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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli-Insigne, cosa succederà?"
13.11.2021 16:32 di Napoli Magazine

NAPOLI - “C’eravamo tanto amati”, il Napoli, il club degli addii struggenti e dolorosi. Come una favola le storie scritte e riscritte nei sogni personali e in quelli dei tifosi: in campo virtuosi e fuoriclasse cantati nei cori e nel cuore della gente legati per la vita nell’eterno amore. Nella città in riva al Golfo passioni e pallone eternamente a braccetto, da un player all’altro, e tutti indimenticabili, quelli del passato e quelli di tempi più recenti nel Napoli della rinascita e della ricostruzione: dal Pocho Lavezzi al Matador Cavani, da Fabio Quagliarella a Gonzalo Higuain, il Pipita franco-argentino, nel capitolo di maggiore risalto l’eterno capitano Marek Hamsik: storie d’amore spesso stroncate e sacrificate nelle complessità della vita e degli affari, una questione di pronta cassa e di bilanci: un idolo il Pocho argentino dal 2007 al 2012, partenopeo per cinque stagioni e autore di 48 gol tra campionato e coppe, un super-fantasista, acquistato dal Napoli per cinque milioni di euro e rivenduto per 30 milioni al Psg. Che dire di Edinson Cavani, detto El Matador, in azzurro dal 2010 al 2013, 104 presenze e 78 gol, acquistato per 16 milioni e mezzo e rivenduto al Psg per sessanta milioni: cantavano i tifosi “E Cavani non si tocca, e Cavani non si tocca…”, un’illusione, un’ironia, un altro sogno infranto per l’assestamento del bilancio. Un bomber di razza che prestò la sua immagine anche sul set del film di De Laurentiis “Vacanze di Natale a Cortina”, interpretando se stesso. Prima di Cavani era già sbarcato in azzurro Marek Hamsik, insieme con Lavezzi: cifre da capogiro quelle del capitano, con la camiseta del Napoli in dodici stagioni, per 408 presenze e 100 gol: vinse per due volte la Coppa Italia e la Supercoppa nel 2014. Un capolavoro di Pierpaolo Marino l’acquisto di Marek che costò al Napoli appena 5 milioni e mezzo di euro e rivenduto al calcio cinese per trenta milioni. Certo, una pioggia d’oro sul club di Castel Volturno, eccoli i tre Moschettieri, Lavezzi, Hamsik e Cavani, sacrificati sugli altari degli affari. Un altro addio doloroso condito da tanta rabbia la terza stagione di Gonzalo Higuain, acquistato dal Real Madrid per 37 milioni e lasciato alla Juve per 90 milioni di euro attraverso la clausola rescissoria. Un fenomeno il Pipita che nella sua ultima stagione nel Napoli segnò 36 gol, superando il primato di Nordahl. Cantava di gioia sotto la curva B Gonzalo Higuain e nessuno immaginava il suo addio alla squadra azzurra, tacciato e trattato da traditore della patria napoletana, quando si presentò all’ex San Paolo con la maglia della Juve addosso: alzò il braccio indicando con l’indice chi riteneva responsabile della regia del suo passaggio in bianconero. Come una meteora nel cielo azzurro l’arrivo e l’addio di Fabio Quagliarella, 34 presenze e 11 gol. Fu ceduto alla Juve in prestito oneroso, costretto a lasciare il club azzurro a causa di un ex agente della polizia postale condannato a 8 anni di carcere e autore di lettere anonime diffamatorie. Giustizia fu fatta, a storia conclusa i tifosi del Napoli gli tributarono applausi scroscianti nel suo ritorno in campo a Fuorigrotta. Invece apertissima la storia che riguarda Insigne e il Napoli: Dio non voglia che nell’elenco degli addii ci possa essere anche l’attuale capitano per la questione del rinnovo contrattuale. La situazione è nota, non c’è accordo tra le parti. Cosa succederà?, può succedere che Insigne dal prossimo gennaio potrà legarsi a qualsiasi altro club, soluzione che a Spalletti non gli sta bene per niente. Il nuovo timoniere del Napoli se ne sta occupando per favorire un’intesa, una speranza per il momento vana: don Aurelio è irremovibile.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli-Insigne, cosa succederà?"

di Napoli Magazine

13/11/2024 - 16:32

NAPOLI - “C’eravamo tanto amati”, il Napoli, il club degli addii struggenti e dolorosi. Come una favola le storie scritte e riscritte nei sogni personali e in quelli dei tifosi: in campo virtuosi e fuoriclasse cantati nei cori e nel cuore della gente legati per la vita nell’eterno amore. Nella città in riva al Golfo passioni e pallone eternamente a braccetto, da un player all’altro, e tutti indimenticabili, quelli del passato e quelli di tempi più recenti nel Napoli della rinascita e della ricostruzione: dal Pocho Lavezzi al Matador Cavani, da Fabio Quagliarella a Gonzalo Higuain, il Pipita franco-argentino, nel capitolo di maggiore risalto l’eterno capitano Marek Hamsik: storie d’amore spesso stroncate e sacrificate nelle complessità della vita e degli affari, una questione di pronta cassa e di bilanci: un idolo il Pocho argentino dal 2007 al 2012, partenopeo per cinque stagioni e autore di 48 gol tra campionato e coppe, un super-fantasista, acquistato dal Napoli per cinque milioni di euro e rivenduto per 30 milioni al Psg. Che dire di Edinson Cavani, detto El Matador, in azzurro dal 2010 al 2013, 104 presenze e 78 gol, acquistato per 16 milioni e mezzo e rivenduto al Psg per sessanta milioni: cantavano i tifosi “E Cavani non si tocca, e Cavani non si tocca…”, un’illusione, un’ironia, un altro sogno infranto per l’assestamento del bilancio. Un bomber di razza che prestò la sua immagine anche sul set del film di De Laurentiis “Vacanze di Natale a Cortina”, interpretando se stesso. Prima di Cavani era già sbarcato in azzurro Marek Hamsik, insieme con Lavezzi: cifre da capogiro quelle del capitano, con la camiseta del Napoli in dodici stagioni, per 408 presenze e 100 gol: vinse per due volte la Coppa Italia e la Supercoppa nel 2014. Un capolavoro di Pierpaolo Marino l’acquisto di Marek che costò al Napoli appena 5 milioni e mezzo di euro e rivenduto al calcio cinese per trenta milioni. Certo, una pioggia d’oro sul club di Castel Volturno, eccoli i tre Moschettieri, Lavezzi, Hamsik e Cavani, sacrificati sugli altari degli affari. Un altro addio doloroso condito da tanta rabbia la terza stagione di Gonzalo Higuain, acquistato dal Real Madrid per 37 milioni e lasciato alla Juve per 90 milioni di euro attraverso la clausola rescissoria. Un fenomeno il Pipita che nella sua ultima stagione nel Napoli segnò 36 gol, superando il primato di Nordahl. Cantava di gioia sotto la curva B Gonzalo Higuain e nessuno immaginava il suo addio alla squadra azzurra, tacciato e trattato da traditore della patria napoletana, quando si presentò all’ex San Paolo con la maglia della Juve addosso: alzò il braccio indicando con l’indice chi riteneva responsabile della regia del suo passaggio in bianconero. Come una meteora nel cielo azzurro l’arrivo e l’addio di Fabio Quagliarella, 34 presenze e 11 gol. Fu ceduto alla Juve in prestito oneroso, costretto a lasciare il club azzurro a causa di un ex agente della polizia postale condannato a 8 anni di carcere e autore di lettere anonime diffamatorie. Giustizia fu fatta, a storia conclusa i tifosi del Napoli gli tributarono applausi scroscianti nel suo ritorno in campo a Fuorigrotta. Invece apertissima la storia che riguarda Insigne e il Napoli: Dio non voglia che nell’elenco degli addii ci possa essere anche l’attuale capitano per la questione del rinnovo contrattuale. La situazione è nota, non c’è accordo tra le parti. Cosa succederà?, può succedere che Insigne dal prossimo gennaio potrà legarsi a qualsiasi altro club, soluzione che a Spalletti non gli sta bene per niente. Il nuovo timoniere del Napoli se ne sta occupando per favorire un’intesa, una speranza per il momento vana: don Aurelio è irremovibile.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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