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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Napoli, il gran ballo dei mister"
13.03.2021 23:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sulle dita di una mano il “gran ballo dei mister” con in prima fila Benitez, Mazzarri, De Zerbi, Italiano e Juric. Un po’ staccato dagli altri ecco Spalletti, sesto candidato all’eredità di Gattuso, ma piuttosto scomodo come personaggio, anche lui con i suoi pregi e il suo principale difetto, un vizietto poco gradito a Castel Volturno, quello di parlare troppo, e quindi da scartare. Ma ci sono almeno un altro paio di nomi, Garcia ad esempio, e qualche altro coperto da assoluto segreto, insieme con Fonseca. C’è comunque da chiedersi cosa lascerà in eredità Ringhio al prossimo timoniere del Napoli. Gli girerà una squadra capace di tutto, di salire e scendere dall’altare in un batter d’occhi, lassù tra le stelle e poi nella polvere in un’alternanza stupefacente, ma soprattutto – e si spera – Ringhio consegnerebbe a chi verrà dopo di lui una squadra in Champions. Alla inevitabile necessaria rifondazione ci penserà il club, come è giusto che sia: un lavoro fatto bene se verrà affrontato e svolto mettendo da parte il presuntuoso principio dell’infallibilità senza senso che talvolta stravolge e compromette nei club capacità e buone intenzioni immesse nella programmazione dei nuovi progetti. Ma prima di procedere sulla strada della ricostruzione al Napoli tocca affrontare due tappe fondamentali nell’immediato futuro, e tutte da onorare al meglio possibile. Il primo intoppo è quello con il Milan, caricatissimo dal pari conquistato all’ultimo minuto nella sfida d’andata in Europa League contro il Manchester United. La migliore qualità dei rossoneri – indipendentemente da chi Pioli manda in campo – è la convinzione in se stessi di cui i diavoli sono dotati, insomma quel carattere che li porta a dare battaglia contro chiunque sino alla fine di ogni partita. Il merito? E’ soprattutto di Zlatan Ibrahimovic che avrebbe fatto comodo al Napoli, principalmente sotto il profilo caratteriale e della mentalità. Non ci sarà in campo a San Siro, per un problema fisico, ma il Milan vanta comunque la sua impronta, un aspetto che rende gli avversari ancora più difficili e complicati per gli azzurri. Azzurri che in sette trasferte hanno subito sei sconfitte e un pareggio, un ruolino di marcia che toccherà cambiare ad ogni costo. Niente paura, tuttavia: Gattuso ha recuperato anche Lozano che potrebbe trovare posto sull’erba di San Siro, magari a partita in corso, mentre Osimhen in partenza verrà preferito a Mertens. In difesa riecco Koulibaly, darà certezze. Il tutto secondo il sacrosanto principio del… “palla lunga e pedalare”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Napoli, il gran ballo dei mister"

di Napoli Magazine

13/03/2024 - 23:55

NAPOLI - Sulle dita di una mano il “gran ballo dei mister” con in prima fila Benitez, Mazzarri, De Zerbi, Italiano e Juric. Un po’ staccato dagli altri ecco Spalletti, sesto candidato all’eredità di Gattuso, ma piuttosto scomodo come personaggio, anche lui con i suoi pregi e il suo principale difetto, un vizietto poco gradito a Castel Volturno, quello di parlare troppo, e quindi da scartare. Ma ci sono almeno un altro paio di nomi, Garcia ad esempio, e qualche altro coperto da assoluto segreto, insieme con Fonseca. C’è comunque da chiedersi cosa lascerà in eredità Ringhio al prossimo timoniere del Napoli. Gli girerà una squadra capace di tutto, di salire e scendere dall’altare in un batter d’occhi, lassù tra le stelle e poi nella polvere in un’alternanza stupefacente, ma soprattutto – e si spera – Ringhio consegnerebbe a chi verrà dopo di lui una squadra in Champions. Alla inevitabile necessaria rifondazione ci penserà il club, come è giusto che sia: un lavoro fatto bene se verrà affrontato e svolto mettendo da parte il presuntuoso principio dell’infallibilità senza senso che talvolta stravolge e compromette nei club capacità e buone intenzioni immesse nella programmazione dei nuovi progetti. Ma prima di procedere sulla strada della ricostruzione al Napoli tocca affrontare due tappe fondamentali nell’immediato futuro, e tutte da onorare al meglio possibile. Il primo intoppo è quello con il Milan, caricatissimo dal pari conquistato all’ultimo minuto nella sfida d’andata in Europa League contro il Manchester United. La migliore qualità dei rossoneri – indipendentemente da chi Pioli manda in campo – è la convinzione in se stessi di cui i diavoli sono dotati, insomma quel carattere che li porta a dare battaglia contro chiunque sino alla fine di ogni partita. Il merito? E’ soprattutto di Zlatan Ibrahimovic che avrebbe fatto comodo al Napoli, principalmente sotto il profilo caratteriale e della mentalità. Non ci sarà in campo a San Siro, per un problema fisico, ma il Milan vanta comunque la sua impronta, un aspetto che rende gli avversari ancora più difficili e complicati per gli azzurri. Azzurri che in sette trasferte hanno subito sei sconfitte e un pareggio, un ruolino di marcia che toccherà cambiare ad ogni costo. Niente paura, tuttavia: Gattuso ha recuperato anche Lozano che potrebbe trovare posto sull’erba di San Siro, magari a partita in corso, mentre Osimhen in partenza verrà preferito a Mertens. In difesa riecco Koulibaly, darà certezze. Il tutto secondo il sacrosanto principio del… “palla lunga e pedalare”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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