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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, dal Verona al... Verona"
07.11.2021 16:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dal Verona al… Verona. E con giusta ragione, rimescolando il precedente, l’allarme è squillato su tutta la linea e il motivo c’è: senti senti, il Verona è venuto a Napoli per fare la partita e per vincere, una sfrontatezza, d’accordo, ma le cose stanno così: sei mesi fa la squadra di Giulietta ha lasciato un segno che fa ancora tanto male. Ecco perché Spalletti - che la sa lunga anche su tutta la storiella - ha messo gli azzurri sul piede di guerra: guai a sottovalutare il team di Tudor che oggi come oggi è ancora più forte della squadra allenata dall’esasperato Juric - ora al Torino - e che a maggio scorso nell’ultima giornata del campionato della scorsa stagione frenò il Napoli – reduce da sei vittoriose partite – nell’accesso alla Champions. Per la Verità il Verona sostenne fino in fondo la sua parte: in quel disastro inspiegabile c’entrano soprattutto gli azzurri improvvisamente mollicci, svagati, senza voglia e senza idee dopo una cavalcata straordinaria resa tale attraverso un prodigioso recupero di punti e posizioni. Tutto in un momento l’aspro destino, addio mia bella Napoli, le note stonate e quella Champions ormai a portata di mano e svanita di botto: l’amaro in bocca per un mistero finora mai svelato. Punto e daccapo, il discorso non cambia, anzi, è cambiato tutto e di più. Ormai alle spalle il momento irragionevole, c’è un altro Napoli, anzi è lo stesso di prima con qualche variante e con uno spartito però del tutto diverso, con sul podio Spalletti maestro di musica e direttore d’orchestra: sua la magia nell’aver rigenerato la squadra del cuore nel fisico e nel morale, ora il Napoli è indomito, battagliero e inesorabile, in altre parole non ce n’è niente per nessuno, vivaddio. Occhio, però, il Verona non la suona giusta: è una squadra a trazione anteriore e che predilige avversari che giocano sotto ritmo. L’aggressione scaligera è nel copione della squadra di Tudor che si scaglia a testa bassa e che ha finora ricamato il suo biglietto da visita onorandolo finanche in campo europeo con il maggior numero di gol realizzati, dopo il Bayern di Monaco di Baviera. Attenzione soprattutto lì dietro, nell’ultima linea azzurra dove non c’è Koulibaly e dove su quel fronte c’è il bomber Simeone, perennemente in agguato. Che partita sarà?, uno scontro terribile senza esclusione di colpi, nelle previsioni. Per fortuna la truppa azzurra può vantare un attaccante insaziabile con Osimhen al suo rientro e in grado di guerreggiare a distanza con Simeone. C’è di più, c’è anche Insigne, anche lui in prima linea, per niente scosso dal discorsetto sul contratto “prendere o lasciare” di Adl, almeno si spera.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, dal Verona al... Verona"

di Napoli Magazine

07/11/2024 - 16:35

NAPOLI - Dal Verona al… Verona. E con giusta ragione, rimescolando il precedente, l’allarme è squillato su tutta la linea e il motivo c’è: senti senti, il Verona è venuto a Napoli per fare la partita e per vincere, una sfrontatezza, d’accordo, ma le cose stanno così: sei mesi fa la squadra di Giulietta ha lasciato un segno che fa ancora tanto male. Ecco perché Spalletti - che la sa lunga anche su tutta la storiella - ha messo gli azzurri sul piede di guerra: guai a sottovalutare il team di Tudor che oggi come oggi è ancora più forte della squadra allenata dall’esasperato Juric - ora al Torino - e che a maggio scorso nell’ultima giornata del campionato della scorsa stagione frenò il Napoli – reduce da sei vittoriose partite – nell’accesso alla Champions. Per la Verità il Verona sostenne fino in fondo la sua parte: in quel disastro inspiegabile c’entrano soprattutto gli azzurri improvvisamente mollicci, svagati, senza voglia e senza idee dopo una cavalcata straordinaria resa tale attraverso un prodigioso recupero di punti e posizioni. Tutto in un momento l’aspro destino, addio mia bella Napoli, le note stonate e quella Champions ormai a portata di mano e svanita di botto: l’amaro in bocca per un mistero finora mai svelato. Punto e daccapo, il discorso non cambia, anzi, è cambiato tutto e di più. Ormai alle spalle il momento irragionevole, c’è un altro Napoli, anzi è lo stesso di prima con qualche variante e con uno spartito però del tutto diverso, con sul podio Spalletti maestro di musica e direttore d’orchestra: sua la magia nell’aver rigenerato la squadra del cuore nel fisico e nel morale, ora il Napoli è indomito, battagliero e inesorabile, in altre parole non ce n’è niente per nessuno, vivaddio. Occhio, però, il Verona non la suona giusta: è una squadra a trazione anteriore e che predilige avversari che giocano sotto ritmo. L’aggressione scaligera è nel copione della squadra di Tudor che si scaglia a testa bassa e che ha finora ricamato il suo biglietto da visita onorandolo finanche in campo europeo con il maggior numero di gol realizzati, dopo il Bayern di Monaco di Baviera. Attenzione soprattutto lì dietro, nell’ultima linea azzurra dove non c’è Koulibaly e dove su quel fronte c’è il bomber Simeone, perennemente in agguato. Che partita sarà?, uno scontro terribile senza esclusione di colpi, nelle previsioni. Per fortuna la truppa azzurra può vantare un attaccante insaziabile con Osimhen al suo rientro e in grado di guerreggiare a distanza con Simeone. C’è di più, c’è anche Insigne, anche lui in prima linea, per niente scosso dal discorsetto sul contratto “prendere o lasciare” di Adl, almeno si spera.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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