Il campo ieri sera a San Siro ha però raccontato anche altro. Tanto altro. Quattro giorni dopo la peggior partita della stagione l'Inter a San Siro ha avuto una reazione da grande squadra. Da squadra campione d'Italia. Lautaro Martinez e compagni fin dai primi istanti hanno schiumato rabbia, trasmesso elettricità. E travolto sul piano emotivo una Fiorentina rimasta in partita fino alla fine più per caso che per reali meriti. La squadra di Inzaghi ha vinto e convinto, s'è portata a -1 da un Napoli che 24 ore prima, invece, aveva pareggiato contro l'Udinese una gara che ha lasciato non poche perplessità per i troppi errori e per la mancanza di lucidità. Soprattutto perché sono subito emersi in maniera plastica gli errori di un calciomercato di gennaio che doveva servire per ritoccare la squadra e invece l'ha indebolita con la partenza di Khvicha Kvaratskhelia. Ma i problemi del Napoli non risiedono oggi solo nella decisione di sostituire Kvara con un Okafor al momento fuori forma. Risiedono anche nelle poche alternative che questa squadra ha dalla cintola in giù. E qui emerge tutta la differenza con l'Inter diretta inseguitrice. Ieri sera a San Siro Inzaghi per sostituire gli indisponibili Dumfries e Dimarco ha potuto contare su Darmian e Carlos Augusto (migliore in campo), ha potuto inserire Zalewski nel corso del secondo tempo. Due esterni bassi 24 ore prima mancavano anche ad Antonio Conte, ma in questo caso il tecnico del Napoli alle indisponibilità di Olivera e Spinazzola ha potuto rispondere col solo Mazzocchi adattato a sinistra. Non c'erano altre possibilità, non c'era modo di rimediare a partita in corsa.
di Napoli Magazine
11/02/2025 - 08:48
Il campo ieri sera a San Siro ha però raccontato anche altro. Tanto altro. Quattro giorni dopo la peggior partita della stagione l'Inter a San Siro ha avuto una reazione da grande squadra. Da squadra campione d'Italia. Lautaro Martinez e compagni fin dai primi istanti hanno schiumato rabbia, trasmesso elettricità. E travolto sul piano emotivo una Fiorentina rimasta in partita fino alla fine più per caso che per reali meriti. La squadra di Inzaghi ha vinto e convinto, s'è portata a -1 da un Napoli che 24 ore prima, invece, aveva pareggiato contro l'Udinese una gara che ha lasciato non poche perplessità per i troppi errori e per la mancanza di lucidità. Soprattutto perché sono subito emersi in maniera plastica gli errori di un calciomercato di gennaio che doveva servire per ritoccare la squadra e invece l'ha indebolita con la partenza di Khvicha Kvaratskhelia. Ma i problemi del Napoli non risiedono oggi solo nella decisione di sostituire Kvara con un Okafor al momento fuori forma. Risiedono anche nelle poche alternative che questa squadra ha dalla cintola in giù. E qui emerge tutta la differenza con l'Inter diretta inseguitrice. Ieri sera a San Siro Inzaghi per sostituire gli indisponibili Dumfries e Dimarco ha potuto contare su Darmian e Carlos Augusto (migliore in campo), ha potuto inserire Zalewski nel corso del secondo tempo. Due esterni bassi 24 ore prima mancavano anche ad Antonio Conte, ma in questo caso il tecnico del Napoli alle indisponibilità di Olivera e Spinazzola ha potuto rispondere col solo Mazzocchi adattato a sinistra. Non c'erano altre possibilità, non c'era modo di rimediare a partita in corsa.