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ON AIR - Bucchi: "Osimhen e Di Lorenzo sono i leader del Napoli, Conte è un top player"
11.10.2023 13:20 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Cristian Bucchi, allenatore ed ex calciatore del Napoli:

 

Giudizio sull’eventuale arrivo di Antonio Conte in azzurro?

 

“Stiamo parlando di un allenatore che ha vinto tantissimo. In Italia ha saputo vincere sia con l’Inter che con la Juventus. Ovunque sia stato credo abbia sollevato in maniera netta la situazione delle società. Ha fatto delle cose incredibili. Sarebbe un allenatore, dunque, di grandissimo profilo, un top player! Personalmente, però, non ci credo. Conte ha dimostrato, soprattutto nelle sue scelte, di voler ripartire da ambienti in difficoltà per costruire quasi da zero. Alla Juventus arrivò dopo che la squadra non si qualificò nemmeno all’Europa League. All’Inter arrivava dopo stagioni con qualificazioni sofferte in Champions. La situazione a Napoli, invece, non è tanto complicata. Soprattutto, potrebbe sussistere una distanza economica notevole tra la proposta del presidente azzurro e le richieste dell’allenatore”.

 

Continuerebbe a dare fiducia a Garcia?

 

“Con Garcia, secondo me, ci sono due strade: o la società garantisce fiducia definitiva al tecnico o il cambiamento va fatto oggi. Dopo aver vinto uno Scudetto in quel modo lì, dominando dall’inizio alla fine, e dopo il successo in Europa, le difficoltà sarebbero state preventivabili ed avrebbero necessitato di una linea precisa. Sono convinto, però, che andrebbero stemperati gli animi, siamo ancora all’inizio. Ci sono i tempi e, soprattutto, le potenzialità per uscirne”.

 

Come si risolvono i problemi nello spogliatoio degli azzurri?

 

“Non so quale possa essere la situazione interna allo spogliatoio. È ovvio che il Napoli viene da due anni di gestione di Luciano, un uomo catalizzatore e con una certa complicità con i propri uomini. Garcia, invece, credo sia una persona più introversa, anche meno folkloristica. Tuttavia, non va commesso l’errore di fare paragoni. Ognuno è una persona diversa e con un proprio modo di gestire lo spogliatoio. Se non c’è fiducia è un discorso. Se, invece, va solo trovato un nuovo modo di comunicare un altro”.

 

Condivide la scelta di giocare la Supercoppa in Arabia Saudita?

 

“È ovvio non sia una scelta straordinaria. Tuttavia, è chiaro quanto siamo legati ad un discorso di tipo economico. Anche la gestione dei calendari non mie salta, ma dobbiamo avere la serenità di accettare tutto. È un sistema nel quale ci siamo fatti inghiottire e dobbiamo starci dentro”.

 

Chi il leader, tra i calciatori, che potrebbe guidare la squadra nel caso non arrivasse un tecnico di un certo carisma?

 

“Quello del Napoli è un gruppo sano. Ho avuto il piacere di vederli da vicino, e posso dire quanto siano affiatati. Di Lorenzo può sicuramente essere tra gli uomini carismatici della squadra. Anche Osimhen è un leader degli azzurri. Proprio per questo mi ha sorpreso la reazione al cambio di Bologna, anche se credo fosse semplice frustrazione per il rigore sbagliato. Il nigeriano è un leader anche nei gesti, applaude sempre i compagni e non si lamenta mai con la squadra. Sono atteggiamenti che possono aiutare il collettivo”.

 

Dopo essere stato delegittimato dal presidente, quale può essere la reazione del gruppo squadra?

 

“Molto dipenderà dalla reazione della squadra. L’allenatore, in questa situazione, può fare ben poco. Dovrà dimostrare serenità, come ha sempre fatto. Se il gruppo, però, seguirà le parole del presidente, sarà difficile dare ascolto al proprio tecnico. Sono sicuro, però, che la squadra proverà a seguire le indicazioni del mister. Gli azzurri sono i primi ad essere dispiaciuti di questa situazione, e sono in molti a sentire la pressione dello scorso anno. I paragoni con la scorsa stagione costituiscono un peso notevole, ma sono anche controproducenti. Il Napoli non deve commettere l’errore di buttarsi via dopo qualche risultato deludente”.

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11/10/2023 - 13:20

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Cristian Bucchi, allenatore ed ex calciatore del Napoli:

 

Giudizio sull’eventuale arrivo di Antonio Conte in azzurro?

 

“Stiamo parlando di un allenatore che ha vinto tantissimo. In Italia ha saputo vincere sia con l’Inter che con la Juventus. Ovunque sia stato credo abbia sollevato in maniera netta la situazione delle società. Ha fatto delle cose incredibili. Sarebbe un allenatore, dunque, di grandissimo profilo, un top player! Personalmente, però, non ci credo. Conte ha dimostrato, soprattutto nelle sue scelte, di voler ripartire da ambienti in difficoltà per costruire quasi da zero. Alla Juventus arrivò dopo che la squadra non si qualificò nemmeno all’Europa League. All’Inter arrivava dopo stagioni con qualificazioni sofferte in Champions. La situazione a Napoli, invece, non è tanto complicata. Soprattutto, potrebbe sussistere una distanza economica notevole tra la proposta del presidente azzurro e le richieste dell’allenatore”.

 

Continuerebbe a dare fiducia a Garcia?

 

“Con Garcia, secondo me, ci sono due strade: o la società garantisce fiducia definitiva al tecnico o il cambiamento va fatto oggi. Dopo aver vinto uno Scudetto in quel modo lì, dominando dall’inizio alla fine, e dopo il successo in Europa, le difficoltà sarebbero state preventivabili ed avrebbero necessitato di una linea precisa. Sono convinto, però, che andrebbero stemperati gli animi, siamo ancora all’inizio. Ci sono i tempi e, soprattutto, le potenzialità per uscirne”.

 

Come si risolvono i problemi nello spogliatoio degli azzurri?

 

“Non so quale possa essere la situazione interna allo spogliatoio. È ovvio che il Napoli viene da due anni di gestione di Luciano, un uomo catalizzatore e con una certa complicità con i propri uomini. Garcia, invece, credo sia una persona più introversa, anche meno folkloristica. Tuttavia, non va commesso l’errore di fare paragoni. Ognuno è una persona diversa e con un proprio modo di gestire lo spogliatoio. Se non c’è fiducia è un discorso. Se, invece, va solo trovato un nuovo modo di comunicare un altro”.

 

Condivide la scelta di giocare la Supercoppa in Arabia Saudita?

 

“È ovvio non sia una scelta straordinaria. Tuttavia, è chiaro quanto siamo legati ad un discorso di tipo economico. Anche la gestione dei calendari non mie salta, ma dobbiamo avere la serenità di accettare tutto. È un sistema nel quale ci siamo fatti inghiottire e dobbiamo starci dentro”.

 

Chi il leader, tra i calciatori, che potrebbe guidare la squadra nel caso non arrivasse un tecnico di un certo carisma?

 

“Quello del Napoli è un gruppo sano. Ho avuto il piacere di vederli da vicino, e posso dire quanto siano affiatati. Di Lorenzo può sicuramente essere tra gli uomini carismatici della squadra. Anche Osimhen è un leader degli azzurri. Proprio per questo mi ha sorpreso la reazione al cambio di Bologna, anche se credo fosse semplice frustrazione per il rigore sbagliato. Il nigeriano è un leader anche nei gesti, applaude sempre i compagni e non si lamenta mai con la squadra. Sono atteggiamenti che possono aiutare il collettivo”.

 

Dopo essere stato delegittimato dal presidente, quale può essere la reazione del gruppo squadra?

 

“Molto dipenderà dalla reazione della squadra. L’allenatore, in questa situazione, può fare ben poco. Dovrà dimostrare serenità, come ha sempre fatto. Se il gruppo, però, seguirà le parole del presidente, sarà difficile dare ascolto al proprio tecnico. Sono sicuro, però, che la squadra proverà a seguire le indicazioni del mister. Gli azzurri sono i primi ad essere dispiaciuti di questa situazione, e sono in molti a sentire la pressione dello scorso anno. I paragoni con la scorsa stagione costituiscono un peso notevole, ma sono anche controproducenti. Il Napoli non deve commettere l’errore di buttarsi via dopo qualche risultato deludente”.