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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Serenata a Napoli"
12.02.2022 16:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Serenata a Napoli, chitarre e mandolini: Spalletti la mette sul sentimento, sollecitando e pizzicando le corde del libro cuore degli azzurri e dei tifosi, e nessuno potrà dirgli di no: “tutti uniti noi vinceremo e onoriamo chi ci ama”, è un altro modo per stimolare le passioni fuse in campo e sugli spalti, è un altro modo per creare un solo blocco da contrapporre con tutto il vigore possibile alla Beneamata che - tanto per non cambiare atteggiamento e scopi della missione della squadra nerazzurra in testa alla classifica - a Napoli nel Tempio di Maradona, sbarca a Fuorigrotta con una idea fissa nella testa, quella di prendersi i tre punti che gli sono stati sottratti dal Milan nello scontro della Madonnina, ribadendo tra l’altro il principio e la volontà di Inzaghi e dei suoi calciatori: “i più forti siamo noi”. Neanche a parlarne per Spalletti che rende omaggio alla Beneamata ma che a sua volta ha un conto da regolare con il club nerazzurro, malgrado le sue smentite suoi presunti propositi di vendetta. D’accordo, possiamo anche credergli, ma di certo non gli va giù la sconfitta subita dal Napoli all’andata, in una partita in cui gli azzurri “gestirono male le nostre qualità”, ammette testualmente il timoniere toscano che con la sua voce di incantevole e sornione “incantatore” apre le braccia alla provvidenza: che succede se il Napoli vince e diventa il più bravo di tutti?, l’obbligo è la zona Champions, ma se arriva lo scudetto, ebbene che si fa?, può anche succedere, perché no. Ecco perché la partita con l’Inter è una sfida scudetto, è chiaro adesso il discorso di Spalletti, novello Masaniello riaggiornato e corretto: sa bene che Napoli e il Napoli sono un “tutt’uno” e che è vero come è vero che la squadra della città in riva al Golfo “non si chiama Napoli per caso”. Parole sacrosante quelle dettate da Spalletti che ha messo a fuoco il problema e che sa come sfruttare ogni potenzialità ambientale: i ragazzi in campo devono dimostrare che meritano il sostegno della Torcida azzurra, nel credo del vangelo del tecnico toscano. Dalle parole ai fatti, ma con pochi dettagli: a carte scoperte alla vigilia della partitissima. A sentire l’allenatore il Napoli non ha piani di gioco top-secret, la squadra partenopea curerà di più il possesso palla allo scopo di far emergere le qualità dei calciatori e cioè testa calda e cervello acceso, di fronte all’Inter aggressiva e feroce. Secretati invece dal mister toscano le possibili nuove scelte tecnico-tattiche del mister azzurro ma non c’è nessun dubbio – almeno pare – sull’impiego del Comandante Koulibaly, ed anche su Mario Rui che “corre più di tutti e che con la palla al piede è un professore”, riservatezza a parte Spalletti la pensa così.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Serenata a Napoli"

di Napoli Magazine

12/02/2024 - 16:15

NAPOLI - Serenata a Napoli, chitarre e mandolini: Spalletti la mette sul sentimento, sollecitando e pizzicando le corde del libro cuore degli azzurri e dei tifosi, e nessuno potrà dirgli di no: “tutti uniti noi vinceremo e onoriamo chi ci ama”, è un altro modo per stimolare le passioni fuse in campo e sugli spalti, è un altro modo per creare un solo blocco da contrapporre con tutto il vigore possibile alla Beneamata che - tanto per non cambiare atteggiamento e scopi della missione della squadra nerazzurra in testa alla classifica - a Napoli nel Tempio di Maradona, sbarca a Fuorigrotta con una idea fissa nella testa, quella di prendersi i tre punti che gli sono stati sottratti dal Milan nello scontro della Madonnina, ribadendo tra l’altro il principio e la volontà di Inzaghi e dei suoi calciatori: “i più forti siamo noi”. Neanche a parlarne per Spalletti che rende omaggio alla Beneamata ma che a sua volta ha un conto da regolare con il club nerazzurro, malgrado le sue smentite suoi presunti propositi di vendetta. D’accordo, possiamo anche credergli, ma di certo non gli va giù la sconfitta subita dal Napoli all’andata, in una partita in cui gli azzurri “gestirono male le nostre qualità”, ammette testualmente il timoniere toscano che con la sua voce di incantevole e sornione “incantatore” apre le braccia alla provvidenza: che succede se il Napoli vince e diventa il più bravo di tutti?, l’obbligo è la zona Champions, ma se arriva lo scudetto, ebbene che si fa?, può anche succedere, perché no. Ecco perché la partita con l’Inter è una sfida scudetto, è chiaro adesso il discorso di Spalletti, novello Masaniello riaggiornato e corretto: sa bene che Napoli e il Napoli sono un “tutt’uno” e che è vero come è vero che la squadra della città in riva al Golfo “non si chiama Napoli per caso”. Parole sacrosante quelle dettate da Spalletti che ha messo a fuoco il problema e che sa come sfruttare ogni potenzialità ambientale: i ragazzi in campo devono dimostrare che meritano il sostegno della Torcida azzurra, nel credo del vangelo del tecnico toscano. Dalle parole ai fatti, ma con pochi dettagli: a carte scoperte alla vigilia della partitissima. A sentire l’allenatore il Napoli non ha piani di gioco top-secret, la squadra partenopea curerà di più il possesso palla allo scopo di far emergere le qualità dei calciatori e cioè testa calda e cervello acceso, di fronte all’Inter aggressiva e feroce. Secretati invece dal mister toscano le possibili nuove scelte tecnico-tattiche del mister azzurro ma non c’è nessun dubbio – almeno pare – sull’impiego del Comandante Koulibaly, ed anche su Mario Rui che “corre più di tutti e che con la palla al piede è un professore”, riservatezza a parte Spalletti la pensa così.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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