NAPOLI - La scorsa settimana, al mio debutto tra gli autorevoli opinionisti, feci una premessa: sono e resto un irriducibile e convinto “sarriano” e oggi aggiungo che non posso che essere contento del brillante avvio in Premier del nostro “Comandante”, seguirò e tiferò i Blues.
Ma, e cominciamo subito l’analisi di oggi, basta parlare di Sarri (anche se so che sicuramente ci ritorneremo), basta fare improponibili (per ora) confronti, come sta invece accadendo sui social, basta inseguire i bei ricordi, che invece facciamo bene a custodire e tenerci stretti. Anche perché, se proprio vogliamo dirla, anzi, ricordarla tutta, dovremmo rievocare (qualcuno per la verità lo sta facendo…) soprattutto due momenti dell’era Sarriana: una delle prime conferenze stampa dell’ex allenatore azzurro e le prime tre partite del suo Napoli.
E così ci “ritorna in mente” quella famosa frase che fece arrabbiare e adontare tutti, era il 12 settembre di tre anni fa: “L’Empoli - disse Sarri - siamo noi tra tre anni per l'abitudine che hanno a giocare insieme…”. Era la vigilia di Empoli-Napoli, che si concluse con un “faticato” 2-2 ed il secondo punto in tre partite, ottenuto dopo la sconfitta esterna con il Sassuolo ed il pareggio casalingo con la Samp (ancora loro…).
Oggi il Napoli è allenato da Carlo Ancelotti ed ha sei punti dopo tre partite, grazie alle vittorie, in trasferta con la Lazio e in casa con il Milan. Certamente suonano campanelli d’allarme, ma anche da “sarriano convinto ed irriducibile”, continuo ad avere fiducia nell’allenatore che, piaccia o no, con i fatti, ha dimostrato di essere più bravo di Maurizio Sarri.
Anche ora, come tre anni fa, ci sarà la sosta e, anche oggi come allora, sicuramente ci sarà un confronto nello spogliatoio e si lavorerà sugli errori commessi per cercare il rimedio più efficace.
Allora, il confronto ci fu e nacque il Napoli dei record e del bel gioco, che, purtroppo, non sono serviti a vincere, complice anche qualche fattore esterno (interno…) che presto, sono più che sicuro, affronteremo.
Oggi, inoltre, si parte da alcune certezze, da uno zoccolo duro dello spogliatoio più consapevole e maturo e, alla fine, proprio la debacle di Marassi potrebbe rappresentare la rinascita azzurra. In fondo, il secondo tempo giocato contro la Samp è la prima grande novità del Napoli di Ancelotti, in fondo, si capirà subito, alla ripresa del campionato, se è cominciata davvero la transizione dal passato al presente o se sarà più soft e lunga del previsto.
Ma non aspettiamoci una “rivoluzione siderale” e forse, anche di uomini.
Ma questo sarà argomento per ingannare…la pausa!
Ci lasciamo con una domanda, che spero stuzzichi la vostra curiosità: ma vi è piaciuto Ounas? Siete sicuri?
Alla prossima…
Michele Sibilla
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
03/09/2018 - 18:21
NAPOLI - La scorsa settimana, al mio debutto tra gli autorevoli opinionisti, feci una premessa: sono e resto un irriducibile e convinto “sarriano” e oggi aggiungo che non posso che essere contento del brillante avvio in Premier del nostro “Comandante”, seguirò e tiferò i Blues.
Ma, e cominciamo subito l’analisi di oggi, basta parlare di Sarri (anche se so che sicuramente ci ritorneremo), basta fare improponibili (per ora) confronti, come sta invece accadendo sui social, basta inseguire i bei ricordi, che invece facciamo bene a custodire e tenerci stretti. Anche perché, se proprio vogliamo dirla, anzi, ricordarla tutta, dovremmo rievocare (qualcuno per la verità lo sta facendo…) soprattutto due momenti dell’era Sarriana: una delle prime conferenze stampa dell’ex allenatore azzurro e le prime tre partite del suo Napoli.
E così ci “ritorna in mente” quella famosa frase che fece arrabbiare e adontare tutti, era il 12 settembre di tre anni fa: “L’Empoli - disse Sarri - siamo noi tra tre anni per l'abitudine che hanno a giocare insieme…”. Era la vigilia di Empoli-Napoli, che si concluse con un “faticato” 2-2 ed il secondo punto in tre partite, ottenuto dopo la sconfitta esterna con il Sassuolo ed il pareggio casalingo con la Samp (ancora loro…).
Oggi il Napoli è allenato da Carlo Ancelotti ed ha sei punti dopo tre partite, grazie alle vittorie, in trasferta con la Lazio e in casa con il Milan. Certamente suonano campanelli d’allarme, ma anche da “sarriano convinto ed irriducibile”, continuo ad avere fiducia nell’allenatore che, piaccia o no, con i fatti, ha dimostrato di essere più bravo di Maurizio Sarri.
Anche ora, come tre anni fa, ci sarà la sosta e, anche oggi come allora, sicuramente ci sarà un confronto nello spogliatoio e si lavorerà sugli errori commessi per cercare il rimedio più efficace.
Allora, il confronto ci fu e nacque il Napoli dei record e del bel gioco, che, purtroppo, non sono serviti a vincere, complice anche qualche fattore esterno (interno…) che presto, sono più che sicuro, affronteremo.
Oggi, inoltre, si parte da alcune certezze, da uno zoccolo duro dello spogliatoio più consapevole e maturo e, alla fine, proprio la debacle di Marassi potrebbe rappresentare la rinascita azzurra. In fondo, il secondo tempo giocato contro la Samp è la prima grande novità del Napoli di Ancelotti, in fondo, si capirà subito, alla ripresa del campionato, se è cominciata davvero la transizione dal passato al presente o se sarà più soft e lunga del previsto.
Ma non aspettiamoci una “rivoluzione siderale” e forse, anche di uomini.
Ma questo sarà argomento per ingannare…la pausa!
Ci lasciamo con una domanda, che spero stuzzichi la vostra curiosità: ma vi è piaciuto Ounas? Siete sicuri?
Alla prossima…
Michele Sibilla
Napoli Magazine
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