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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, a caccia dell'identità perduta"
11.01.2020 10:59 di Napoli Magazine

NAPOLI - A caccia dell’idendità perduta. L’attaccamento alla maglia, l’orgoglio di appartenenza, il Gruppo, il rispetto per le regole, verso il club e i tifosi, la voglia di vincere e di giocare a pallone anche divertendosi. Ringhio Gattuso all’ordine del giorno dei suoi lavori ha posto dei particolari denominatori che non sono da meno ai capitoli tecnico-tattici affrontati dal nuovo timoniere che procede di pari passo tra i due fondamentali comandamenti. Qualcosina c’è già, ma Ringhio va avanti nelle sue lezioni di buonsenso sportivo che dovranno restituire a Napoli e al Napoli un gruppo ricostituito in ogni sua caratteristica e componente. Per credo e per fede Gattuso sa benissimo che priva dei valori descritti e di denominatori obbligati, non c’è gruppo che tenga, non c’è squadra che possa considerarsi tale. Ecco perché già dal primo giorno del suo sbarco a Castelvolturno è salito in cattedra per diffondere agli azzurri la sua filosofia di lavoro che tra l’altro raggruppa, unisce e indirizza lo spogliatoio verso lo stesso obiettivo comune che sul terreno di gioco si traduce nell’acquisizione dei tre punti, la vittoria. Sotto questo aspetto finora è andata piuttosto maluccio con due sconfitte e i tre punti guadagnati col Sassuolo, ma sotto il profilo della risposta sul campo, Ringhio - malgrado le cialtronate che hanno determinato il risultato con l’Inter - ha intravisto dei passi avanti. Nella sua considerazione qualche progresso è scaturito dalla riscoperta di valori morali e tecnico-tattici che la squadra aveva smarrito lungo la spinosa strada percorsa fino all’ammutinamento. Rivolta che ha provocato gravissimi danni a tutti i livelli con forti ripercussioni nei rapporti con la Torcida e con un contenzioso distruttivo per tutti, e con la società. Adesso però - e bisogna dirlo - malgrado i risultati non favorevoli la tendenza è cambiata e dovrà cambiare ancora per restituire a Napoli e al calcio la squadra che ha fatto tremare potenze europee come il Paris SG e più recentemente il Liverpool. Strada ne corre, certo, e ci vuole il tempo che serve per ricostruire almeno in parte la vecchia squadra del cuore, prima della rifondazione e della rivoluzione già iniziate, d’altronde, ed affrontate e portate avanti dal nuovo tecnico e dal club. Tuttociò mentre in giro se ne dicono già tante, come la voce che riguarderebbe lo sbarco in azzurro dell’attuale tecnico del Verona, Ivan Juric, per la prossima stagione. C’è da meravigliarsi?, è soltanto una voce al momento, voce che tuttavia agli amanti del calcio provoca comunque un po’ di amaro in bocca visto che c’è qualcuno al lavoro per rimettere in piedi la squadra del cuore. Ma il calcio è fatto così, non ha rispetto per niente e per nessuno.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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11/01/2024 - 10:59

NAPOLI - A caccia dell’idendità perduta. L’attaccamento alla maglia, l’orgoglio di appartenenza, il Gruppo, il rispetto per le regole, verso il club e i tifosi, la voglia di vincere e di giocare a pallone anche divertendosi. Ringhio Gattuso all’ordine del giorno dei suoi lavori ha posto dei particolari denominatori che non sono da meno ai capitoli tecnico-tattici affrontati dal nuovo timoniere che procede di pari passo tra i due fondamentali comandamenti. Qualcosina c’è già, ma Ringhio va avanti nelle sue lezioni di buonsenso sportivo che dovranno restituire a Napoli e al Napoli un gruppo ricostituito in ogni sua caratteristica e componente. Per credo e per fede Gattuso sa benissimo che priva dei valori descritti e di denominatori obbligati, non c’è gruppo che tenga, non c’è squadra che possa considerarsi tale. Ecco perché già dal primo giorno del suo sbarco a Castelvolturno è salito in cattedra per diffondere agli azzurri la sua filosofia di lavoro che tra l’altro raggruppa, unisce e indirizza lo spogliatoio verso lo stesso obiettivo comune che sul terreno di gioco si traduce nell’acquisizione dei tre punti, la vittoria. Sotto questo aspetto finora è andata piuttosto maluccio con due sconfitte e i tre punti guadagnati col Sassuolo, ma sotto il profilo della risposta sul campo, Ringhio - malgrado le cialtronate che hanno determinato il risultato con l’Inter - ha intravisto dei passi avanti. Nella sua considerazione qualche progresso è scaturito dalla riscoperta di valori morali e tecnico-tattici che la squadra aveva smarrito lungo la spinosa strada percorsa fino all’ammutinamento. Rivolta che ha provocato gravissimi danni a tutti i livelli con forti ripercussioni nei rapporti con la Torcida e con un contenzioso distruttivo per tutti, e con la società. Adesso però - e bisogna dirlo - malgrado i risultati non favorevoli la tendenza è cambiata e dovrà cambiare ancora per restituire a Napoli e al calcio la squadra che ha fatto tremare potenze europee come il Paris SG e più recentemente il Liverpool. Strada ne corre, certo, e ci vuole il tempo che serve per ricostruire almeno in parte la vecchia squadra del cuore, prima della rifondazione e della rivoluzione già iniziate, d’altronde, ed affrontate e portate avanti dal nuovo tecnico e dal club. Tuttociò mentre in giro se ne dicono già tante, come la voce che riguarderebbe lo sbarco in azzurro dell’attuale tecnico del Verona, Ivan Juric, per la prossima stagione. C’è da meravigliarsi?, è soltanto una voce al momento, voce che tuttavia agli amanti del calcio provoca comunque un po’ di amaro in bocca visto che c’è qualcuno al lavoro per rimettere in piedi la squadra del cuore. Ma il calcio è fatto così, non ha rispetto per niente e per nessuno.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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