Giovedì 7 novembre, presso la libreria Feltrinelli di Via Santa Caterina a Chiaia 23 a Napoli, alle ore 18,00, Carlo Calabrò presenta il suo romanzo Meccanica di un addio, edito da Marsilio. Dialoga con l'autore Mirella Armiero.
Avete mai pensato di abbandonare tutto, il lavoro sicuro, la casa coi suoi tiepidi muri, il conforto della quotidianità per lanciarvi in una nuova vita, lontana dalla noia e dalla routine? È quello che il protagonista del romanzo di esordio di Carlo Calabrò, Meccanica di un addio, ha fatto davvero. L'ingegnere Florian Kaufmann abbandona la Svizzera e un lavoro in banca per andare in Brasile, nel cuore della foresta amazzonica, a tentare la fortuna con i legnami di pregio. Quando lo incontriamo, a pagina uno, è già tutto andato a rotoli.
Kaufmann si trova immerso in un mondo che non gli appartiene, dove l'ordine svizzero che ha sempre conosciuto e rispettato non ha alcun senso. Il Brasile è un paese di contraddizioni, e la segheria che gestisce è circondata da una realtà ostile fatta di corruzione, criminalità e una natura tanto maestosa quanto implacabile. L’incendio che distrugge la sua attività non è solo un disastro economico, ma il simbolo del crollo delle sue certezze, una metafora della sua incapacità di controllare le circostanze che lo circondano.
Il romanzo, pur avendo i tratti di un thriller, esplora con profondità temi come l'illusione del controllo e la necessità di confrontarsi con i propri limiti. Kaufmann, con la sua visione razionale e organizzata, deve imparare a convivere con l’imprevedibilità della vita brasiliana e con i fantasmi del suo passato. Ogni tentativo di riprendere in mano la sua vita si scontra con una rete di avversità e dilemmi morali, che lo costringono a rivedere il proprio approccio alla realtà.
Meccanica di un addio è un’opera che seduce per la sua atmosfera densa, e che riesce a farci riflettere sul significato del fallimento, della resilienza e del cambiamento. Calabrò, con una scrittura ironica e tagliente, ci consegna un personaggio che lotta contro la propria impotenza e ci porta in una foresta che, come la vita stessa, si rivela molto più caotica e complessa di quanto si possa immaginare.
di Napoli Magazine
04/11/2024 - 16:34
Giovedì 7 novembre, presso la libreria Feltrinelli di Via Santa Caterina a Chiaia 23 a Napoli, alle ore 18,00, Carlo Calabrò presenta il suo romanzo Meccanica di un addio, edito da Marsilio. Dialoga con l'autore Mirella Armiero.
Avete mai pensato di abbandonare tutto, il lavoro sicuro, la casa coi suoi tiepidi muri, il conforto della quotidianità per lanciarvi in una nuova vita, lontana dalla noia e dalla routine? È quello che il protagonista del romanzo di esordio di Carlo Calabrò, Meccanica di un addio, ha fatto davvero. L'ingegnere Florian Kaufmann abbandona la Svizzera e un lavoro in banca per andare in Brasile, nel cuore della foresta amazzonica, a tentare la fortuna con i legnami di pregio. Quando lo incontriamo, a pagina uno, è già tutto andato a rotoli.
Kaufmann si trova immerso in un mondo che non gli appartiene, dove l'ordine svizzero che ha sempre conosciuto e rispettato non ha alcun senso. Il Brasile è un paese di contraddizioni, e la segheria che gestisce è circondata da una realtà ostile fatta di corruzione, criminalità e una natura tanto maestosa quanto implacabile. L’incendio che distrugge la sua attività non è solo un disastro economico, ma il simbolo del crollo delle sue certezze, una metafora della sua incapacità di controllare le circostanze che lo circondano.
Il romanzo, pur avendo i tratti di un thriller, esplora con profondità temi come l'illusione del controllo e la necessità di confrontarsi con i propri limiti. Kaufmann, con la sua visione razionale e organizzata, deve imparare a convivere con l’imprevedibilità della vita brasiliana e con i fantasmi del suo passato. Ogni tentativo di riprendere in mano la sua vita si scontra con una rete di avversità e dilemmi morali, che lo costringono a rivedere il proprio approccio alla realtà.
Meccanica di un addio è un’opera che seduce per la sua atmosfera densa, e che riesce a farci riflettere sul significato del fallimento, della resilienza e del cambiamento. Calabrò, con una scrittura ironica e tagliente, ci consegna un personaggio che lotta contro la propria impotenza e ci porta in una foresta che, come la vita stessa, si rivela molto più caotica e complessa di quanto si possa immaginare.