 15 febbraio ore 11) e a seguire un brunch.
L’esposizione resterà aperta al pubblico dal 16 febbraio al 13 marzo 2025, allestita al secondo piano de La Santissima – Community Hub, importante progetto di rigenerazione urbana temporanea che ha inaugurato a dicembre 2024 ideato da Urban Value by Ninetynine, in collaborazione con il consorzio di cooperative sociali Coop4Art insieme ad Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Campania, il Comune di Napoli, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.
Tredici le opere in mostra, che fanno parte di un progetto che si è sviluppato nel tempo tessendo una relazione tra artista e collezionista. Le sculture di Luca Petti, sette lavori intitolati “Endosimbionti” che riconducono a esseri atemporali, incroci di più specie che convivono e si difendono a vicenda: roccia, alluminio, bronzo, ferro, ceramica e ottone, incontrano elementi organici come corni di bue, denti di squalo, licheni, coralli, teschi. Ciò che caratterizza la pratica di Petti è l’impiego della tecnica scultorea come promotrice di riflessioni sull’elemento vivente e sull’immaginazione di organismi che incrociano differenti ceppi animali e vegetali. Una condizione di ibridismo tra specie - scientificamente considerabile come endosimbiosi - che si elabora mediante una precisa strategia ostensiva e che registra corpi mutanti, residui di un tempo passato o viventi in un futuro distopico e post umano.
“Con endosimbionti mi riferisco a specie vegetali immaginarie che sfociano nel regno animale, dove si uniscono caratteristiche e forme impiegate per la difesa e la sopravvivenza - spiega Petti - Quindi animali che vivono in altri animali, specie che vivono all’interno di altre specie, dove ciascuna protegge la specie ospitata e viceversa”.
In dialogo con le opere di Petti i sei lavori degli artisti internazionali provenienti dalla Collezione Fabio Frasca, che esplorano il fil rouge della mostra tra mutamenti e ibridazioni: l’artista americana Aria Dean (Los Angeles), presente con la scultura in ferro dal titolo LUPO (2023); Untitled (2021) dell’artista di Long Beach Bri Williams che “cristallizza” un uccello; il video Struggle for life della bolognese Irene Fenara che scorrerà in loop (2016, durata 19' 52''); e, ancora, l’opera di Gaëlle Choisne, artista di Cherbourg, che propone un lavoro fra scultura e fotografia, Grant Mooney (Seattle) con un’opera tra scultura astratta e site-specific fondata sulle tecniche di lavorazione dei metalli, e Isadora Neves Marques (Lisbona), che espone l’installazione ambientale realizzata in fogli di lattice bianco e stampa digitale.
“Quello con Petti è prima di tutto un rapporto di grande stima professionale ed artistica, che vede coincidere tanto nella sua pratica quanto nella mia collezione un principio di relazione e trasformazione delle specie. Ma credo sia soprattutto importante che, dopo queste premesse teoriche, emerga fattualmente la bontà del rapporto tra artista e collezionista” - commenta il collezionista Fabio Frasca.
La mostra, aperta al pubblico dal 16 febbraio al 13 marzo 2025, è visitabile dal lunedì al venerdì (ore 14 – 19) sabato e domenica (ore 11 – 19). Ultimo ingresso alle ore 18.
Domenica 16 febbraio e domenica 9 marzo alle ore 11 sono, inoltre, programmate delle visite guidate gratuite, prenotabili su Eventbrite: www.eventbrite.com