Calcio
ON AIR - Minervini: "Okafor? A me piace, è un ragazzo che entra bene nelle partite"
04.02.2025 01:06 di Napoli Magazine

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.

Secondo lei, nel secondo tempo il Napoli ha pareggiato con la Roma a causa della stanchezza o per i cambi troppo conservativi di Antonio Conte? 

"Credo che le due cose si siano combinate. Probabilmente Conte, vedendo la squadra stanca, ha pensato di coprirsi un po’. La stanchezza è stata una conseguenza diretta dei cambi effettuati da Conte. E poi c’è un altro aspetto: Conte non si fida di chi ha in panchina. Se tolgo l’esterno alto e metto Mazzocchi che è un terzino, se non posso far rifiatare uno tra Anguissa e McTominay, se lo stesso Lobotka, che ieri era cotto, è costretto a fare un lavoro immenso, allora vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Lobotka ieri andava a prendere il portatore di palla nell’area della Roma e poi si abbassava nella propria area per impostare. Questo dimostra che c’è un problema strutturale. Conte ieri, secondo me, ha letto male la partita. Ci sono degli equivoci tattici irrisolti. Prendiamo Raspadori: lo mette mezzala, ma nemmeno lui ci crede tanto. Dicono che sia stato schierato per contrastare i centrali della Roma, ma in realtà i problemi erano sulle corsie laterali. È entrato Saelemaekers ed era indemoniato, anche Angelino spingeva molto. Forse serviva altro. E poi, ripeto, Conte è obbligato a fare quei cambi perché di fatto non crede in determinati giocatori".

Molti hanno criticato Pasquale Mazzocchi per l’errore sul gol di Angeliño. Lei cosa ne pensa?   

"Sicuramente Mazzocchi poteva stare più largo e non così schiacciato su Di Lorenzo, ma anche Angelino, che è il terzino della Roma, avrebbe dovuto essere marcato dalla mezzala. L’errore non è solo di Mazzocchi, ma anche della struttura difensiva. Lui è entrato in campo senza sapere se dovesse fare l’esterno alto o basso, a destra o a sinistra. Ha perso il contatto visivo con Angeliño ed è stato punito. Secondo me, Conte ha letto male la partita, e alcuni cambi sono stati dettati dalla disperazione, come nel caso di Raspadori, che alla fine non ha inciso". 

Con un Neres così in forma, ci sarebbe stato spazio per Garnacho o Adeyemi?  

"Abbiamo perso il miglior giocatore del campionato italiano di due anni fa, l’MVP della Serie A. Parliamo di Kvaratskhelia, un fenomeno. Possiamo davvero pensare che il Napoli non sia più debole senza Kvara? Ho sentito tante ricostruzioni, ma la realtà è che il georgiano è stato spesso indisponibile, eppure Neres ha fatto panchina a lungo. Il problema è che prima avevi Kvara titolare e Neres che entrava a partita in corso e la spaccava. Ora non hai nessuno in grado di farlo. Okafor andava bene solo se prendevi un giocatore pronto all’uso, ma non è così. È stato spedito in Germania, non ha passato le visite mediche con il Lipsia, è tornato a Milano e solo all’ultimo minuto è stato sistemato altrove. Questo la dice lunga. Io dico sempre che avere problemi di abbondanza è sempre meglio che avere problemi di carenza. Il Napoli, negli ultimi 15 anni, non ha mai ragionato così. Ora ci siamo fossilizzati sull’idea di avere solo tre attaccanti perché giocano sempre gli stessi, ma non è così che ragiona una grande squadra".

Secondo lei, il mercato invernale rappresenta un passo indietro rispetto a quello estivo?   

"Sì, perché hai perso opportunità che probabilmente in estate non avrai. A giugno, con la nuova Champions League, molte squadre avranno più soldi e potranno fare investimenti importanti. A gennaio, invece, c’era la possibilità di muoversi. Prendiamo Comuzzo: se avessi fatto uno sforzo economico, avresti potuto prenderlo. Ora, invece, rischi di vederlo finire alla Juventus e rimpiangerlo".

Ngonge, alla fine, è rimasto al Napoli… 

"Non è arrivata neanche la cessione di Ngonge. Però, la Lazio lo voleva, ma il Napoli alla fine se l'è tenuto. Bisognerà capire se è stato tenuto per volontà di Conte o del club".

Che ne pensa di Okafor? 

"A me piace, è un ragazzo che entra bene nelle partite, che ha il gol nel sangue. L'anno scorso ha segnato anche se quasi mai è partito da titolare. Quindi è uno che è sempre caldo quando entra. Ci può stare. Però, io non so le condizioni fisiche del ragazzo, il Napoli l’ha preso senza nemmeno fare le visite mediche… In che ruolo lo vedo bene? Seconda punta in un 4-4-2, ma nel calcio moderno, con tutti che giocano con il tridente o il 4-2-3-1, il ragazzo si è adattato un po' sull'esterno e fa bene. Però, lui cerca sempre il centro del campo. È uno che ha bisogno di stare in area. È uno che il gol ce l'ha nel sangue, però non lo vedo proprio fare la fase difensiva sulla fascia, come vuole Conte".

I rigori reclamati dai tifosi del Napoli, c'erano, ce n'era uno o nessuno?

"No, per me c'erano tutti e due. Se mi spingono mentre sto per calciare, mi sembra che ci sia un danno procurato. La sanzione è abbastanza semplice. Mi sorprende come gli arbitri abbiano il potere di decidere in maniera discrezionale su queste situazioni oggettive".

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ON AIR - Minervini: "Okafor? A me piace, è un ragazzo che entra bene nelle partite"

di Napoli Magazine

04/02/2025 - 01:06

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.

Secondo lei, nel secondo tempo il Napoli ha pareggiato con la Roma a causa della stanchezza o per i cambi troppo conservativi di Antonio Conte? 

"Credo che le due cose si siano combinate. Probabilmente Conte, vedendo la squadra stanca, ha pensato di coprirsi un po’. La stanchezza è stata una conseguenza diretta dei cambi effettuati da Conte. E poi c’è un altro aspetto: Conte non si fida di chi ha in panchina. Se tolgo l’esterno alto e metto Mazzocchi che è un terzino, se non posso far rifiatare uno tra Anguissa e McTominay, se lo stesso Lobotka, che ieri era cotto, è costretto a fare un lavoro immenso, allora vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Lobotka ieri andava a prendere il portatore di palla nell’area della Roma e poi si abbassava nella propria area per impostare. Questo dimostra che c’è un problema strutturale. Conte ieri, secondo me, ha letto male la partita. Ci sono degli equivoci tattici irrisolti. Prendiamo Raspadori: lo mette mezzala, ma nemmeno lui ci crede tanto. Dicono che sia stato schierato per contrastare i centrali della Roma, ma in realtà i problemi erano sulle corsie laterali. È entrato Saelemaekers ed era indemoniato, anche Angelino spingeva molto. Forse serviva altro. E poi, ripeto, Conte è obbligato a fare quei cambi perché di fatto non crede in determinati giocatori".

Molti hanno criticato Pasquale Mazzocchi per l’errore sul gol di Angeliño. Lei cosa ne pensa?   

"Sicuramente Mazzocchi poteva stare più largo e non così schiacciato su Di Lorenzo, ma anche Angelino, che è il terzino della Roma, avrebbe dovuto essere marcato dalla mezzala. L’errore non è solo di Mazzocchi, ma anche della struttura difensiva. Lui è entrato in campo senza sapere se dovesse fare l’esterno alto o basso, a destra o a sinistra. Ha perso il contatto visivo con Angeliño ed è stato punito. Secondo me, Conte ha letto male la partita, e alcuni cambi sono stati dettati dalla disperazione, come nel caso di Raspadori, che alla fine non ha inciso". 

Con un Neres così in forma, ci sarebbe stato spazio per Garnacho o Adeyemi?  

"Abbiamo perso il miglior giocatore del campionato italiano di due anni fa, l’MVP della Serie A. Parliamo di Kvaratskhelia, un fenomeno. Possiamo davvero pensare che il Napoli non sia più debole senza Kvara? Ho sentito tante ricostruzioni, ma la realtà è che il georgiano è stato spesso indisponibile, eppure Neres ha fatto panchina a lungo. Il problema è che prima avevi Kvara titolare e Neres che entrava a partita in corso e la spaccava. Ora non hai nessuno in grado di farlo. Okafor andava bene solo se prendevi un giocatore pronto all’uso, ma non è così. È stato spedito in Germania, non ha passato le visite mediche con il Lipsia, è tornato a Milano e solo all’ultimo minuto è stato sistemato altrove. Questo la dice lunga. Io dico sempre che avere problemi di abbondanza è sempre meglio che avere problemi di carenza. Il Napoli, negli ultimi 15 anni, non ha mai ragionato così. Ora ci siamo fossilizzati sull’idea di avere solo tre attaccanti perché giocano sempre gli stessi, ma non è così che ragiona una grande squadra".

Secondo lei, il mercato invernale rappresenta un passo indietro rispetto a quello estivo?   

"Sì, perché hai perso opportunità che probabilmente in estate non avrai. A giugno, con la nuova Champions League, molte squadre avranno più soldi e potranno fare investimenti importanti. A gennaio, invece, c’era la possibilità di muoversi. Prendiamo Comuzzo: se avessi fatto uno sforzo economico, avresti potuto prenderlo. Ora, invece, rischi di vederlo finire alla Juventus e rimpiangerlo".

Ngonge, alla fine, è rimasto al Napoli… 

"Non è arrivata neanche la cessione di Ngonge. Però, la Lazio lo voleva, ma il Napoli alla fine se l'è tenuto. Bisognerà capire se è stato tenuto per volontà di Conte o del club".

Che ne pensa di Okafor? 

"A me piace, è un ragazzo che entra bene nelle partite, che ha il gol nel sangue. L'anno scorso ha segnato anche se quasi mai è partito da titolare. Quindi è uno che è sempre caldo quando entra. Ci può stare. Però, io non so le condizioni fisiche del ragazzo, il Napoli l’ha preso senza nemmeno fare le visite mediche… In che ruolo lo vedo bene? Seconda punta in un 4-4-2, ma nel calcio moderno, con tutti che giocano con il tridente o il 4-2-3-1, il ragazzo si è adattato un po' sull'esterno e fa bene. Però, lui cerca sempre il centro del campo. È uno che ha bisogno di stare in area. È uno che il gol ce l'ha nel sangue, però non lo vedo proprio fare la fase difensiva sulla fascia, come vuole Conte".

I rigori reclamati dai tifosi del Napoli, c'erano, ce n'era uno o nessuno?

"No, per me c'erano tutti e due. Se mi spingono mentre sto per calciare, mi sembra che ci sia un danno procurato. La sanzione è abbastanza semplice. Mi sorprende come gli arbitri abbiano il potere di decidere in maniera discrezionale su queste situazioni oggettive".