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SHOW TIME di RIVIECCIO: "Come fa girare le palline quel portiere..."
27.11.2014 00:10 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sembra che un attuale portiere di una squadra di serie A prima di avviarsi alla carriera di calciatore, da giovane nel suo paese abbia fatto molti lavori. Cominciò con l’elettricista. In particolare l’estremo difensore divenne specialista nell’azionare le prima pale a vento per refrigerare le case durante le torride giornate brasiliane. In particolare una sera dopo avergli visto accendere un ventilatore sotto al soffitto di una villetta di Rio, il suo datore di lavoro entusiasta urlò orgoglioso ai padroni di casa: “Come fa girare le pale lui non le fa girare nessuno”. Subito dopo il nostro protagonista mentre cominciava ad allenarsi con la squadra del suo quartiere venne arruolato nelle guardie del corpo del presidente. In posizione eretta davanti alla garitta riusciva a restare fermo anche sei, sette ore al giorno. “Non si muove mai“ era l’unanime commento dei turisti che lo vedevano ogni giorno in servizio. “Guardi io ho una bellissima casa ma mi creda un immobile così non l’ho visto mai” affermò il capo del personale del palazzo presidenziale che comunque ricordava come il ragazzo non fosse mai stato invitato alla parata nazionale militare perché lui per abitudine non faceva mai una parata. Per un periodo non molto lungo si fece notare anche per delle azioni di solidarietà restando vicino a gente bisognosa e inferma. Tutti se ne prenotavano l’assistenza a domicilio perchè era opinione comune che fosse una persona seria e scrupolosa e sempre attenta a chi avesse avuto bisogno di assistenza. “Non esce mai“ dicevano quelli che lo avevano avuto al proprio servizio. “Ma mai, mai, anche quando potrebbe non lo fa. Certe volte gli diciamo: ma non te ne puoi stare sempre davanti alla porta, esci che ti fa bene. Ma lui niente, non si muove come se fosse bloccato“ ricordava in un’intervista il figlio di una donna anziana che lo aveva avuto come badante per parecchi mesi. Imbarcatosi su una nave da crociera il ragazzo fu collocato al casinò dove venne investito del ruolo di croupier. “Era il preferito dal direttore della sala giochi“ ricorda oggi un ex addetto stampa della compagnia di navigazione, tale Samuel Garcia, “perché al tavolo della roulette faceva sempre vincere il banco. E’ questa era una cosa che piaceva molto alla direzione. D’altronde è una questione di come si tira la pallina e vi posso assicurare che come le faceva girare lui le palline non le faceva girare nessuno”. Caduto in disgrazia per un paio di infortuni sul lavoro, il nostro eroe fu arruolato da una banda di malfattori che lo usavano per allertare la banda in caso di improvvisi arrivi delle forze dell’ordine durante le rapine agli uffici postali. Veniva collocato al centro tra due pali col volto coperto. Un ispettore di polizia ricorda ancora oggi: “Tra i pali è stato sempre molto forte, il problema è che appena c’era qualche intoppo non dava sicurezza ai compagni che in più di un’occasione lo hanno scaricato. Se per esempio c’era da raccontare una bugia o un cambio di programma a lui non gli passavano mai la “palla”, perché sapevano che se gliela passavano lui combinava qualche guaio”. Oggi dirige un condominio con impegno e serietà. Ringrazia Iddio ad ogni buona azione e di tanto in tanto si diletta ancora a fare l’elettricista: infatti è una spina nel fianco.





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com


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NAPOLI - Sembra che un attuale portiere di una squadra di serie A prima di avviarsi alla carriera di calciatore, da giovane nel suo paese abbia fatto molti lavori. Cominciò con l’elettricista. In particolare l’estremo difensore divenne specialista nell’azionare le prima pale a vento per refrigerare le case durante le torride giornate brasiliane. In particolare una sera dopo avergli visto accendere un ventilatore sotto al soffitto di una villetta di Rio, il suo datore di lavoro entusiasta urlò orgoglioso ai padroni di casa: “Come fa girare le pale lui non le fa girare nessuno”. Subito dopo il nostro protagonista mentre cominciava ad allenarsi con la squadra del suo quartiere venne arruolato nelle guardie del corpo del presidente. In posizione eretta davanti alla garitta riusciva a restare fermo anche sei, sette ore al giorno. “Non si muove mai“ era l’unanime commento dei turisti che lo vedevano ogni giorno in servizio. “Guardi io ho una bellissima casa ma mi creda un immobile così non l’ho visto mai” affermò il capo del personale del palazzo presidenziale che comunque ricordava come il ragazzo non fosse mai stato invitato alla parata nazionale militare perché lui per abitudine non faceva mai una parata. Per un periodo non molto lungo si fece notare anche per delle azioni di solidarietà restando vicino a gente bisognosa e inferma. Tutti se ne prenotavano l’assistenza a domicilio perchè era opinione comune che fosse una persona seria e scrupolosa e sempre attenta a chi avesse avuto bisogno di assistenza. “Non esce mai“ dicevano quelli che lo avevano avuto al proprio servizio. “Ma mai, mai, anche quando potrebbe non lo fa. Certe volte gli diciamo: ma non te ne puoi stare sempre davanti alla porta, esci che ti fa bene. Ma lui niente, non si muove come se fosse bloccato“ ricordava in un’intervista il figlio di una donna anziana che lo aveva avuto come badante per parecchi mesi. Imbarcatosi su una nave da crociera il ragazzo fu collocato al casinò dove venne investito del ruolo di croupier. “Era il preferito dal direttore della sala giochi“ ricorda oggi un ex addetto stampa della compagnia di navigazione, tale Samuel Garcia, “perché al tavolo della roulette faceva sempre vincere il banco. E’ questa era una cosa che piaceva molto alla direzione. D’altronde è una questione di come si tira la pallina e vi posso assicurare che come le faceva girare lui le palline non le faceva girare nessuno”. Caduto in disgrazia per un paio di infortuni sul lavoro, il nostro eroe fu arruolato da una banda di malfattori che lo usavano per allertare la banda in caso di improvvisi arrivi delle forze dell’ordine durante le rapine agli uffici postali. Veniva collocato al centro tra due pali col volto coperto. Un ispettore di polizia ricorda ancora oggi: “Tra i pali è stato sempre molto forte, il problema è che appena c’era qualche intoppo non dava sicurezza ai compagni che in più di un’occasione lo hanno scaricato. Se per esempio c’era da raccontare una bugia o un cambio di programma a lui non gli passavano mai la “palla”, perché sapevano che se gliela passavano lui combinava qualche guaio”. Oggi dirige un condominio con impegno e serietà. Ringrazia Iddio ad ogni buona azione e di tanto in tanto si diletta ancora a fare l’elettricista: infatti è una spina nel fianco.





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