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ON AIR - Mutti: "Okafor può aiutare con la dedizione, la gestione di Conte mi piace"
13.02.2025 11:27 di Napoli Magazine

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Bortolo Mutti, ex allenatore, fra le tante, di Napoli, Atalanta e Verona ed ex calciatore dell’Inter:

È obbligatorio fare un passaggio sulla gara dell'Atalanta, gravemente influenzata da quell'errore arbitrale all'ultimo minuto.

"Veramente assurdo. Il calcio dovrebbe vivere di altre cose, non di questi episodi. Purtroppo lo stiamo sminuendo in una maniera incredibile, dove certe situazioni vengono valutate in modo arbitrario. È sempre successo anche nel nostro campionato, ma vedere un episodio del genere in Champions League, una competizione di questo livello, è inaccettabile. Non era rigore, eppure è stato assegnato in modo gratuito, senza che intervenisse il VAR, senza che intervenisse nessuno nonostante tutti gli strumenti a disposizione. Il calcio sta andando un po' alla deriva sotto certi aspetti. Mi dispiace perché manca l'agonismo vero, la cattiveria giusta, la furbizia del difensore e dell'attaccante, senza simulazioni. Il problema è che spesso le decisioni sono discrezionali e non c'è obiettività. L'aiuto della tecnologia può esserci, deve esserci, ma certi contatti fisici in area vengono ormai puniti con rigori assurdi. Ora basta una mano appoggiata sulla spalla per fischiare il rigore, esasperando il regolamento. Se ci fosse equità nel giudizio, lo accetterei, ma siccome non c’è, diventa un problema. Il VAR aiuta a risolvere certe situazioni, come il fuorigioco o i gol dubbi, e lì è indispensabile. Però in area io darei ancora fiducia all'arbitro: se non mi fischia un rigore, pazienza. È meglio affidarsi alla sensazione del contatto tra attaccante e difensore piuttosto che fermare un'immagine e creare simulazioni. È un discorso che affrontiamo da anni, ma chissà dove andrà a finire. A queste condizioni, utilizzata così, la tecnologia Var mi sta facendo allontanare dal calcio, talvolta non ho piacere a vedere le partite".

Quindi, in sintesi, per lei è meglio sbagliare umanamente che con l’ausilio della tecnologia? 

"Sì, perché la tecnologia non viene usata in modo equo. Se resta soggetta all’interpretazione, allora è meglio non averla affatto".

Potrebbe essere d'accordo con l’introduzione del VAR a chiamata?

"Sì, assolutamente. Come in altri sport, come la pallavolo, si potrebbe dare la possibilità agli allenatori di chiedere una revisione di un episodio. Magari due o tre chiamate a partita, non di più. Sarebbe un diritto della panchina poter verificare se una decisione è giusta o meno. Su questo sono d'accordissimo".

Febbraio è da sempre un mese spartiacque per la classifica e per le ambizioni della Serie A. Il Napoli, in questo momento, è in riserva e senza riserve. Cosa si aspetta dalla gara di sabato contro la Lazio? 

"Mi aspetto un Napoli equilibrato, che affronti questo momento con entusiasmo e responsabilità. È chiaro che ci sono difficoltà, ma la gestione di Conte mi piace: sta lavorando con saggezza. Certo, sarebbe meglio avere più alternative, ma in questi momenti è fondamentale la forza del gruppo e lo spirito di squadra".

Le è piaciuto anche il modo in cui ha operato la società sul mercato?

"Ci sono scelte che non condivido al 100%, ma ormai il calcio è anche gestione economica. I procuratori hanno un grande potere e spesso influenzano le decisioni. Certo, perdere giocatori importanti pesa, ma se la società è capace di trovare alternative e dare segnali forti, allora può comunque guadagnarci. Kvaratskhelia era un giocatore straordinario, ma ultimamente sembrava a mezzo servizio. Una squadra che deve ritrovare entusiasmo e spirito combattivo ha bisogno di giocatori motivati. Magari Okafor non ha lo stesso valore tecnico, ma può compensare con carattere e dedizione. È sembrato palesemente fuori forma nei pochi minuti giocati contro l’Udinese, ma è un giocatore che in altri momenti ha dimostrato grandi capacità. Se è stato inserito, significa che Conte e la società vedono in lui un elemento utile alla causa, già nell’immediato".

Di fatto, però, tra tre mesi finirà il campionato: Okafor riuscirà a ritrovare la forma ed aiutare il Napoli?

"Il tempo è poco e i giocatori devono dare tutto in questi mesi. Poi si penserà alla prossima stagione, ma ora l'obiettivo è chiaro e deve dare grandi stimoli. Bisogna essere bravi a tirare fuori il massimo da sé stessi".

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ON AIR - Mutti: "Okafor può aiutare con la dedizione, la gestione di Conte mi piace"

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13/02/2025 - 11:27

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Bortolo Mutti, ex allenatore, fra le tante, di Napoli, Atalanta e Verona ed ex calciatore dell’Inter:

È obbligatorio fare un passaggio sulla gara dell'Atalanta, gravemente influenzata da quell'errore arbitrale all'ultimo minuto.

"Veramente assurdo. Il calcio dovrebbe vivere di altre cose, non di questi episodi. Purtroppo lo stiamo sminuendo in una maniera incredibile, dove certe situazioni vengono valutate in modo arbitrario. È sempre successo anche nel nostro campionato, ma vedere un episodio del genere in Champions League, una competizione di questo livello, è inaccettabile. Non era rigore, eppure è stato assegnato in modo gratuito, senza che intervenisse il VAR, senza che intervenisse nessuno nonostante tutti gli strumenti a disposizione. Il calcio sta andando un po' alla deriva sotto certi aspetti. Mi dispiace perché manca l'agonismo vero, la cattiveria giusta, la furbizia del difensore e dell'attaccante, senza simulazioni. Il problema è che spesso le decisioni sono discrezionali e non c'è obiettività. L'aiuto della tecnologia può esserci, deve esserci, ma certi contatti fisici in area vengono ormai puniti con rigori assurdi. Ora basta una mano appoggiata sulla spalla per fischiare il rigore, esasperando il regolamento. Se ci fosse equità nel giudizio, lo accetterei, ma siccome non c’è, diventa un problema. Il VAR aiuta a risolvere certe situazioni, come il fuorigioco o i gol dubbi, e lì è indispensabile. Però in area io darei ancora fiducia all'arbitro: se non mi fischia un rigore, pazienza. È meglio affidarsi alla sensazione del contatto tra attaccante e difensore piuttosto che fermare un'immagine e creare simulazioni. È un discorso che affrontiamo da anni, ma chissà dove andrà a finire. A queste condizioni, utilizzata così, la tecnologia Var mi sta facendo allontanare dal calcio, talvolta non ho piacere a vedere le partite".

Quindi, in sintesi, per lei è meglio sbagliare umanamente che con l’ausilio della tecnologia? 

"Sì, perché la tecnologia non viene usata in modo equo. Se resta soggetta all’interpretazione, allora è meglio non averla affatto".

Potrebbe essere d'accordo con l’introduzione del VAR a chiamata?

"Sì, assolutamente. Come in altri sport, come la pallavolo, si potrebbe dare la possibilità agli allenatori di chiedere una revisione di un episodio. Magari due o tre chiamate a partita, non di più. Sarebbe un diritto della panchina poter verificare se una decisione è giusta o meno. Su questo sono d'accordissimo".

Febbraio è da sempre un mese spartiacque per la classifica e per le ambizioni della Serie A. Il Napoli, in questo momento, è in riserva e senza riserve. Cosa si aspetta dalla gara di sabato contro la Lazio? 

"Mi aspetto un Napoli equilibrato, che affronti questo momento con entusiasmo e responsabilità. È chiaro che ci sono difficoltà, ma la gestione di Conte mi piace: sta lavorando con saggezza. Certo, sarebbe meglio avere più alternative, ma in questi momenti è fondamentale la forza del gruppo e lo spirito di squadra".

Le è piaciuto anche il modo in cui ha operato la società sul mercato?

"Ci sono scelte che non condivido al 100%, ma ormai il calcio è anche gestione economica. I procuratori hanno un grande potere e spesso influenzano le decisioni. Certo, perdere giocatori importanti pesa, ma se la società è capace di trovare alternative e dare segnali forti, allora può comunque guadagnarci. Kvaratskhelia era un giocatore straordinario, ma ultimamente sembrava a mezzo servizio. Una squadra che deve ritrovare entusiasmo e spirito combattivo ha bisogno di giocatori motivati. Magari Okafor non ha lo stesso valore tecnico, ma può compensare con carattere e dedizione. È sembrato palesemente fuori forma nei pochi minuti giocati contro l’Udinese, ma è un giocatore che in altri momenti ha dimostrato grandi capacità. Se è stato inserito, significa che Conte e la società vedono in lui un elemento utile alla causa, già nell’immediato".

Di fatto, però, tra tre mesi finirà il campionato: Okafor riuscirà a ritrovare la forma ed aiutare il Napoli?

"Il tempo è poco e i giocatori devono dare tutto in questi mesi. Poi si penserà alla prossima stagione, ma ora l'obiettivo è chiaro e deve dare grandi stimoli. Bisogna essere bravi a tirare fuori il massimo da sé stessi".