NAPOLI - La sconfitta di Torino rappresenta la delusione più cocente degli ultimi tempi, superiore anche a quella già vissuta in occasione della prima sconfitta subìta in campionato ad opera del Milan. Ma che Napoli è mai questo? Tantissime sono le domande che è inevitabile porsi dopo aver visto una squadra priva di un gioco organico, incapace di mettere sotto un avversario certamente non irresistibile quale è il Torino, ripetitiva e confusionaria negli schemi offensivi e finanche debole in difesa come non la si ricordava da molto tempo. Che cosa sta succedendo? Perché Conte non riesce a raddrizzare questa situazione? Ciò che maggiormente colpisce in senso negativo è l’inesauribile stillicidio di infortuni, prevalentemente di natura muscolare, che continuano inesorabilmente a fare vittime nella rosa. Né si riesce a comprendere che cosa ci sia realmente dietro a questo fenomeno. Quel che è certo, però, è che una riflessione congiunta alla quale partecipino assieme al tecnico, lo staff medico e quello dei preparatori atletici si rende a questo punto indispensabile. Certo gli impegni ravvicinati, il calendario particolarmente intenso ha una influenza nefasta sul fisico dei calciatori e finisce inevitabilmente per mettere a rischio la loro salute. Ciò, tuttavia, non vale solo per il Napoli ma riguarda tutte le squadre impegnate nelle Coppe europee. Come mai, allora, gli azzurri detengono il record assoluto di infortuni tra tutte le squadre che partecipano al campionato di serie A? È di tutta evidenza che, nonostante la larghezza della rosa, se Conte è costretto a ogni partita a dover fare a meno di più titolari, inevitabilmente i contraccolpi negativi la squadra è destinata a sentirli. Un altro importante aspetto sul quale sicuramente Conte dovrà lavorare (ma lo starà sicuramente già facendo) è quello legato alle motivazioni in campo e allo spirito agonistico che anima i suoi uomini. Nelle ultime uscite questi fattori, che lo scorso anno risultarono determinanti nella esaltante cavalcata culminata con la conquista dello scudetto, sembrano essersi appannati. Non c’è rabbia, non c’è ferocia in campo, non c’è più quello spirito battagliero che avevamo tanto ammirato. Le occasioni per dimostrare un’inversione di tendenza non mancano e anzi ne arrivano subito due molto ghiotte. In Champions con il PSV e sabato in campionato con l’Inter il Napoli dovrà dimostrare che una strada nuova è stata imboccata e che lo scivolone di Torino è destinato a rimanere solo un brutto ricordo.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
20/10/2025 - 11:00
NAPOLI - La sconfitta di Torino rappresenta la delusione più cocente degli ultimi tempi, superiore anche a quella già vissuta in occasione della prima sconfitta subìta in campionato ad opera del Milan. Ma che Napoli è mai questo? Tantissime sono le domande che è inevitabile porsi dopo aver visto una squadra priva di un gioco organico, incapace di mettere sotto un avversario certamente non irresistibile quale è il Torino, ripetitiva e confusionaria negli schemi offensivi e finanche debole in difesa come non la si ricordava da molto tempo. Che cosa sta succedendo? Perché Conte non riesce a raddrizzare questa situazione? Ciò che maggiormente colpisce in senso negativo è l’inesauribile stillicidio di infortuni, prevalentemente di natura muscolare, che continuano inesorabilmente a fare vittime nella rosa. Né si riesce a comprendere che cosa ci sia realmente dietro a questo fenomeno. Quel che è certo, però, è che una riflessione congiunta alla quale partecipino assieme al tecnico, lo staff medico e quello dei preparatori atletici si rende a questo punto indispensabile. Certo gli impegni ravvicinati, il calendario particolarmente intenso ha una influenza nefasta sul fisico dei calciatori e finisce inevitabilmente per mettere a rischio la loro salute. Ciò, tuttavia, non vale solo per il Napoli ma riguarda tutte le squadre impegnate nelle Coppe europee. Come mai, allora, gli azzurri detengono il record assoluto di infortuni tra tutte le squadre che partecipano al campionato di serie A? È di tutta evidenza che, nonostante la larghezza della rosa, se Conte è costretto a ogni partita a dover fare a meno di più titolari, inevitabilmente i contraccolpi negativi la squadra è destinata a sentirli. Un altro importante aspetto sul quale sicuramente Conte dovrà lavorare (ma lo starà sicuramente già facendo) è quello legato alle motivazioni in campo e allo spirito agonistico che anima i suoi uomini. Nelle ultime uscite questi fattori, che lo scorso anno risultarono determinanti nella esaltante cavalcata culminata con la conquista dello scudetto, sembrano essersi appannati. Non c’è rabbia, non c’è ferocia in campo, non c’è più quello spirito battagliero che avevamo tanto ammirato. Le occasioni per dimostrare un’inversione di tendenza non mancano e anzi ne arrivano subito due molto ghiotte. In Champions con il PSV e sabato in campionato con l’Inter il Napoli dovrà dimostrare che una strada nuova è stata imboccata e che lo scivolone di Torino è destinato a rimanere solo un brutto ricordo.
Mario Zaccaria
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