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LA PREMIER - Meloni: "L'intesa Italia-Albania sui migranti non sarà smontata, funzionerà"
23.10.2024 21:23 di Napoli Magazine

"Avevo messo in conto che ci sarebbero stati degli ostacoli, ma li supererà: il protocollo Italia-Albania funzionerà". Ne è più che convinto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che aggiunge: "Non consentirò che una soluzione che abbiamo individuato nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo venga smontata perché c'è una parte della politica che non è d'accordo". "Sono determinata ad andare avanti" perché "ho preso un impegno con gli italiani", afferma il capo del governo.

Il presidente del Consiglio è intervenuta alla celebrazione per gli 80 anni del quotidiano "Il Tempo", dove è stata intervistata dal direttore Tommaso Cerno. "La sentenza la considero irragionevole perché non riguarda il tema dell'Albania, ma tutti gli immigrati illegali che arrivano da alcune nazioni - ha proseguito -. I giudici si rifanno a una sentenza della Corte europea ma le non convalide dei trattenimenti degli irregolari sono cominciate molto prima. La questione dell'Albania è strumentale, io penso che la sentenza sia dettata da un approccio di visione molto diverso da quello che ha il governo". 

Riguardo poi alle accuse di danno erariale che, secondo alcuni, si configurerebbe per l'operazione Albania, Meloni ha risposto che "le accuse di danno erariale da quelli dei banchi a rotelle, da quelli del Superbonus anche no. Temo che qualcuno altro si debba preoccupare più di me". 

Inevitabile affrontare anche il tema della manovra. "Si concentra su questa priorità: lavoro, salari, famiglia, sanità - ha detto - e lo fa senza aumentare le tasse perché questo è un fatto e lo fa mantenendo i conti in ordine". "Conte dice che non abbiamo aumentato abbastanza le pensioni minime. Perché non lo abbiamo fatto? - ha continuato -. Perché abbiamo da pagare 38 miliardi di euro nel 2025 di superbonus che ci è servito a ristrutturare meno del 4% delle case degli italiani, soprattutto seconde case. Se i soldi non fossero stati gettati dalla finestra avremmo potuto aumentare di 20mila euro per ogni pensionato minimo".

Per il lavoro fatto a Palazzo Chigi il Premier ha detto di essere "in pace con la mia coscienza, che è una 'ragazza' aggressiva. Non avrei potuto metterci più impegno, lavorare di più. Ho capito presto che i diritti di Giorgia e i doveri della premier sono incompatibili. Le rinunce sono state tante ma penso che ne sia valsa la pena". E poi ha chiuso il pensiero con una battuta: "Dopo due anni di governo c'è qualcosa che non rifarei? Forse non mi ricandiderei... sto scherzando". 

"La mail del giudice che criticava Giorgia Meloni dice che non agisco per interesse personale ma per volontà politica - ha detto il Premier -. Una politica forte, che non ha scheletri nell'armadio, non ha una seconda agenda, non è condizionabile è un problema per molti, per tutti coloro che sulla debolezza della politica hanno costruito imperi. Io continuo a rispondere alla volontà popolare e a non farmi condizionare da nessuno rispetto a quello che ritengo giusto per dare risposte ai cittadini, nel rispetto delle leggi". 

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LA PREMIER - Meloni: "L'intesa Italia-Albania sui migranti non sarà smontata, funzionerà"

di Napoli Magazine

23/10/2024 - 21:23

"Avevo messo in conto che ci sarebbero stati degli ostacoli, ma li supererà: il protocollo Italia-Albania funzionerà". Ne è più che convinto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che aggiunge: "Non consentirò che una soluzione che abbiamo individuato nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo venga smontata perché c'è una parte della politica che non è d'accordo". "Sono determinata ad andare avanti" perché "ho preso un impegno con gli italiani", afferma il capo del governo.

Il presidente del Consiglio è intervenuta alla celebrazione per gli 80 anni del quotidiano "Il Tempo", dove è stata intervistata dal direttore Tommaso Cerno. "La sentenza la considero irragionevole perché non riguarda il tema dell'Albania, ma tutti gli immigrati illegali che arrivano da alcune nazioni - ha proseguito -. I giudici si rifanno a una sentenza della Corte europea ma le non convalide dei trattenimenti degli irregolari sono cominciate molto prima. La questione dell'Albania è strumentale, io penso che la sentenza sia dettata da un approccio di visione molto diverso da quello che ha il governo". 

Riguardo poi alle accuse di danno erariale che, secondo alcuni, si configurerebbe per l'operazione Albania, Meloni ha risposto che "le accuse di danno erariale da quelli dei banchi a rotelle, da quelli del Superbonus anche no. Temo che qualcuno altro si debba preoccupare più di me". 

Inevitabile affrontare anche il tema della manovra. "Si concentra su questa priorità: lavoro, salari, famiglia, sanità - ha detto - e lo fa senza aumentare le tasse perché questo è un fatto e lo fa mantenendo i conti in ordine". "Conte dice che non abbiamo aumentato abbastanza le pensioni minime. Perché non lo abbiamo fatto? - ha continuato -. Perché abbiamo da pagare 38 miliardi di euro nel 2025 di superbonus che ci è servito a ristrutturare meno del 4% delle case degli italiani, soprattutto seconde case. Se i soldi non fossero stati gettati dalla finestra avremmo potuto aumentare di 20mila euro per ogni pensionato minimo".

Per il lavoro fatto a Palazzo Chigi il Premier ha detto di essere "in pace con la mia coscienza, che è una 'ragazza' aggressiva. Non avrei potuto metterci più impegno, lavorare di più. Ho capito presto che i diritti di Giorgia e i doveri della premier sono incompatibili. Le rinunce sono state tante ma penso che ne sia valsa la pena". E poi ha chiuso il pensiero con una battuta: "Dopo due anni di governo c'è qualcosa che non rifarei? Forse non mi ricandiderei... sto scherzando". 

"La mail del giudice che criticava Giorgia Meloni dice che non agisco per interesse personale ma per volontà politica - ha detto il Premier -. Una politica forte, che non ha scheletri nell'armadio, non ha una seconda agenda, non è condizionabile è un problema per molti, per tutti coloro che sulla debolezza della politica hanno costruito imperi. Io continuo a rispondere alla volontà popolare e a non farmi condizionare da nessuno rispetto a quello che ritengo giusto per dare risposte ai cittadini, nel rispetto delle leggi".