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ON AIR - Scarlato: "Okafor potrà far bene in azzurro, il Napoli ha una mentalità vincente"
07.02.2025 11:37 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex calciatore del Napoli:

Vorrei affrontare il tema di Napoli-Udinese. C’è stato un mercato che non sembra aver accontentato nessuno: ci si aspettava qualcosa di diverso, ma la stagione è ancora lunga. Intanto, la Fiorentina ha battuto l’Inter. Secondo lei, questo risultato può incidere mentalmente sul Napoli, dopo il pareggio arrivato al 92° minuto?

"Penso di sì, ma in maniera positiva. L’Inter, nelle ultime due partite – il derby e la sfida con la Fiorentina – ha faticato tantissimo. Il derby l’ha pareggiato allo scadere, mentre ieri ha subito tre gol da una Fiorentina costretta a giocare con una rosa ridotta. Le cessioni hanno limitato le scelte di Conte, e questo può essere un segnale importante per il Napoli. Sul mercato, sicuramente si poteva fare qualcosa in più, ma la rosa del Napoli resta molto competitiva. L’arrivo di Okafor offre un’opzione in più sugli esterni, che magari con l’addio di Kvara mancava. Ovviamente, la qualità è differente, ma sono convinto che potrà far bene".

Che partita si aspetta? Perché in attacco c’è Lucca, un giocatore che sta vivendo un momento di crescita. 

"In Italia abbiamo una cultura sbagliata nei confronti dei calciatori e degli allenatori giovani. Si pensa sempre che chi non ha esperienza non possa farcela. Ma se non si dà loro fiducia, come possono dimostrare il proprio valore? Lucca ha fatto un percorso particolare: è andato in Europa ed è tornato. Quest’anno sta facendo benissimo e ha trovato continuità nel gol, cosa che prima non gli riusciva con facilità. Serve fiducia. Dal punto di vista difensivo, sarà fondamentale limitarlo il più possibile, cercando di non farlo ricevere dentro l’area. Il Napoli dovrà essere molto attento, Lucca potrebbe crear loro problemi. Ha fisicità, un buon colpo di testa e una discreta tecnica. Se gli esterni dell’Udinese riusciranno a servirlo con palloni precisi, può essere pericoloso. La chiave sarà anticiparlo e impedirgli di ricevere palla in area. Bisogna fare attenzione, ma lo stesso vale per ogni partita, perché tutte le squadre hanno attaccanti di valore".

Il Napoli, in questo momento, è artefice del proprio destino. Questo può aiutare nella corsa scudetto o aumenta la pressione?

"Secondo me, può aiutarlo. Il Napoli è uscito fortificato da queste situazioni e ha acquisito consapevolezza del proprio cammino. In campo sta dimostrando di poter contare su tutta la rosa: Spinazzola, Juan Jesus… Tutti stanno dando il loro contributo. Penso che il Napoli lotterà fino alla fine, perché ha ormai interiorizzato una mentalità vincente, che viene dallo staff e dai giocatori".

Con Conte, i cali di tensione non sembrano preventivabili. È un allenatore che, una volta in vantaggio, è difficile da fermare. Crede che sarà così anche quest’anno?

“Sì, credo di sì. Conte ha un’enorme esperienza, ha vinto tanto e sa gestire questi momenti. Non soffre le vertigini da alta classifica, anzi. Il Napoli ha scelto lui proprio per ritrovare certi equilibri e certe certezze".

Secondo lei, la strategia del Napoli è stata attendista? Anziché spendere milioni per un giocatore che non era la prima scelta, ha preferito prendere Okafor in prestito e aspettare l’estate, quando con Conte si potrà progettare un mercato più strutturato. È questa la chiave di lettura?

"Sì, credo sia stata una scelta intelligente. A gennaio non aveva senso spendere 35-50 milioni per un giocatore che avrebbe comunque avuto bisogno di tempo per ambientarsi. Il Napoli sta andando bene, quindi cambiare troppo avrebbe potuto creare problemi. Hanno preferito prendere un giocatore in prestito, valutarlo in questi mesi e poi decidere in estate. È anche una questione economica: a gennaio i prezzi sono più alti del 15-20%".

Quando Manna dice che Kvaratskhelia ha quasi "ricattato" il club, lo fa per portare acqua al proprio mulino o oggi i calciatori hanno davvero la possibilità di esercitare pressioni legali sui club?

"No, l’ultima parola spetta sempre al calciatore. Manna ha ereditato questa situazione e più di proporre un rinnovo non poteva fare. Secondo me, il Napoli avrebbe dovuto agire prima, trovando un accordo subito dopo lo scudetto. Ora il giocatore ha offerte importanti e si chiede: 'Perché dovrei firmare con chi non mi ha ricompensato per il titolo vinto, quando altrove posso guadagnare di più?' Alla fine, ha scelto il Paris Saint-Germain, un club che ha ambizioni europee e, soprattutto, uno stipendio molto più alto da offrirgli".

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ON AIR - Scarlato: "Okafor potrà far bene in azzurro, il Napoli ha una mentalità vincente"

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07/02/2025 - 11:37

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex calciatore del Napoli:

Vorrei affrontare il tema di Napoli-Udinese. C’è stato un mercato che non sembra aver accontentato nessuno: ci si aspettava qualcosa di diverso, ma la stagione è ancora lunga. Intanto, la Fiorentina ha battuto l’Inter. Secondo lei, questo risultato può incidere mentalmente sul Napoli, dopo il pareggio arrivato al 92° minuto?

"Penso di sì, ma in maniera positiva. L’Inter, nelle ultime due partite – il derby e la sfida con la Fiorentina – ha faticato tantissimo. Il derby l’ha pareggiato allo scadere, mentre ieri ha subito tre gol da una Fiorentina costretta a giocare con una rosa ridotta. Le cessioni hanno limitato le scelte di Conte, e questo può essere un segnale importante per il Napoli. Sul mercato, sicuramente si poteva fare qualcosa in più, ma la rosa del Napoli resta molto competitiva. L’arrivo di Okafor offre un’opzione in più sugli esterni, che magari con l’addio di Kvara mancava. Ovviamente, la qualità è differente, ma sono convinto che potrà far bene".

Che partita si aspetta? Perché in attacco c’è Lucca, un giocatore che sta vivendo un momento di crescita. 

"In Italia abbiamo una cultura sbagliata nei confronti dei calciatori e degli allenatori giovani. Si pensa sempre che chi non ha esperienza non possa farcela. Ma se non si dà loro fiducia, come possono dimostrare il proprio valore? Lucca ha fatto un percorso particolare: è andato in Europa ed è tornato. Quest’anno sta facendo benissimo e ha trovato continuità nel gol, cosa che prima non gli riusciva con facilità. Serve fiducia. Dal punto di vista difensivo, sarà fondamentale limitarlo il più possibile, cercando di non farlo ricevere dentro l’area. Il Napoli dovrà essere molto attento, Lucca potrebbe crear loro problemi. Ha fisicità, un buon colpo di testa e una discreta tecnica. Se gli esterni dell’Udinese riusciranno a servirlo con palloni precisi, può essere pericoloso. La chiave sarà anticiparlo e impedirgli di ricevere palla in area. Bisogna fare attenzione, ma lo stesso vale per ogni partita, perché tutte le squadre hanno attaccanti di valore".

Il Napoli, in questo momento, è artefice del proprio destino. Questo può aiutare nella corsa scudetto o aumenta la pressione?

"Secondo me, può aiutarlo. Il Napoli è uscito fortificato da queste situazioni e ha acquisito consapevolezza del proprio cammino. In campo sta dimostrando di poter contare su tutta la rosa: Spinazzola, Juan Jesus… Tutti stanno dando il loro contributo. Penso che il Napoli lotterà fino alla fine, perché ha ormai interiorizzato una mentalità vincente, che viene dallo staff e dai giocatori".

Con Conte, i cali di tensione non sembrano preventivabili. È un allenatore che, una volta in vantaggio, è difficile da fermare. Crede che sarà così anche quest’anno?

“Sì, credo di sì. Conte ha un’enorme esperienza, ha vinto tanto e sa gestire questi momenti. Non soffre le vertigini da alta classifica, anzi. Il Napoli ha scelto lui proprio per ritrovare certi equilibri e certe certezze".

Secondo lei, la strategia del Napoli è stata attendista? Anziché spendere milioni per un giocatore che non era la prima scelta, ha preferito prendere Okafor in prestito e aspettare l’estate, quando con Conte si potrà progettare un mercato più strutturato. È questa la chiave di lettura?

"Sì, credo sia stata una scelta intelligente. A gennaio non aveva senso spendere 35-50 milioni per un giocatore che avrebbe comunque avuto bisogno di tempo per ambientarsi. Il Napoli sta andando bene, quindi cambiare troppo avrebbe potuto creare problemi. Hanno preferito prendere un giocatore in prestito, valutarlo in questi mesi e poi decidere in estate. È anche una questione economica: a gennaio i prezzi sono più alti del 15-20%".

Quando Manna dice che Kvaratskhelia ha quasi "ricattato" il club, lo fa per portare acqua al proprio mulino o oggi i calciatori hanno davvero la possibilità di esercitare pressioni legali sui club?

"No, l’ultima parola spetta sempre al calciatore. Manna ha ereditato questa situazione e più di proporre un rinnovo non poteva fare. Secondo me, il Napoli avrebbe dovuto agire prima, trovando un accordo subito dopo lo scudetto. Ora il giocatore ha offerte importanti e si chiede: 'Perché dovrei firmare con chi non mi ha ricompensato per il titolo vinto, quando altrove posso guadagnare di più?' Alla fine, ha scelto il Paris Saint-Germain, un club che ha ambizioni europee e, soprattutto, uno stipendio molto più alto da offrirgli".