NAPOLI – Fuoco e fiamme. Azzurri sul piede di guerra, mica si scherza. Teniamoci forte, piuttosto. D’altronde non esistono alternative: Napoli dentro o fuori, perentorio l’imperativo. Sarà una battaglia, senza esclusione di colpi. Di Lorenzo e compagni col coltello tra i denti nell’inferno di San Siro ed è del tutto naturale ritenere che stasera a Milano la brigata Mazzarri si giocherà l’intera stagione. La sostanza è questa, quella contro la squadra di Pioli può diventare la partita della svolta, un match che in campionato può rilanciare in parte le ambizioni e gli interessi della squadra Campione d’Italia e gli interessi mercantili del club di Castel Volturno, il tutto legato alla conquista del quarto posto dopo l’uscita dalla Coppa Italia e dopo la finale della Supercoppa, amaramente perduta all’ultimissimo momento con l’Inter in Arabia, una beffa fuori misura. Sotto sotto, al di là del senso pratico dello scontro con i Diavoli, gli azzurri ne fanno pure una questione d’onore, per dimostrare che quella maglia con lo scudetto non fu e non è vana gloria, tra l’altro meritata un po’ dovunque e anche nel calcio europeo, nella stagione conclusa in trionfo. Insomma c’è in po’ di tutto, ecco perché è squillato un allarme generale nell’ambiente squadra ed ecco perché si punta soprattutto su di un calciatore che ha incantato mezzo mondo con un gol straordinario, una magia che nell’ultima partita – quella contro il Verona – di punto in bianco ha portato il Napoli alla conquista dei tre punti: Khvicha Kvaratskhelia. Occhi puntati sul georgiano, l’Europa che calcisticamente conta sta affrettando i passi per fargli cambiare maglia. I maggiori club a livello continentale stanno bussando alla porta dell’inquilino del club di Castel Volturno. Così si spiega il perché ora ora il patron azzurro sta affrettando i tempi per rinnovare il contratto dell’attaccante, contrariamente a qualche tempo fa quando don Aurelio sosteneva il contrario, considerando i termini dell’impegno tra le due parti, legate reciprocamente fino a giugno 2027. Sì, adesso De Laurentiis gongola, vuole stringere i tempi a tambur battente e si sfrega le mani. Lo scopo è di prolungare il contratto migliorandolo economicamente giostrando le operazioni nel futuro immediato. Va da sé il valore del cartellino di Kvara che al momento è montato alle stelle: tra l’altro c’è anche un debito di riconoscenza verso il giocatore per quello che ha fatto nella scorsa stagione. Pensate un po’, al momento Kvara ha uno stipendio di un milione e 200mila euro a stagione, quanto viene corrisposto all’ultimo dei panchinari. Intanto Khvicha è l’uomo-partita. A Milano stasera Mazzarri lo farà giocare in verticale alle spalle di Simeone, nella posizione centrale che appare più congeniale per lui nelle sue conclusioni e nel dare peso alla prima linea in quella difesa rossonera nient’affatto impenetrabile. Nei propositi sarà impenetrabile l’ultima linea dei Campioni d’Italia. Mazzarri difatti ricalcherà l’assetto tecnico-tattico della partita giocata contro la Lazio, difesa a tre che nella sostanza si schiera a cinque, sotto la pressione avversaria, con Ostigard a guardia di Giroud, tra Rrahmani e Juan Jesus e con Di Lorenzo e Mazzocchi a destra e sinistra sulle due fasce. Centrocampo con Lobotka, Anguissa e Cajuste. Fuori Politano, forse. E poi cos’altro nelle raccomandazioni del tecnico di San Vincenzo? Un’intuizione: “Palla lunga e pedalare…”. Così sia!
Gianfranco Lucariello
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
11/02/2024 - 19:00
NAPOLI – Fuoco e fiamme. Azzurri sul piede di guerra, mica si scherza. Teniamoci forte, piuttosto. D’altronde non esistono alternative: Napoli dentro o fuori, perentorio l’imperativo. Sarà una battaglia, senza esclusione di colpi. Di Lorenzo e compagni col coltello tra i denti nell’inferno di San Siro ed è del tutto naturale ritenere che stasera a Milano la brigata Mazzarri si giocherà l’intera stagione. La sostanza è questa, quella contro la squadra di Pioli può diventare la partita della svolta, un match che in campionato può rilanciare in parte le ambizioni e gli interessi della squadra Campione d’Italia e gli interessi mercantili del club di Castel Volturno, il tutto legato alla conquista del quarto posto dopo l’uscita dalla Coppa Italia e dopo la finale della Supercoppa, amaramente perduta all’ultimissimo momento con l’Inter in Arabia, una beffa fuori misura. Sotto sotto, al di là del senso pratico dello scontro con i Diavoli, gli azzurri ne fanno pure una questione d’onore, per dimostrare che quella maglia con lo scudetto non fu e non è vana gloria, tra l’altro meritata un po’ dovunque e anche nel calcio europeo, nella stagione conclusa in trionfo. Insomma c’è in po’ di tutto, ecco perché è squillato un allarme generale nell’ambiente squadra ed ecco perché si punta soprattutto su di un calciatore che ha incantato mezzo mondo con un gol straordinario, una magia che nell’ultima partita – quella contro il Verona – di punto in bianco ha portato il Napoli alla conquista dei tre punti: Khvicha Kvaratskhelia. Occhi puntati sul georgiano, l’Europa che calcisticamente conta sta affrettando i passi per fargli cambiare maglia. I maggiori club a livello continentale stanno bussando alla porta dell’inquilino del club di Castel Volturno. Così si spiega il perché ora ora il patron azzurro sta affrettando i tempi per rinnovare il contratto dell’attaccante, contrariamente a qualche tempo fa quando don Aurelio sosteneva il contrario, considerando i termini dell’impegno tra le due parti, legate reciprocamente fino a giugno 2027. Sì, adesso De Laurentiis gongola, vuole stringere i tempi a tambur battente e si sfrega le mani. Lo scopo è di prolungare il contratto migliorandolo economicamente giostrando le operazioni nel futuro immediato. Va da sé il valore del cartellino di Kvara che al momento è montato alle stelle: tra l’altro c’è anche un debito di riconoscenza verso il giocatore per quello che ha fatto nella scorsa stagione. Pensate un po’, al momento Kvara ha uno stipendio di un milione e 200mila euro a stagione, quanto viene corrisposto all’ultimo dei panchinari. Intanto Khvicha è l’uomo-partita. A Milano stasera Mazzarri lo farà giocare in verticale alle spalle di Simeone, nella posizione centrale che appare più congeniale per lui nelle sue conclusioni e nel dare peso alla prima linea in quella difesa rossonera nient’affatto impenetrabile. Nei propositi sarà impenetrabile l’ultima linea dei Campioni d’Italia. Mazzarri difatti ricalcherà l’assetto tecnico-tattico della partita giocata contro la Lazio, difesa a tre che nella sostanza si schiera a cinque, sotto la pressione avversaria, con Ostigard a guardia di Giroud, tra Rrahmani e Juan Jesus e con Di Lorenzo e Mazzocchi a destra e sinistra sulle due fasce. Centrocampo con Lobotka, Anguissa e Cajuste. Fuori Politano, forse. E poi cos’altro nelle raccomandazioni del tecnico di San Vincenzo? Un’intuizione: “Palla lunga e pedalare…”. Così sia!
Gianfranco Lucariello
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