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MR Z - Napoli, l'impresa titanica è sempre più dietro l'angolo
11.10.2022 11:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Una partita così l’anno scorso il Napoli non l’avrebbe vinta. E forse l’avrebbe addirittura persa. La differenza tra le due diverse squadre di Spalletti nelle due ultime stagioni sta anche in questo cinismo, in questo pragmatismo, in questa cattiveria agonistica che alla fine nel calcio conta quasi quanto le capacità tecnico-tattiche dei calciatori. Essere un gruppo vero, coeso, affiatato significa anche rimanere compatti negli sporadici momenti di difficoltà e reagire con forza e determinazione, non smettendo mai di puntare alla vittoria. Esattamente ciò che gli uomini di Spalletti hanno fatto nel finale della partita di Cremona, mettendo in chiaro le cose e regalando a se stessi e ai tifosi un successo che la dice lunga sulla volontà degli azzurri di mantenere saldamente la prima posizione della classifica. Fa tanta tenerezza l’allenatore della Cremonese, Alvini il quale a fine gara ha sostenuto che il Napoli abbia vinto grazie a un ‘mezzo rigore’ che avrebbe penalizzato la sua squadra. Negli ultimi tempi, d’altronde, si è andata affermando questa moda di parlare di mezzi rigori, di rigorini, di aiutini, termini che tecnici, dirigenti e giocatori tirano in ballo per giustificare le sconfitte e per distogliere l’attenzione dai loro limiti e dalle loro incapacità. Alvini sapeva bene, prima di fare le dichiarazioni negli spogliatoi, che il tocco del suo difensore sulla gamba di Kvaraskhelia era stato determinante, tanto da non consentire al georgiano di concludere a rete da posizione favorevolissima. La verità è che falli del genere un tempo potevano essere visti o non visti dagli arbitri, ma ora che esiste il Var (per fortuna) nulla può più sfuggire all’occhio delle telecamere e dunque c’è poco da fare i furbi. Peraltro in questo caso il Var si è soltanto limitato a confermare ciò che l’arbitro di campo aveva visto perfettamente, visto che tra l’altro si trovava in una posizione ottimale per giudicare. Comunque si può capire il disappunto dell’allenatore della Cremonese il quale evidentemente riteneva potesse bastare qualche ripartenza furibonda che, spezzando un catenaccio a tripla mandata scientificamente orchestrato, creasse i presupposti per avere la meglio sulla capolista del campionato. Invece gli è andata male e la Cremonese è riuscita solo a segnare un gol fortunoso e a colpire un incrocio dei pali al termine di un’azione viziata da un fuorigioco segnalato dal guardalinee. Ma il Napoli deve pensare a se stesso, non a queste piccinerie, e guardare avanti. Domani la partita con l’Ajax è importante (anche se non decisiva). Vincere le prossime due gare di Champions al Maradona, con gli olandesi e con i Rangers scozzesi, significherebbe avere ottime possibilità di conquistare il primo posto nel girone. Anche in caso di doppia vittoria del Liverpool, infatti, gli inglesi per scalzare gli azzurri dalla testa della classifica, dovrebbero poi – sempre ammesso che riuscissero anche loro a fare due vittorie consecutive prima del match finale - aggiudicarsi lo scontro diretto ad Anfield con più di tre gol di scarto. Un’impresa titanica che con il Napoli d quest’anno potrebbe riuscire molto difficilmente a qualunque altra squadra al mondo.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

11/10/2024 - 11:00

NAPOLI - Una partita così l’anno scorso il Napoli non l’avrebbe vinta. E forse l’avrebbe addirittura persa. La differenza tra le due diverse squadre di Spalletti nelle due ultime stagioni sta anche in questo cinismo, in questo pragmatismo, in questa cattiveria agonistica che alla fine nel calcio conta quasi quanto le capacità tecnico-tattiche dei calciatori. Essere un gruppo vero, coeso, affiatato significa anche rimanere compatti negli sporadici momenti di difficoltà e reagire con forza e determinazione, non smettendo mai di puntare alla vittoria. Esattamente ciò che gli uomini di Spalletti hanno fatto nel finale della partita di Cremona, mettendo in chiaro le cose e regalando a se stessi e ai tifosi un successo che la dice lunga sulla volontà degli azzurri di mantenere saldamente la prima posizione della classifica. Fa tanta tenerezza l’allenatore della Cremonese, Alvini il quale a fine gara ha sostenuto che il Napoli abbia vinto grazie a un ‘mezzo rigore’ che avrebbe penalizzato la sua squadra. Negli ultimi tempi, d’altronde, si è andata affermando questa moda di parlare di mezzi rigori, di rigorini, di aiutini, termini che tecnici, dirigenti e giocatori tirano in ballo per giustificare le sconfitte e per distogliere l’attenzione dai loro limiti e dalle loro incapacità. Alvini sapeva bene, prima di fare le dichiarazioni negli spogliatoi, che il tocco del suo difensore sulla gamba di Kvaraskhelia era stato determinante, tanto da non consentire al georgiano di concludere a rete da posizione favorevolissima. La verità è che falli del genere un tempo potevano essere visti o non visti dagli arbitri, ma ora che esiste il Var (per fortuna) nulla può più sfuggire all’occhio delle telecamere e dunque c’è poco da fare i furbi. Peraltro in questo caso il Var si è soltanto limitato a confermare ciò che l’arbitro di campo aveva visto perfettamente, visto che tra l’altro si trovava in una posizione ottimale per giudicare. Comunque si può capire il disappunto dell’allenatore della Cremonese il quale evidentemente riteneva potesse bastare qualche ripartenza furibonda che, spezzando un catenaccio a tripla mandata scientificamente orchestrato, creasse i presupposti per avere la meglio sulla capolista del campionato. Invece gli è andata male e la Cremonese è riuscita solo a segnare un gol fortunoso e a colpire un incrocio dei pali al termine di un’azione viziata da un fuorigioco segnalato dal guardalinee. Ma il Napoli deve pensare a se stesso, non a queste piccinerie, e guardare avanti. Domani la partita con l’Ajax è importante (anche se non decisiva). Vincere le prossime due gare di Champions al Maradona, con gli olandesi e con i Rangers scozzesi, significherebbe avere ottime possibilità di conquistare il primo posto nel girone. Anche in caso di doppia vittoria del Liverpool, infatti, gli inglesi per scalzare gli azzurri dalla testa della classifica, dovrebbero poi – sempre ammesso che riuscissero anche loro a fare due vittorie consecutive prima del match finale - aggiudicarsi lo scontro diretto ad Anfield con più di tre gol di scarto. Un’impresa titanica che con il Napoli d quest’anno potrebbe riuscire molto difficilmente a qualunque altra squadra al mondo.

 

 

Mario Zaccaria

 

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