“Note di un tempo che va dagli anni Duemila ai giorni nostri, con qualche sporadica incursione negli anni Ottanta”: si intitola “I COLORI DEL TEMPO” la prima raccolta di canzoni firmata dalla cantautrice e music producer Gabriella Rinaldi.
Pubblicato dalla Maxsound Records e prodotto dalla stessa Rinaldi con Max Carola, il disco sarà presentato a Napoli SABATO 22 MARZO 2025 (ORE 19.00) al Blue Turtle (Piazza Amedeo – Passeggiata Colonna) nell’ambito della mostra “Jazz Lights, Blue Shadows” del fotografo Riccardo Piccirillo.
Nel corso della presentazione del 22 marzo al Blue Turtle interverranno – accanto alla Rinaldi – alcuni dei musicisti che hanno preso parte alla lavorazione del disco: Ernesto Vitolo, Myriam Lattanzio, Giovanna Panza, Giovanni Imparato, Anna Mazza e Marco Alfano.
“Queste mie note sono diventate “I Colori del tempo”, del mio tempo, dei miei viaggi interiori, delle mie danze e visioni” spiega Gabriella Rinaldi presentando la sua raccolta, costituita da quattordici brani sorprendenti, in cui trovano spazio le creatività e i linguaggi di grandi musicisti e grandi voci, che dialogano nel segno dei ‘colori’ di Gabriella Rinaldi: Ernesto Vitolo, Franco Giacoia, Robert ‘Bob’ Fix, Piero Gallo, Dominga Andrias, Myriam Lattanzio, Giovanna Panza, Ferraniacolor e Max Carola.
La cantautrice è storica voce degli Zooming on the Zoo, band-simbolo della Vesuwave partenopea degli anni Ottanta, presente nel brano Ventilazione, contenuto nella raccolta.
Molti di questi brani, inoltre, hanno segnato l’esordio della Rinaldi come video-maker e regista: i video di tutte le canzoni del disco, infatti, e l’artwork della raccolta sono stati elaborati dalla stessa Gabriella Rinaldi.
Il disco è un autentico viaggio in quattordici canzoni, in stili e lingue diverse: inglese, italiano, napoletano e perfino un idioma sconosciuto, completamente inventato dalla Rinaldi. “Babelia #1” è un brano anomalo; più che una canzone è un balbettio sgomento contro l’orrore delle guerre e la perfidia umana. Un nuovo esperimento, parte del progetto “Migrations”, tuttora in fase di elaborazione” spiega la musicista.
di Napoli Magazine
17/03/2025 - 13:33
“Note di un tempo che va dagli anni Duemila ai giorni nostri, con qualche sporadica incursione negli anni Ottanta”: si intitola “I COLORI DEL TEMPO” la prima raccolta di canzoni firmata dalla cantautrice e music producer Gabriella Rinaldi.
Pubblicato dalla Maxsound Records e prodotto dalla stessa Rinaldi con Max Carola, il disco sarà presentato a Napoli SABATO 22 MARZO 2025 (ORE 19.00) al Blue Turtle (Piazza Amedeo – Passeggiata Colonna) nell’ambito della mostra “Jazz Lights, Blue Shadows” del fotografo Riccardo Piccirillo.
Nel corso della presentazione del 22 marzo al Blue Turtle interverranno – accanto alla Rinaldi – alcuni dei musicisti che hanno preso parte alla lavorazione del disco: Ernesto Vitolo, Myriam Lattanzio, Giovanna Panza, Giovanni Imparato, Anna Mazza e Marco Alfano.
“Queste mie note sono diventate “I Colori del tempo”, del mio tempo, dei miei viaggi interiori, delle mie danze e visioni” spiega Gabriella Rinaldi presentando la sua raccolta, costituita da quattordici brani sorprendenti, in cui trovano spazio le creatività e i linguaggi di grandi musicisti e grandi voci, che dialogano nel segno dei ‘colori’ di Gabriella Rinaldi: Ernesto Vitolo, Franco Giacoia, Robert ‘Bob’ Fix, Piero Gallo, Dominga Andrias, Myriam Lattanzio, Giovanna Panza, Ferraniacolor e Max Carola.
La cantautrice è storica voce degli Zooming on the Zoo, band-simbolo della Vesuwave partenopea degli anni Ottanta, presente nel brano Ventilazione, contenuto nella raccolta.
Molti di questi brani, inoltre, hanno segnato l’esordio della Rinaldi come video-maker e regista: i video di tutte le canzoni del disco, infatti, e l’artwork della raccolta sono stati elaborati dalla stessa Gabriella Rinaldi.
Il disco è un autentico viaggio in quattordici canzoni, in stili e lingue diverse: inglese, italiano, napoletano e perfino un idioma sconosciuto, completamente inventato dalla Rinaldi. “Babelia #1” è un brano anomalo; più che una canzone è un balbettio sgomento contro l’orrore delle guerre e la perfidia umana. Un nuovo esperimento, parte del progetto “Migrations”, tuttora in fase di elaborazione” spiega la musicista.