A MENTE FREDDA
A MENTE FREDDA - Sibilla su "NM": "Napoli, tre nomi per tre numeri: Maksimovic, Hamsik, Insigne e 4-4-2"
17.09.2018 17:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Finalmente, anzi, finalmente-finalmente. Ebbene si, CR7 si è sbloccato, ha segnato una doppietta, è successo (coincidenza fortuita) con il Sassuolo, quindi cantiamo lodi e innalziamo peana…

 

Peccato, però, che il sottoscritto preferisca celebrare due autentici “mostri”.

 

Il primo: di nome Zlatan, cognome Ibrahimovic, lo Zingaro, Ibra-cadabra, chiamatelo come volete, decide di segnare il suo gol n° 500 rendendo omaggio al re delle arti marziali (Bruce Lee) e mettendo in cassaforte un’altra straordinaria perla.

 

Il secondo: pesa solo 50 kg, non fa uno sport qualsiasi, fa la maratona, quindi, un lavoro usurante e stressante, che ti mette in competizione con gli altri, con te stesso, con le leggi della natura e con la storia e lui, Eliud Kipchoge, keniano di 33 anni, stabilisce il nuovo record mondiale correndo 42 chilometri in 2 ore 1 minuto e 39 secondi.

 

Ma veniamo a noi, parliamo del Napoli.

 

Tre nomi per tre numeri: Maksimovic, Hamsik, Insigne e 4-4-2.

 

In mezzo rigo ho cercato di sintetizzare la vittoria contro la Fiorentina, arrivata al San Paolo come uno spauracchio, ma che di paura, alla fine, ne ha fatta davvero poca, molto per merito degli azzurri che, stavolta, approcciano bene la gara e non prendono gol.

 

È inutile ripetere quanto siano fondamentali giocatori come Koulibaly e Callejon, soprattutto Allan, per mantenere l’equilibrio in campo e se n’è accorto anche Ancelotti che, credo, concederà pochissimo riposo ai tre, in attesa che anche gli altri possano allinearsi.

 

La sorpresa più grande e gradita è stato il serbo che, finalmente, ha giocato senza sbavature e senza quei blackout che ne avevano caratterizzato il rendimento sia con il Torino che con il Napoli (nelle rarissime apparizioni), mostrando anche una buona intesa con il gigante d’ebano senegalese e non facendo rimpiangere Albiol.

 

Poi Hamsik e Insigne, insieme. Insieme perché per entrambi la gara con la Viola può essere la gara della svolta.

 

Può esserlo per il capitano che ha mostrato notevoli progressi nella nuova veste di play. Non è un caso che abbia giocato tutta la partita, che abbia “illuminato” l’azione del gol, aprendo il corridoio a Milik in versione assist-man e che abbia corso più degli altri, che non vuol dire farlo a vuoto, ma che, forse, si sia mosso di più per cercare la migliore posizione e rincorrere gli avversari in fase di non possesso. È inutile sottolineare, ancora, quanti benefici possa trarre la squadra con un Hamsik calato al 100% nel ruolo di regista.

 

Insigne, invece, si scrolla di dosso le polemiche post Samp e post Nazionale alla sua maniera, tornando ad essere “il Magnifico” con una prova da leader ed un gol di straordinaria bellezza, non solo per la difficoltà della conclusione, ma per tutta l’azione partita dai piedi di Hamsik, rifinita con un colpo di genio da Milik (in crescita anche il polacco), prima dell’epilogo vincente. Il “guaglione di Frattamaggiore”, insieme a Mertens, devono tornare ad essere i devastanti fulmini della scorsa stagione, per provare a lanciare di nuovo il guanto di sfida alla Juventus. E c’è un solo modo per farlo: mettersi a completa disposizione del tecnico, senza riserve mentali.

 

Infine, il 4-4-2. Ancelotti si affida al più classico ed elementare (non è una diminutio) dei moduli per continuare nella sua rivoluzione soft, privilegiando il profitto all’estetica, la gestione e la rotazione degli uomini in rosa, in attesa di tempi migliori. Una rivoluzione fatta anche di gesti (il bacio a Insigne o le fulminanti battute in sala stampa) per mantenere sereno un ambiente che ancora sereno non è, sia fuori che dentro il terreno di gioco.

 

Ed ora sotto con la Champions: in bocca al lupo al Napoli, in bocca al lupo agli indomiti tifosi (quelli delle Curve, per intenderci) che sfideranno la bolgia di Belgrado.

 

Che strano, però, non ho letto di problemi per comprare i biglietti…ah, già, succederà per le trasferte di Parigi e Liverpool.

 

Alla prossima…

 

 

Michele Sibilla

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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A MENTE FREDDA - Sibilla su "NM": "Napoli, tre nomi per tre numeri: Maksimovic, Hamsik, Insigne e 4-4-2"

di Napoli Magazine

17/09/2024 - 17:00

NAPOLI - Finalmente, anzi, finalmente-finalmente. Ebbene si, CR7 si è sbloccato, ha segnato una doppietta, è successo (coincidenza fortuita) con il Sassuolo, quindi cantiamo lodi e innalziamo peana…

 

Peccato, però, che il sottoscritto preferisca celebrare due autentici “mostri”.

 

Il primo: di nome Zlatan, cognome Ibrahimovic, lo Zingaro, Ibra-cadabra, chiamatelo come volete, decide di segnare il suo gol n° 500 rendendo omaggio al re delle arti marziali (Bruce Lee) e mettendo in cassaforte un’altra straordinaria perla.

 

Il secondo: pesa solo 50 kg, non fa uno sport qualsiasi, fa la maratona, quindi, un lavoro usurante e stressante, che ti mette in competizione con gli altri, con te stesso, con le leggi della natura e con la storia e lui, Eliud Kipchoge, keniano di 33 anni, stabilisce il nuovo record mondiale correndo 42 chilometri in 2 ore 1 minuto e 39 secondi.

 

Ma veniamo a noi, parliamo del Napoli.

 

Tre nomi per tre numeri: Maksimovic, Hamsik, Insigne e 4-4-2.

 

In mezzo rigo ho cercato di sintetizzare la vittoria contro la Fiorentina, arrivata al San Paolo come uno spauracchio, ma che di paura, alla fine, ne ha fatta davvero poca, molto per merito degli azzurri che, stavolta, approcciano bene la gara e non prendono gol.

 

È inutile ripetere quanto siano fondamentali giocatori come Koulibaly e Callejon, soprattutto Allan, per mantenere l’equilibrio in campo e se n’è accorto anche Ancelotti che, credo, concederà pochissimo riposo ai tre, in attesa che anche gli altri possano allinearsi.

 

La sorpresa più grande e gradita è stato il serbo che, finalmente, ha giocato senza sbavature e senza quei blackout che ne avevano caratterizzato il rendimento sia con il Torino che con il Napoli (nelle rarissime apparizioni), mostrando anche una buona intesa con il gigante d’ebano senegalese e non facendo rimpiangere Albiol.

 

Poi Hamsik e Insigne, insieme. Insieme perché per entrambi la gara con la Viola può essere la gara della svolta.

 

Può esserlo per il capitano che ha mostrato notevoli progressi nella nuova veste di play. Non è un caso che abbia giocato tutta la partita, che abbia “illuminato” l’azione del gol, aprendo il corridoio a Milik in versione assist-man e che abbia corso più degli altri, che non vuol dire farlo a vuoto, ma che, forse, si sia mosso di più per cercare la migliore posizione e rincorrere gli avversari in fase di non possesso. È inutile sottolineare, ancora, quanti benefici possa trarre la squadra con un Hamsik calato al 100% nel ruolo di regista.

 

Insigne, invece, si scrolla di dosso le polemiche post Samp e post Nazionale alla sua maniera, tornando ad essere “il Magnifico” con una prova da leader ed un gol di straordinaria bellezza, non solo per la difficoltà della conclusione, ma per tutta l’azione partita dai piedi di Hamsik, rifinita con un colpo di genio da Milik (in crescita anche il polacco), prima dell’epilogo vincente. Il “guaglione di Frattamaggiore”, insieme a Mertens, devono tornare ad essere i devastanti fulmini della scorsa stagione, per provare a lanciare di nuovo il guanto di sfida alla Juventus. E c’è un solo modo per farlo: mettersi a completa disposizione del tecnico, senza riserve mentali.

 

Infine, il 4-4-2. Ancelotti si affida al più classico ed elementare (non è una diminutio) dei moduli per continuare nella sua rivoluzione soft, privilegiando il profitto all’estetica, la gestione e la rotazione degli uomini in rosa, in attesa di tempi migliori. Una rivoluzione fatta anche di gesti (il bacio a Insigne o le fulminanti battute in sala stampa) per mantenere sereno un ambiente che ancora sereno non è, sia fuori che dentro il terreno di gioco.

 

Ed ora sotto con la Champions: in bocca al lupo al Napoli, in bocca al lupo agli indomiti tifosi (quelli delle Curve, per intenderci) che sfideranno la bolgia di Belgrado.

 

Che strano, però, non ho letto di problemi per comprare i biglietti…ah, già, succederà per le trasferte di Parigi e Liverpool.

 

Alla prossima…

 

 

Michele Sibilla

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com