NAPOLI – Alè compagneros, vamos a matar, andiamo a vincere, al Napoli non resta altro da fare se si vuole risalire la classifica per centrare l’allettante e discusso bersaglio: quarto o quinto posto per occupare un posto in Champions che provocherebbe una cascata d’oro nelle casse del club di Castel Volturno. Ma non solo, c’è un’altra questione da affrontare, quella del Mondiale per club che la Fifa organizza con parametri tutti speciali che al momento favorirebbe la Juve a dispetto del Napoli. Ecco perché don Aurelio ha un diavolo per capello. Ma c’è dell’altro, un’altra spinosa questione irrisolta, una intrigante questione di calendario che al patron ha fatto incavolare. C’è di mezzo Scalzona che per una settimana intera e qualche giorno in più sarà impegnato in un’amichevole della Slovacchia, squadra nazionale che lui conduce come commissario tecnico, insomma una questione di calendario in cui centrano pure l’Atalanta e la Lega Calcio, inflessibile sulla scelta della data di questa partita tra azzurri e i giocatori di Gasperini. Novello don Chisciotte il patron del Napoli ha inforcato l’armatura montando in sella per dare battaglia contro i mulini al vento, proprio come il cavaliere errante, l’eroe della Mancia, quel paladino delle ingiustizie che perse il senno. Viceversa il patron azzurro di senno ne ha anche fin troppo: la sua è diventata una missione: si batte per riordinare il football a tutti i livelli, talvolta, anzi spesso alzando la voce, sostiene cose giustissime ma in parte anche quelle un po’ discutibili, che comunque restano inascoltate. Apprezzabili le sue ammissioni di responsabilità sugli errori commessi nella stagione in cui Spalletti e Giuntoli hanno chiuso le porte del Napoli alle loro spalle. Le conseguenze le conosciamo tutti, ma oggi come oggi è arrivata una sterzata che potrebbe ridare slancio al campionato: la guida di Calzana e la vittoria sulla Juve – anche se con diverse riserve sui contenuti - hanno risvegliato il senso di squadra e di unità del complesso azzurro: il Napoli sta tornando ad essere il Napoli e deve farlo per alimentare la rincorsa che ha avviato. Servono le verifiche? Ebbene c’è subito il Toro, aggressivo e rabbioso da affrontare stasera al Maradona con le stesse armi della squadra di Juric, logicamente con le sensibili differenze sul piano della qualità rispetto ai granata. Sarà una battaglia, comunque, giacchè i granata sono piuttosto velenosi. Serve l’antidoto giusto per renderli inefficaci. Insomma servono i gol che recentemente hanno consentito al Napoli di riacquisire speranze e certezze. Ecco perché Calzana si coccola Kvara e Osimhen, sono le due carte da giocare stasera contro il Toro e soprattutto martedì nella trasferta di ritorno contro il Barcellona per accedere ai quarti di finale della Champions: non sarebbe meraviglioso?
Gianfranco Lucariello
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
08/03/2024 - 19:00
NAPOLI – Alè compagneros, vamos a matar, andiamo a vincere, al Napoli non resta altro da fare se si vuole risalire la classifica per centrare l’allettante e discusso bersaglio: quarto o quinto posto per occupare un posto in Champions che provocherebbe una cascata d’oro nelle casse del club di Castel Volturno. Ma non solo, c’è un’altra questione da affrontare, quella del Mondiale per club che la Fifa organizza con parametri tutti speciali che al momento favorirebbe la Juve a dispetto del Napoli. Ecco perché don Aurelio ha un diavolo per capello. Ma c’è dell’altro, un’altra spinosa questione irrisolta, una intrigante questione di calendario che al patron ha fatto incavolare. C’è di mezzo Scalzona che per una settimana intera e qualche giorno in più sarà impegnato in un’amichevole della Slovacchia, squadra nazionale che lui conduce come commissario tecnico, insomma una questione di calendario in cui centrano pure l’Atalanta e la Lega Calcio, inflessibile sulla scelta della data di questa partita tra azzurri e i giocatori di Gasperini. Novello don Chisciotte il patron del Napoli ha inforcato l’armatura montando in sella per dare battaglia contro i mulini al vento, proprio come il cavaliere errante, l’eroe della Mancia, quel paladino delle ingiustizie che perse il senno. Viceversa il patron azzurro di senno ne ha anche fin troppo: la sua è diventata una missione: si batte per riordinare il football a tutti i livelli, talvolta, anzi spesso alzando la voce, sostiene cose giustissime ma in parte anche quelle un po’ discutibili, che comunque restano inascoltate. Apprezzabili le sue ammissioni di responsabilità sugli errori commessi nella stagione in cui Spalletti e Giuntoli hanno chiuso le porte del Napoli alle loro spalle. Le conseguenze le conosciamo tutti, ma oggi come oggi è arrivata una sterzata che potrebbe ridare slancio al campionato: la guida di Calzana e la vittoria sulla Juve – anche se con diverse riserve sui contenuti - hanno risvegliato il senso di squadra e di unità del complesso azzurro: il Napoli sta tornando ad essere il Napoli e deve farlo per alimentare la rincorsa che ha avviato. Servono le verifiche? Ebbene c’è subito il Toro, aggressivo e rabbioso da affrontare stasera al Maradona con le stesse armi della squadra di Juric, logicamente con le sensibili differenze sul piano della qualità rispetto ai granata. Sarà una battaglia, comunque, giacchè i granata sono piuttosto velenosi. Serve l’antidoto giusto per renderli inefficaci. Insomma servono i gol che recentemente hanno consentito al Napoli di riacquisire speranze e certezze. Ecco perché Calzana si coccola Kvara e Osimhen, sono le due carte da giocare stasera contro il Toro e soprattutto martedì nella trasferta di ritorno contro il Barcellona per accedere ai quarti di finale della Champions: non sarebbe meraviglioso?
Gianfranco Lucariello
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