NAPOLI - Dopo la raffica di delusioni che siamo stati costretti a subire non resta ormai che lasciarsi andare e aspettare che il destino di questa deludente stagione si compia fino in fondo. I tifosi si erano dapprima rassegnati e poi avevano perfino sperato in un miracolo, come dimostra il pienone registrato al Maradona in una partita - quella con il Frosinone - che in linea teorica non avrebbe potuto e dovuto esercitare un fascino e un richiamo particolare. La verità è che la buona (mezza) prova di Monza ci aveva illuso un po’ tutti e ci aveva indotto a ritenere che un miracolo fosse ancora possibile. Invece solo delusioni e occasioni sprecate. A questo punto non resta che affidarsi al ‘vada come vada’ e speriamo che la fine del campionato arrivi presto. Francamente non me la sento neppure di prendermela con i giocatori o con Calzona. Loro fanno quello che possono. La verità è che la difesa del Napoli è debole in maniera davvero imbarazzante. Non solo. Molti giocatori che appena un anno fa avevano concluso un campionato in cui avevano dato spettacolo e avevano stracciato tutta la concorrenza appaiono oggi come svuotati, senza idee, senza coraggio e del tutto fuori condizione. D’altro canto credo che per un calciatore non sia facile passare incolume attraverso la temperie di un avvicendamento di tre allenatori che in pochi mesi si sono succeduti sulla panchina del Napoli, portando con sé ciascuno il proprio modo di intendere il calcio, di affermare le proprie idee, di organizzare la preparazione, di guidare la squadra dalla panchina. Posso capire che in simili circostanze si possa finire per perdere la bussola. Quanto a Calzona, di che cosa vogliamo accusarlo? Se la difesa si è rivelata un autentico colabrodo, se la rosa che ha a disposizione è quella, che cosa può fare un allenatore arrivato in corsa, quando i giochi erano già fatti? Insomma lo spazio per le recriminazioni si è ormai esaurito. Non aspettiamoci in questa coda finale di stagione né soddisfazioni, né grandi conquiste. Se arriverà la qualificazione all’Europa League o alla Conference del prossimo anno ne saremo ovviamente felici. Ma ora quel che conta maggiormente è determinare le condizioni per cominciare, a partire dalla prossima estate, un nuovo ciclo. E in questo l’unico che può e deve darsi da fare è il presidente De Laurentiis. Faccia le sue scelte cercando di non sbagliarle come è avvenuto quest’anno e forse già dalla prossima estate potremo ritrovare un po’ di quell’entusiasmo e di quella gioia che abbiamo smarrito.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
16/04/2024 - 23:59
NAPOLI - Dopo la raffica di delusioni che siamo stati costretti a subire non resta ormai che lasciarsi andare e aspettare che il destino di questa deludente stagione si compia fino in fondo. I tifosi si erano dapprima rassegnati e poi avevano perfino sperato in un miracolo, come dimostra il pienone registrato al Maradona in una partita - quella con il Frosinone - che in linea teorica non avrebbe potuto e dovuto esercitare un fascino e un richiamo particolare. La verità è che la buona (mezza) prova di Monza ci aveva illuso un po’ tutti e ci aveva indotto a ritenere che un miracolo fosse ancora possibile. Invece solo delusioni e occasioni sprecate. A questo punto non resta che affidarsi al ‘vada come vada’ e speriamo che la fine del campionato arrivi presto. Francamente non me la sento neppure di prendermela con i giocatori o con Calzona. Loro fanno quello che possono. La verità è che la difesa del Napoli è debole in maniera davvero imbarazzante. Non solo. Molti giocatori che appena un anno fa avevano concluso un campionato in cui avevano dato spettacolo e avevano stracciato tutta la concorrenza appaiono oggi come svuotati, senza idee, senza coraggio e del tutto fuori condizione. D’altro canto credo che per un calciatore non sia facile passare incolume attraverso la temperie di un avvicendamento di tre allenatori che in pochi mesi si sono succeduti sulla panchina del Napoli, portando con sé ciascuno il proprio modo di intendere il calcio, di affermare le proprie idee, di organizzare la preparazione, di guidare la squadra dalla panchina. Posso capire che in simili circostanze si possa finire per perdere la bussola. Quanto a Calzona, di che cosa vogliamo accusarlo? Se la difesa si è rivelata un autentico colabrodo, se la rosa che ha a disposizione è quella, che cosa può fare un allenatore arrivato in corsa, quando i giochi erano già fatti? Insomma lo spazio per le recriminazioni si è ormai esaurito. Non aspettiamoci in questa coda finale di stagione né soddisfazioni, né grandi conquiste. Se arriverà la qualificazione all’Europa League o alla Conference del prossimo anno ne saremo ovviamente felici. Ma ora quel che conta maggiormente è determinare le condizioni per cominciare, a partire dalla prossima estate, un nuovo ciclo. E in questo l’unico che può e deve darsi da fare è il presidente De Laurentiis. Faccia le sue scelte cercando di non sbagliarle come è avvenuto quest’anno e forse già dalla prossima estate potremo ritrovare un po’ di quell’entusiasmo e di quella gioia che abbiamo smarrito.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
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