A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Sergio, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Udinese e Torino:
Il Napoli esce rinforzato, indebolito o rimane invariato dopo questa finestra di mercato?
"Io credo che ne esca rinforzato, anche perché ha trovato un equilibrio di gruppo. Conte ha valorizzato i suoi giocatori al 300%, calciatori che fino a sei mesi fa erano fermi e che adesso sono sulla bocca di tutti. Quindi il gruppo, secondo me, ne esce molto vincente da questo mercato e da questi sei mesi piuttosto caotici. Non parlo solo dal punto di vista tecnico, ma anche della gestione dei giocatori scontenti: in questi casi bisogna trovare soluzioni. Il caso Kvaratskhelia è un esempio chiaro di come, purtroppo, il denaro stia dominando il calcio negli ultimi anni. I sentimenti sono stati messi da parte e le regole del mercato sono diventate un problema. Qui il mercato chiude a febbraio, ma a pochi chilometri di distanza si può ancora acquistare. Conte, secondo me, è contentissimo che la finestra di mercato sia terminata".
Se il mercato fosse rimasto aperto più a lungo, avrebbe potuto complicare la situazione?
"Sicuramente. Se il Napoli avesse continuato su questa linea, perdendo altri top player come Kvaratskhelia e sostituendoli con calciatori che non giocavano, come Okafor, sarebbero potuti nascere problemi. Tenere giocatori scontenti non è mai positivo. Il Napoli ha tracciato una linea chiara, ha seguito le indicazioni di Conte e ha mantenuto in rosa solo chi voleva restare a tutti i costi. Il gruppo si è consolidato e i risultati si vedono. Alla base di tutto, bisogna avere giocatori contenti, e sotto questo aspetto la società, l’ambiente e lo staff tecnico hanno fatto un ottimo lavoro, senza alcun dubbio".
Domenica ci sarà la sfida con l'Udinese, che in classifica è vicina alla Roma: Roma a 31 punti, Udinese a 29. I giallorossi, domenica scorsa, hanno fermato il Napoli sul pareggio. Che insidie nasconde questa partita per la squadra di Conte?
"Quest'anno l'Udinese, rispetto alle stagioni precedenti, ha trovato un equilibrio maggiore. Mi dispiace solo vedere troppi stranieri in rosa, ma devo ammettere che tecnicamente ha un allenatore molto equilibrato ed esperto, oltre a un gruppo più compatto e competitivo. Il Napoli, però, ha una qualità superiore. Vedo una squadra molto unita, in cui tutti si aiutano, e che ha una fame incredibile di raggiungere il risultato. Ciò che mi piace di Conte è che non si accontenta mai: finita una partita, pensa subito alla successiva. Questo dimostra che la squadra è sempre concentrata al 100%".
È rimasto sorpreso dal calo fisico del Napoli nel secondo tempo contro la Roma?
“Se avesse mantenuto la stessa intensità, probabilmente i giallorossi non sarebbero riusciti a pareggiare, ma non mi ha sorpreso. La Roma è una buona squadra, ha attraversato un periodo difficile, ma Ranieri ha trovato il giusto equilibrio, valorizzando giocatori che erano stati messi da parte sotto l’aspetto tecnico e mentale. Io vedo il pareggio come un punto guadagnato. Certo, la vittoria sarebbe stata possibile, perché qualche errore c’è stato, ma il lato positivo è che il Napoli ha superato un ostacolo importante. Inoltre, quando la Roma ha segnato, sembrava avesse vinto la Coppa, il che dimostra quanto il Napoli sia temuto dagli avversari".
Nella sua carriera ha giocato prevalentemente come terzino sinistro. Spinazzola, che sta sostituendo l’infortunato Olivera, sta riuscendo a reggere il ruolo?
“In questa stagione ha giocato anche da esterno d’attacco: mi aspettavo che potesse essere una risorsa così importante per Conte, e l’ho detto fin dall’inizio. L’unica perplessità riguardava la sua tenuta fisica, viste le problematiche e gli interventi chirurgici subiti in passato. Ma ero certo che, nel gioco di Conte, Spinazzola avrebbe potuto fare molto bene. È un giocatore fortissimo: fino a due anni fa era sulla bocca di tutti, soprattutto dopo l’Europeo da protagonista, forse qualcuno se lo è dimenticato. Messo in queste condizioni, è un elemento fondamentale. Il Napoli ha fatto un grande acquisto sia sotto l’aspetto tecnico che professionale, e in più ha fatto un affare dal punto di vista economico, prendendolo praticamente a costo zero. Questa è un’ulteriore dimostrazione della bravura di Conte".
Visto che ha giocato nel Torino, non sarebbe stato meglio prendere Elmas al posto di Okafor?
“Questo colpo a sorpresa del Torino ha stupito molti. Negli ultimi giorni di mercato è sempre difficile operare. Ho vissuto il mercato e posso dire che c’è una confusione enorme. Credo che il Napoli abbia già una rosa abbastanza competitiva. Questa sessione è servita più che altro a riposizionare gli attaccanti già presenti in rosa. Alla fine del mercato, prendere un giocatore tanto per prenderlo non è mai giusto. Io vedo l'acquisto di Okafor come un’opzione per completare il reparto offensivo senza alterare troppo gli equilibri della squadra".
di Napoli Magazine
04/02/2025 - 11:37
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Sergio, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Udinese e Torino:
Il Napoli esce rinforzato, indebolito o rimane invariato dopo questa finestra di mercato?
"Io credo che ne esca rinforzato, anche perché ha trovato un equilibrio di gruppo. Conte ha valorizzato i suoi giocatori al 300%, calciatori che fino a sei mesi fa erano fermi e che adesso sono sulla bocca di tutti. Quindi il gruppo, secondo me, ne esce molto vincente da questo mercato e da questi sei mesi piuttosto caotici. Non parlo solo dal punto di vista tecnico, ma anche della gestione dei giocatori scontenti: in questi casi bisogna trovare soluzioni. Il caso Kvaratskhelia è un esempio chiaro di come, purtroppo, il denaro stia dominando il calcio negli ultimi anni. I sentimenti sono stati messi da parte e le regole del mercato sono diventate un problema. Qui il mercato chiude a febbraio, ma a pochi chilometri di distanza si può ancora acquistare. Conte, secondo me, è contentissimo che la finestra di mercato sia terminata".
Se il mercato fosse rimasto aperto più a lungo, avrebbe potuto complicare la situazione?
"Sicuramente. Se il Napoli avesse continuato su questa linea, perdendo altri top player come Kvaratskhelia e sostituendoli con calciatori che non giocavano, come Okafor, sarebbero potuti nascere problemi. Tenere giocatori scontenti non è mai positivo. Il Napoli ha tracciato una linea chiara, ha seguito le indicazioni di Conte e ha mantenuto in rosa solo chi voleva restare a tutti i costi. Il gruppo si è consolidato e i risultati si vedono. Alla base di tutto, bisogna avere giocatori contenti, e sotto questo aspetto la società, l’ambiente e lo staff tecnico hanno fatto un ottimo lavoro, senza alcun dubbio".
Domenica ci sarà la sfida con l'Udinese, che in classifica è vicina alla Roma: Roma a 31 punti, Udinese a 29. I giallorossi, domenica scorsa, hanno fermato il Napoli sul pareggio. Che insidie nasconde questa partita per la squadra di Conte?
"Quest'anno l'Udinese, rispetto alle stagioni precedenti, ha trovato un equilibrio maggiore. Mi dispiace solo vedere troppi stranieri in rosa, ma devo ammettere che tecnicamente ha un allenatore molto equilibrato ed esperto, oltre a un gruppo più compatto e competitivo. Il Napoli, però, ha una qualità superiore. Vedo una squadra molto unita, in cui tutti si aiutano, e che ha una fame incredibile di raggiungere il risultato. Ciò che mi piace di Conte è che non si accontenta mai: finita una partita, pensa subito alla successiva. Questo dimostra che la squadra è sempre concentrata al 100%".
È rimasto sorpreso dal calo fisico del Napoli nel secondo tempo contro la Roma?
“Se avesse mantenuto la stessa intensità, probabilmente i giallorossi non sarebbero riusciti a pareggiare, ma non mi ha sorpreso. La Roma è una buona squadra, ha attraversato un periodo difficile, ma Ranieri ha trovato il giusto equilibrio, valorizzando giocatori che erano stati messi da parte sotto l’aspetto tecnico e mentale. Io vedo il pareggio come un punto guadagnato. Certo, la vittoria sarebbe stata possibile, perché qualche errore c’è stato, ma il lato positivo è che il Napoli ha superato un ostacolo importante. Inoltre, quando la Roma ha segnato, sembrava avesse vinto la Coppa, il che dimostra quanto il Napoli sia temuto dagli avversari".
Nella sua carriera ha giocato prevalentemente come terzino sinistro. Spinazzola, che sta sostituendo l’infortunato Olivera, sta riuscendo a reggere il ruolo?
“In questa stagione ha giocato anche da esterno d’attacco: mi aspettavo che potesse essere una risorsa così importante per Conte, e l’ho detto fin dall’inizio. L’unica perplessità riguardava la sua tenuta fisica, viste le problematiche e gli interventi chirurgici subiti in passato. Ma ero certo che, nel gioco di Conte, Spinazzola avrebbe potuto fare molto bene. È un giocatore fortissimo: fino a due anni fa era sulla bocca di tutti, soprattutto dopo l’Europeo da protagonista, forse qualcuno se lo è dimenticato. Messo in queste condizioni, è un elemento fondamentale. Il Napoli ha fatto un grande acquisto sia sotto l’aspetto tecnico che professionale, e in più ha fatto un affare dal punto di vista economico, prendendolo praticamente a costo zero. Questa è un’ulteriore dimostrazione della bravura di Conte".
Visto che ha giocato nel Torino, non sarebbe stato meglio prendere Elmas al posto di Okafor?
“Questo colpo a sorpresa del Torino ha stupito molti. Negli ultimi giorni di mercato è sempre difficile operare. Ho vissuto il mercato e posso dire che c’è una confusione enorme. Credo che il Napoli abbia già una rosa abbastanza competitiva. Questa sessione è servita più che altro a riposizionare gli attaccanti già presenti in rosa. Alla fine del mercato, prendere un giocatore tanto per prenderlo non è mai giusto. Io vedo l'acquisto di Okafor come un’opzione per completare il reparto offensivo senza alterare troppo gli equilibri della squadra".