Al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, sabato 25 ottobre 2025, alle ore 22.00, arriva Anastasio con il suo “LMNPP TOUR”, prodotto da Area Live in collaborazione con CMN, per portare dal vivo i brani del suo ultimo lavoro “Le Macchine Non Possono Pregare” (Woodworm/Universal Music Italia) insieme alle tracce che hanno segnato la sua carriera fino ad oggi.
“Le Macchine Non Possono Pregare” - racconta Anastasio - è qualcosa di diverso: è una storia, un’epopea, io lo chiamerei “un’opera rap”. Soprattutto è un sogno, è l’album che renderebbe fiero il ragazzino che ero. L’ho scritto in totale libertà, ci ho messo quattro anni ed ora è il momento di renderlo vivo, con una band davanti ad un pubblico. Questo live – continua l’artista - non sarà un semplice concerto ma un vero cross over tra teatro e concerto. Lavorare a questo show mi ha dato la possibilità di sperimentare, di mettermi alla prova in un campo per me nuovo dando alla musica una multidimensionalità che non avevo mai sperimentato fino ad oggi. Con me sul palco ci sarà un attore, Giacomo Lliu, e la mia band e ci tengo a ringraziare oltre a tutti loro anche Federico Cicinelli con cui ho lavorato alla scrittura dello spettacolo».
La band che accompagnerà Anastasio in tour è composta da: Marco "Lancs" Lanciotti alla batteria e Gregorio Calculli alla chitarra e tastiere.
Dopo un disco e una graphic novel (“LMNPP” pubblicato da Edizioni BD) con cui esplode l’immaginario narrativo alla base del disco, il live di Anastasio diventa un'opera ibrida tra concerto e teatro per sviluppare una specifica linea tematica dell’album: la trappola della spettacolarizzazione, la sceneggiatura onnipresente del soft power, la distorsione del rapporto che si crea ogni volta che un artista si mostra ad un pubblico. In un momento storico in cui la tecnologia permette alla sorveglianza di diventare sempre più pervasiva, fuggire dalla finzione sembra quasi impossibile come se nemmeno il qui-e-ora tipico dell’evento dal vivo riuscisse ad abolire il tempo, e piuttosto restasse irretito dai palinsesti, dai copioni, dalle scalette della rappresentazione. È proprio questo che Anastasio tenterà di compiere durante il live: messo ripetutamente all’angolo in un labirinto fatto di interviste pilotate che simulano spontaneità, costretto a vestire panni che non sono mai davvero i suoi, tenterà comunque di gettare l’ultima maschera di fronte all’unico occhio che rimarrà per sempre a spiarlo: il suo.
di Napoli Magazine
21/10/2025 - 18:16
Al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, sabato 25 ottobre 2025, alle ore 22.00, arriva Anastasio con il suo “LMNPP TOUR”, prodotto da Area Live in collaborazione con CMN, per portare dal vivo i brani del suo ultimo lavoro “Le Macchine Non Possono Pregare” (Woodworm/Universal Music Italia) insieme alle tracce che hanno segnato la sua carriera fino ad oggi.
“Le Macchine Non Possono Pregare” - racconta Anastasio - è qualcosa di diverso: è una storia, un’epopea, io lo chiamerei “un’opera rap”. Soprattutto è un sogno, è l’album che renderebbe fiero il ragazzino che ero. L’ho scritto in totale libertà, ci ho messo quattro anni ed ora è il momento di renderlo vivo, con una band davanti ad un pubblico. Questo live – continua l’artista - non sarà un semplice concerto ma un vero cross over tra teatro e concerto. Lavorare a questo show mi ha dato la possibilità di sperimentare, di mettermi alla prova in un campo per me nuovo dando alla musica una multidimensionalità che non avevo mai sperimentato fino ad oggi. Con me sul palco ci sarà un attore, Giacomo Lliu, e la mia band e ci tengo a ringraziare oltre a tutti loro anche Federico Cicinelli con cui ho lavorato alla scrittura dello spettacolo».
La band che accompagnerà Anastasio in tour è composta da: Marco "Lancs" Lanciotti alla batteria e Gregorio Calculli alla chitarra e tastiere.
Dopo un disco e una graphic novel (“LMNPP” pubblicato da Edizioni BD) con cui esplode l’immaginario narrativo alla base del disco, il live di Anastasio diventa un'opera ibrida tra concerto e teatro per sviluppare una specifica linea tematica dell’album: la trappola della spettacolarizzazione, la sceneggiatura onnipresente del soft power, la distorsione del rapporto che si crea ogni volta che un artista si mostra ad un pubblico. In un momento storico in cui la tecnologia permette alla sorveglianza di diventare sempre più pervasiva, fuggire dalla finzione sembra quasi impossibile come se nemmeno il qui-e-ora tipico dell’evento dal vivo riuscisse ad abolire il tempo, e piuttosto restasse irretito dai palinsesti, dai copioni, dalle scalette della rappresentazione. È proprio questo che Anastasio tenterà di compiere durante il live: messo ripetutamente all’angolo in un labirinto fatto di interviste pilotate che simulano spontaneità, costretto a vestire panni che non sono mai davvero i suoi, tenterà comunque di gettare l’ultima maschera di fronte all’unico occhio che rimarrà per sempre a spiarlo: il suo.