NAPOLI - Più che dal risultato finale mi piacerebbe riannodare il nastro dalla fine del primo tempo di domenica scorsa al Maradona, quando una squadra sbatacchiata e schiaffeggiata dai rossoneri poteva andare al riposo con un passivo decisamente più pesante se Leao e compagni non avessero cincischiato davanti alla porta di Meret in tre occasioni. La rilettura conviene farla partire da lì, perché la reazione del secondo tempo degli azzurri trova la sua matrice nell’orgoglio ferito dai fischi nell’intervallo, dall’attaccamento alla maglia e dall’estro di questi ragazzi che se avessero voluto chiudere il libro di… francese, avrebbero avuto la più ghiotta delle occasioni per farlo, visto come si era chiuso il primo tempo. Quindi la squadra non è contro Garcia. Probabilmente non ne condivide le scelte tattiche e certe dichiarazioni. Sicuramente rimpiange l’ex allenatore del tricolore ma da qui a ghigliottinare il francese ce ne passa. Forse qualche azzurro memore dell’intervista rilasciata in settimana da Mazzarri al Corriere nella quale il tecnico toscano si sperticava in lodi spregiudicate e ufficializzava nostalgia per la piazza napoletana palesando una favorevole apertura per un suo ritorno, Natan e Politano si saranno guardati in faccia e si saranno detti “mo’ cagnamme natu modulo e sabato a Salerno passamme a difesa a 3? Nun sia mai!”. E sono entrati in campo con un altro piglio. Ma piglio da qua, piglio da la’, personalmente mi restano due grosse perplessità: la squadra continua ad essere lontana parente di quella che ha sfiancato il campionato appena 4 mesi fa e alterna squilibri non ancora identificati. Senza contare la probabile risalita delle quotazioni umorali della piazza e del presidente nelle prossime tre sfide, dove contro Salernitana, Union Berlino ed Empoli si potrebbero realizzare nove punti che farebbero dimenticare le smagliature tattiche che questa squadra continua a palesare. Perché i veri test cominceranno dopo la sosta, quando dovremo vedercela con Atalanta e Real fuori casa, Inter al Maradona e nel giorno dell’Immacolata con i non colorati all’Allianz. Forse l’8 dicembre l’accensione dell’albero di Natale potrebbe riservare una serie di luci nuove. Anche se in questo scenario mi preoccupa di più il presepe che sta costruendo De Laurentiis…
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
03/11/2023 - 13:00
NAPOLI - Più che dal risultato finale mi piacerebbe riannodare il nastro dalla fine del primo tempo di domenica scorsa al Maradona, quando una squadra sbatacchiata e schiaffeggiata dai rossoneri poteva andare al riposo con un passivo decisamente più pesante se Leao e compagni non avessero cincischiato davanti alla porta di Meret in tre occasioni. La rilettura conviene farla partire da lì, perché la reazione del secondo tempo degli azzurri trova la sua matrice nell’orgoglio ferito dai fischi nell’intervallo, dall’attaccamento alla maglia e dall’estro di questi ragazzi che se avessero voluto chiudere il libro di… francese, avrebbero avuto la più ghiotta delle occasioni per farlo, visto come si era chiuso il primo tempo. Quindi la squadra non è contro Garcia. Probabilmente non ne condivide le scelte tattiche e certe dichiarazioni. Sicuramente rimpiange l’ex allenatore del tricolore ma da qui a ghigliottinare il francese ce ne passa. Forse qualche azzurro memore dell’intervista rilasciata in settimana da Mazzarri al Corriere nella quale il tecnico toscano si sperticava in lodi spregiudicate e ufficializzava nostalgia per la piazza napoletana palesando una favorevole apertura per un suo ritorno, Natan e Politano si saranno guardati in faccia e si saranno detti “mo’ cagnamme natu modulo e sabato a Salerno passamme a difesa a 3? Nun sia mai!”. E sono entrati in campo con un altro piglio. Ma piglio da qua, piglio da la’, personalmente mi restano due grosse perplessità: la squadra continua ad essere lontana parente di quella che ha sfiancato il campionato appena 4 mesi fa e alterna squilibri non ancora identificati. Senza contare la probabile risalita delle quotazioni umorali della piazza e del presidente nelle prossime tre sfide, dove contro Salernitana, Union Berlino ed Empoli si potrebbero realizzare nove punti che farebbero dimenticare le smagliature tattiche che questa squadra continua a palesare. Perché i veri test cominceranno dopo la sosta, quando dovremo vedercela con Atalanta e Real fuori casa, Inter al Maradona e nel giorno dell’Immacolata con i non colorati all’Allianz. Forse l’8 dicembre l’accensione dell’albero di Natale potrebbe riservare una serie di luci nuove. Anche se in questo scenario mi preoccupa di più il presepe che sta costruendo De Laurentiis…
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