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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, tu chiamale emozioni"
07.05.2023 16:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Emozioni. Napoli accoglie il Napoli al Maradona, decorato pochi giorni fa dal terzo scudetto consacrato nella partita di Udine ed oggi riversa sugli eroi azzurri tutto l’amore possibile scoppiato ed esploso lungo il percorso di tante battaglie. Nell’entusiasmo del magico momento dei nuovi tifosi partenopei, tra mille interrogativi, c’è un rebus irrisolto. Rovistando nelle glorie del passato affascina una domanda spontanea che incuriosisce e che in un certo senso è sulle bocca di tutti, causata dal Napoli delle grandi bellezze che ha incantato l’Italia e l’intera Europa. Ed ecco la domanda: il Napoli di Maradona, quello del primo scudetto della sua storia e quello del bis concesso e costruito dagli azzurri, meravigliosi compagni di viaggio del “Diez”, era il più bel Napoli in assoluto, oppure in questo improbabile confronto è più bello in assoluto quello della squadra di Spalletti che ha inventato qualcosa di nuovo lasciando tutti a bocca aperta? Due team diversi, comunque, entrambi straordinari nello spettacolo e nella capacità di porre gli avversari con le spalle al muro. Sul fronte tecnico va detto e ricordato che il Napoli di Bianchi, di Diego, di Giordano, Carnevale, Bagni, Bruscolotti, Ferrario, Ferrara, Garella, Francini, Giuliani, Careca ed altri campioni, si esprimeva tecnicamente e tatticamente proponendosi con il cosiddetto “calcio alla mano”, cioè giocando sempre di prima, un solo tocco, impedendo agli avversari di conquistare la palla. Il Napoli di Spalletti a sua volta si esprime con un possesso di palla proibitivo alle squadre che si incrociano sul campo, producendo poi la zampata per portare al gol. Intanto, nel clima di questa straordinaria euforia c’è già una prima mossa operata e messa a segno dal presidente De Laurentiis, nei termini contrattuali già fissati tra gli accordi e che riguarda l’opzione per bloccare Spalletti ai comandi della squadra che ha vinto lo scudetto nella prossima stagione. L’annuncio l’ha dato il patron qualche giorno fa, esercitando l’opzione attraverso una Pec. Tutto a posto insomma, giusto? Per la verità qualcosa tuttavia non quadra perfettamente. Interpellato sull’argomento, Spalletti ha risposto così - quasi indispettito - ai giornalisti al seguito del Napoli: “Prima di dirlo a voi, deve dirlo a me”. Non è difficile decifrare un nuovo futuro da costruire, senza ritardi. Vuol dire in realtà che il presidente e l’allenatore dovranno ritrovarsi l’uno difronte all’altro. Spalletti vorrà capire anche se e chi saranno i giocatori da riconfermare. Ad esempio c’è il problema Kim che potrebbero portarlo via dal Napoli attraverso la clausola rescissoria. E c’è di seguire con attenzione il destino di Osimhen. C’è da riflettere anche la situazione che riguarda Giuntoli al quale è interessato la Juve. In realtà c’è da ridisegnare e migliorare nel complesso l’organico della squadra per il campionato e la Champions ed anche quello della società negli incarichi importanti, Giuntoli non si discute. Il patron non vorrebbe perderlo ma potrebbe anche lasciare aperta la porta del Napoli.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, tu chiamale emozioni"

di Napoli Magazine

07/05/2024 - 16:00

NAPOLI - Emozioni. Napoli accoglie il Napoli al Maradona, decorato pochi giorni fa dal terzo scudetto consacrato nella partita di Udine ed oggi riversa sugli eroi azzurri tutto l’amore possibile scoppiato ed esploso lungo il percorso di tante battaglie. Nell’entusiasmo del magico momento dei nuovi tifosi partenopei, tra mille interrogativi, c’è un rebus irrisolto. Rovistando nelle glorie del passato affascina una domanda spontanea che incuriosisce e che in un certo senso è sulle bocca di tutti, causata dal Napoli delle grandi bellezze che ha incantato l’Italia e l’intera Europa. Ed ecco la domanda: il Napoli di Maradona, quello del primo scudetto della sua storia e quello del bis concesso e costruito dagli azzurri, meravigliosi compagni di viaggio del “Diez”, era il più bel Napoli in assoluto, oppure in questo improbabile confronto è più bello in assoluto quello della squadra di Spalletti che ha inventato qualcosa di nuovo lasciando tutti a bocca aperta? Due team diversi, comunque, entrambi straordinari nello spettacolo e nella capacità di porre gli avversari con le spalle al muro. Sul fronte tecnico va detto e ricordato che il Napoli di Bianchi, di Diego, di Giordano, Carnevale, Bagni, Bruscolotti, Ferrario, Ferrara, Garella, Francini, Giuliani, Careca ed altri campioni, si esprimeva tecnicamente e tatticamente proponendosi con il cosiddetto “calcio alla mano”, cioè giocando sempre di prima, un solo tocco, impedendo agli avversari di conquistare la palla. Il Napoli di Spalletti a sua volta si esprime con un possesso di palla proibitivo alle squadre che si incrociano sul campo, producendo poi la zampata per portare al gol. Intanto, nel clima di questa straordinaria euforia c’è già una prima mossa operata e messa a segno dal presidente De Laurentiis, nei termini contrattuali già fissati tra gli accordi e che riguarda l’opzione per bloccare Spalletti ai comandi della squadra che ha vinto lo scudetto nella prossima stagione. L’annuncio l’ha dato il patron qualche giorno fa, esercitando l’opzione attraverso una Pec. Tutto a posto insomma, giusto? Per la verità qualcosa tuttavia non quadra perfettamente. Interpellato sull’argomento, Spalletti ha risposto così - quasi indispettito - ai giornalisti al seguito del Napoli: “Prima di dirlo a voi, deve dirlo a me”. Non è difficile decifrare un nuovo futuro da costruire, senza ritardi. Vuol dire in realtà che il presidente e l’allenatore dovranno ritrovarsi l’uno difronte all’altro. Spalletti vorrà capire anche se e chi saranno i giocatori da riconfermare. Ad esempio c’è il problema Kim che potrebbero portarlo via dal Napoli attraverso la clausola rescissoria. E c’è di seguire con attenzione il destino di Osimhen. C’è da riflettere anche la situazione che riguarda Giuntoli al quale è interessato la Juve. In realtà c’è da ridisegnare e migliorare nel complesso l’organico della squadra per il campionato e la Champions ed anche quello della società negli incarichi importanti, Giuntoli non si discute. Il patron non vorrebbe perderlo ma potrebbe anche lasciare aperta la porta del Napoli.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

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