Davide Santon ha salutato il calcio giocato. Il difensore dell’Inter, dopo le esperienze vissute in Italia e all’estero, ha deciso di smettere di giocare. Nel corso della sua carriera ha avuto modo di conoscere diversi calciatori importanti. Tra questi c’è anche Mario Balotelli, con il quale ha giocato ai tempi dell’Inter. “Amici nel calcio se ne fanno pochi” dice Santon ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. “Lui era uno di quelli. Anzi, era un fratello”.
L’ex giocatore di Inter e Roma prosegue. “Abbiamo passato momenti bellissimi insieme, ma poi la vita prende traiettorie diverse: siamo spariti entrambi, non ci sentiamo da anni, anche perché lui cambia spesso cellulare ed è difficile stargli dietro”.
E aggiunge. “Ci hanno sempre visti come la stessa cosa, ma siamo diversissimi: a me non è mai piaciuto apparire o diventare un personaggio. Posso dire solo che Mario è un bravissimo ragazzo e un fenomeno unico: anche lui ha fatto molto meno di ciò che meritava. Se avessi avuto il suo fisico e lui la mia voglia di provarci, saremmo stati felici entrambi”.
Santon, nel corso della sua intervista, ha parlato – tra le altre cose – anche del supporto psicologico. “È stato decisivo. Nei primi sei-sette mesi dopo aver smesso alla Roma: ero depresso, senza meta. Pensavo solo alla mia fine triste, diversa da quella che avrei voluto, eppure ero così stanco”.
L’ex calciatore prosegue. “Il calcio era diventato solo sofferenza più che divertimento, ma nello stesso tempo ero pieno di “se”: se avessi fatto quello, se non mi fossi fatto male, se, se e se. Se il rimpianto ti assale, serve aiuto”.
di Napoli Magazine
19/03/2025 - 20:33
Davide Santon ha salutato il calcio giocato. Il difensore dell’Inter, dopo le esperienze vissute in Italia e all’estero, ha deciso di smettere di giocare. Nel corso della sua carriera ha avuto modo di conoscere diversi calciatori importanti. Tra questi c’è anche Mario Balotelli, con il quale ha giocato ai tempi dell’Inter. “Amici nel calcio se ne fanno pochi” dice Santon ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. “Lui era uno di quelli. Anzi, era un fratello”.
L’ex giocatore di Inter e Roma prosegue. “Abbiamo passato momenti bellissimi insieme, ma poi la vita prende traiettorie diverse: siamo spariti entrambi, non ci sentiamo da anni, anche perché lui cambia spesso cellulare ed è difficile stargli dietro”.
E aggiunge. “Ci hanno sempre visti come la stessa cosa, ma siamo diversissimi: a me non è mai piaciuto apparire o diventare un personaggio. Posso dire solo che Mario è un bravissimo ragazzo e un fenomeno unico: anche lui ha fatto molto meno di ciò che meritava. Se avessi avuto il suo fisico e lui la mia voglia di provarci, saremmo stati felici entrambi”.
Santon, nel corso della sua intervista, ha parlato – tra le altre cose – anche del supporto psicologico. “È stato decisivo. Nei primi sei-sette mesi dopo aver smesso alla Roma: ero depresso, senza meta. Pensavo solo alla mia fine triste, diversa da quella che avrei voluto, eppure ero così stanco”.
L’ex calciatore prosegue. “Il calcio era diventato solo sofferenza più che divertimento, ma nello stesso tempo ero pieno di “se”: se avessi fatto quello, se non mi fossi fatto male, se, se e se. Se il rimpianto ti assale, serve aiuto”.